Caro M.,
mi sono appena lasciata. No, non è vero. L'ho appena lasciato.
È buffo che proprio adesso io pensi a te, forse perché sei stato il primo che io abbia mai lasciato, forse perché quando ho accettato di averti perso ho continuato a cercare in tutti gli altri la nostra sintonia. Da uno ho pensato "Ho dimenticato M., dimenticherò anche te senza problemi" e con lui adesso "Con M. era così semplice sentirsi nel proprio elemento che non devo essere io il problema se non abbiamo nulla da dirci". Caro M., la verità è che, tu lo sai, io le persone le apprezzo sempre quando non le ho più. E M., io questa lettera, ovviamente, neanche te la manderò. Ma se potessi davvero parlarti ti direi che mi dispiace davvero di essere così. Per te e tutti quelli dopo di te. A. era troppo buono per una come me, proprio come te. Dio era una persona che avresti potuto fare a pezzi e lui avrebbe continuato a dirti di non preoccuparti e a cercare la sua colpa. Una persona così non merita di innamorarsi di una come me. Mi dispiace davvero come mi dispiace che anche tu sia stato vittima, allora, del mio insaziabile egoismo. Caro M., ti voglio un bene dell'anima e ora so che per una come me la peggior punizione è avere accanto qualcuno così buono da essere sinceramente convinto che qualcosa di buono debba esserci anche in me.