Capitolo 3

165 11 3
                                    

Avevo la bocca asciutta e la gola che bruciava, tenevo gli occhi chiusi e il viso ben incastrato tra le coperte calde, quasi incandescenti.

«Rei...» sussurrò con voce vellutata. «Svegliati, è tardi.»

«Ancora un po' Thomas, sono stanco.»

«Rei, sono le sette di sera.»

Aprii gli occhi e mi sollevai di scatto con un giramento di testa che me lo fece rimpiangere.

«Sera?»

La voce mi tremò per un attimo. «Stai scherzando?»

Thomas era già vestito con i soliti pantaloni e camicia nera, con i capelli ben raccolti dietro il capo.

Come era potuto passare il tempo così in fretta?

«Perché non mi hai svegliato prima?»

Scosse il capo e sospirò. «Ci ho provato, ma non ti svegliavi. Mi hai fatto preoccupare.»

Con le mani mi strofinai gli occhi. Cosa mi stava succedendo?

«Sarà la stanchezza.» accennai un sorriso forzato e mi misi in piedi.

Presi l'accappatoio e lo indossai.

«Hai fame?»

La testa diventò improvvisamente leggera. Gli occhi scattarono dritti su Thomas.

«Sì...»sussurrai tra i denti.

Scossi il capo e annuii.

«Ci penso io, tu lavati.»

Uscì dalla stanza dopo avermi dato un bacio. Non appena la porta si chiuse con uno schiocco, caddi in ginocchio e mi strinsi la testa tra le mani.

"Cosa succede?"

Tutto ciò mi spaventava.

La fame mi stava divorando.

Non ricordavo niente di quello che era successo dopo che io e Thomas avevamo finito di mangiare.

Una doccia calda e dei vestiti comodi distolsero ogni mio pensiero da quelle domande e preoccupazioni.

Guardai allo specchio alcuni segni violacei lasciati da Thomas alla base del collo.

Sistemai il maglione bianco in modo tale che non si notassero.

Due solchi neri e profondi mi scavavano gli occhi.

Scesi le scale ed entrai in cucina.

Serviti sul tavolo c'erano due piatti in porcellana bianca pieni di cibo raffinato.

«Margaret è passata da qui.» constatai notando nessuna imperfezione in cucina, nemmeno una stoviglia fuori posto o puzza di bruciato.

Thomas rise e mi prese per mano.

«Credi così poco nelle mie capacità culinarie?»

Mi avvicinai alle due labbra, mettendomi in punta di piedi.

«Diciamo solo che preferisco mangiare qualcosa di commestibile.»

«Hai la lingua troppo affilata in quest'ultimo periodo.»

Mi avvicinai al tuo orecchio. «Credevo ti piacesse la mia lingua.»

Posò una mano sul mio fianco e affondò le dita nel morbido maglione di lana.

«Non solo mi piace, la amo.»

Ci scambiammo un bacio leggero e veloce, quasi avessimo fretta di concludere quel contatto.

Blood Scream [Yaoi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora