Promise- Capitolo 2

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Dopo una buona mezz'ora riusce a capire come usare la macchinetta per i caffè e i cappuccini, in effetti si stava preoccuoando troppo, non è infondo cosí difficile.
Des gli aveva detto che oggi non ci sarebbe stato tutto il giorno e che sarebbe rientrato tardi, quasi a chiusura. Per fortuna non era sola, insieme a lei c'era un ragazzo che lavorava qua ormai da mesi, o almeno cosi gli aveva detto poco fà e che stava aspettando con ansia, proprio come sempre.
Magari sarebbe stato gentile, forse arrogante.. Non sapeva cosa aspettarsi.

Era ancora molto presto e per fortuna non c'erano tanti clienti, stava riuscendo a gestire tutto bene, come se lavorasse in un bar da sempre; e la cosa la rendeva felice.
Stava preparando un caffè per un signore che avrà avuto si o no 90 anni quando vide un ragazzo affiancarla, sorride gentilmente immaginando fosse proprio lui il suo collega.
Era carino, molto. Senza proferire parola rimase a fissarla mentre finiva il suo lavoro, perchè in quel locale tutti avevano il vizio di fissare? Era imbarazzante e a lei non piaceva affatto, si sentiva inferiore e come se addosso avesse qualcosa di ridicolo che spingeva le persone a guardarla.

Diede il caffè all'anziano signore e finalmente sentí una voce dietro di lei.
"Tu dovresti essere quella nuova, giusto?" Chiese il suo 'compagno di lavoro', con un ghigno in viso.
"Oh si, sono Ashley." Afferma con un sorriso timido, gli metteva ansia il modo in cui la guardava.
"Io sono Kyle, è un piacere" disse il ragazzo davanti a lei, mostrando i suoi bianchissimi denti in un sorriso, sorriso che probabilmente faceva cadere ai suoi piedi molte ragazze, ma non lei.

"Come mai una ragazza come te" disse facendo una pausa e facendo scorrere i suoi occhi su tutta la sua figura "lavora in un posto del genere?".
E questo che voleva dire? Che aveva di sbagliato?
"Ehm.. Io.. Eh?" Chiese dopo aver balbettato qualcosa di incomprensibile, non riuscendo a capire il perchè di quel suo comportamento che sinceramente la faceva anche irritare, non la conosceva e gli parlava già cosí?

Come risposta rise, una risata divertita.. Non capiva.

"Beh, sei bellissima" disse tranquillamente, non staccando gli occhi dai suoi, facendo spalancare quelli della ragazza che abbassa lo sguardo imbarazzata, diventando molto probabilmente rossa.
Questo è pazzo.

Fu salvata da quel momento imbarazzante dal solito signore anziano che gli chiese una ciambella al cioccolato, cosa che la fece ridacchiare, era proprio goloso.
Fece finta di niente anche dopo aver servito il signore e altri clienti che la occuparono per una buona mezz'ora, come se il ragazzo non fosse là con lei a lavorare; ma infondo, come avrebbe dovuto comportarsi?

"Questo è l'orario più incasinato" dice Kyle alle sue spalle alle prese con un cappuccino.
"Si ho notato! Mi sto confondendo". Era leggermente nervosa, la gente chiede e richiede e non da nemmeno il tempo di respirare ed essendo il suo primo giorno, non aiutava affatto.
"Lo so, è stressante a volte" afferma questa volta venendo deciso verso di lei; lo vede avvicinarsi sempre di più, togliendo quei pochi metri che avevamo di distanza.. Facendola indietreggiare di conseguenza fino a sbattere con il bacino e la schiena al bancone.

Cosa sta succedendo?

Lui avanza, con il cappuccino in mano, ancora verso di lei finchè non si trovano corpo a corpo, quasi completamente attaccati facendo risaltare di più la differenza di altezza.
Arrossisce, poteva sentirlo, lui invece alza lo sguardo e da il cappuccino alla signora dietro di lei facendo un cordiale sorriso che si trasforma in un sorriso malizioso, molto malizioso, quando lo abbassa sulla ragazza, allontanandosi poco dopo.

Qual'e il suo problema?

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Erano quasi le otto di sera, Kyle era andato via ormai da circa mezz'ora, per fortuna il resto della giornata era stato gentile e poco provocatorio anche se ogni tanto qualche sguardo o sorrisetto strano lo mandava.
Doveva aspettare Des, che sarebbe già dovuto arrivare in teoria ma che in pratica era scomparso; era stanca e voleva andare a casa, fare una doccia e tuffarsi a letto a leggere un bel libro, come faceva ogni sera.

Si stava preparando un cappuccino, dopo che li preparava da ore gli era venuta voglia anche a lei, amava il cappuccino ed aveva anche fame dato non aveva mangiato niente tutto il giorno.
Era ancora di spalle intenta a disegnare con il cacao un cagnolino sulla schiuma cremosa, era divertente, quando sentí la porta del locale aprirsi finalmente.
Si girò e ció che vide non era ció che si aspettava.

Un alto ragazzo, dei capelli ricci che gli circondavano dolcemente il viso, delle labbra rosee e leggermente socchiuse e infine i suoi occhi, due intensi occhi verdi che la fissavano.

Cazzo.

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