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Quante cose possono cambiare in un anno. Per me il fatto che tu ti sia donato a lei ti rende, ancora, una persona nuova. Quante volte ho dovuto riscoprirti, un'altra volta, da capo, sempre diverso.
Quanto è stato difficile per me tracciare la linea tra quello che sei, quello che vuoi mostrarmi, quello che vuoi mostrare a tutti gli altri, quello che vuoi nascondere, quello che vorresti eppure non sei, quello che sei anche se non vorresti.
Quante volte in me si è creata un'idea nuova di te, ma sempre affascinante, che mi ha paradossalmente riattratta a te, mi ha spinta a cercarti più a fondo, con più attenzione.
Nei silenzi, nei momenti in cui non mi guardi, non te ne accorgi, in cui nemmeno tu sai di essere ciò che mostri. Che belli quei momenti in cui i tuoi occhi sono calmi, i tuoi lineamenti dolci, un po' infantili. Forse in fondo ancora c'è un po' in te quel bambino. Forse è lui che stai difendendo. Che non ci ha pensato nessuno e allora ci hai pensato tu.
Per quanto io mi sforzi, per quanto tu mi ferisca, non riesco a guardarti e vedere in te una persona cattiva.
Forse perché io quel bambino un paio di volte l'ho guardato dritto in quegli occhi spaventati e gli ho sorriso.

Mi piace il modo delicato in cui muovi le mani, con cui sfiori le cose e lo sguardo concentrato che ti si dipinge sul volto quando sei sovrappensiero. Il modo in cui lasci che le tue dita esili scorrano sul foglio..
Lei invece non mi piace. Per niente.
E poi mi assomiglia.

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