Capitolo 3

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Samantha aveva lo sguardo corrucciato rivolto verso la madre.
"Cosa ci dovrei fare?"
Non riusciva a capire perché la madre le avesse dato una lettera che parlava di un mostro, un lupo nato dal fuoco dell'inferno.
"Mamma..."
Sharon teneva gli occhi bassi, indecisa su come spiegare una cosa del genere a sua figlia.
Come si fa a dire alla propria bambina che il suo Mate è dannato, malvagio?
Tentennò un pochino guardando Sam da vicino, balbettò, si morse la lingua e biascicò qualche lettera, poi sotto lo sguardo della figlia iniziò.
"Quando avevi quasi quattro anni ti portammo come da rito sul Monte dei Morti, per presentarti al branco e alla Dea Luna.
Ricordo che era una sera stupenda, stellata e la luna splendeva argentata in tutta la sua pienezza. Appena scoccata la mezzanotte tuo padre ululò e venne seguito da tutto il branco, era un giorno di festa, te emettevi versetti provando ad imitare tuo padre...eri adorabile. Gli ululati erano guidati dall'Alpha ma uno risaltó tra tutti, era cupo e glaciale, ferito; zittì l'intero branco. All'improvviso divento un fischio acuto e doloroso, poi dal monte opposto scorgemmo una figura enorme, talmente scura da confondersi con la notte, ma i suoi occhi non li scorderò più: erano rossi, piú del sangue, cattivi e malvagi, si voltarono verso di noi e ti fissarono cambiando espressione, sembrò per un attimo che il dolore al loro interno si attenuasse. Si voltarono nuovamente verso di me e tuo padre, un ululato fece tremare il cielo e infuocare la terra, poi quella figura possente sparí e non si fece più viva fino all'altra sera, il tuo compleanno. Quel lupo è quello descritto dagli astri cinquecento anni fa, lo avevano predetto."

Qualche gemma cristallina solcò le guance della ragazza. Un dolore lancinante al petto si propagò nel corpo come se fosse stata trafitta da una lancia.
"Quindi il mio compagno è maledetto?"
Una risata isterica fece irruzione nella stanza.
Non ci poteva credere, la sua famiglia era maledetta e lei come sua madre non poteva avere un relazione normale.
Amare lacrime sgorgarono mente Sharon circondava la figlia tra le sue braccia, lasciandola sfogare.
Capiva il dolore che stava passando e le se spezzava il cuore al pensiero che sua figlia provasse lo stesso.

"Cosa è successo durante la festa?"
Si misero a sedere, Samantha si asciugò gli occhi e iniziò a raccontarle tutto, partendo dalla sensazione di sicurezza che prova ad una certa ora della giornata e di quei splendidi occhi color del mare artico. Parlarono del loro bacio, di come lui l'abbia stretta forte a sè e di come lei stesse bene tra le braccia possenti del ragazzo maledetto.

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