Capitolo 1

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Aprii gli occhi nella semioscurità della stanza. Mi sentivo ancora stanco e assonnato, gli occhi che bruciavano e la testa pesante.

Nascosi il viso sotto le coperte e cercai con la mano quella Thomas, ma lui non c'era.

Mi misi a sedere, cercandolo nella stanza, ma non era nemmeno lì. Il fuoco si era ormai spento e le ceneri rimanevano accasciate dentro il camino.

Doveva essere sceso giù.

Sbadigliai e distesi le braccia in avanti, i muscoli erano ancora indolenziti. Non si poteva dire che avevamo solo dormito in quella stanza...

Sorrisi ricordando il calore del corpo di Thomas contro il mio e accarezzai la pelle ancora segnata dal nostro amore.

Mi alzai e misi la vestaglia nera allacciandola alla vita. I piedi scalzi e freddi toccavano il pavimento in legno quasi tiepido, per me.

Mi avvicinai alla finestra, scostando le pesanti tende e un raggio di sole entrò dal vetro, colpendomi il viso. Ormai la luce non mi faceva più male, ma era ancora fastidiosa.

Uscii dalla stanza e scesi le scale, una ad una, il corpo non sembrava voler reggere.

Cos'era tutto quel senso di torpore?

Andai in cucina, Thomas era lì, intendo a preparare la colazione. Indossava solo un paio di pantaloni da tuta e teneva i capelli neri raccolti in una coda bassa. Era quasi impossibile vederlo in quel modo. Si presentava davanti a tutti come un uomo freddo, distaccato e vestito elegante.

Sorrisi e mi avvicinai di soppiatto, non mi aveva ancora scoperto.

Passai le mani sulla sua schiena, fino a toccare il ventre e lo abbracciai, attaccando il mio corpo al suo, con la fronte che premeva contro la base del collo e il naso schiacciato alla pelle, respirando il suo profumo.

«Sei più freddo del solito...» commentò lui continuando a destreggiarsi tra i fornelli.

«Credo di essere malato.» risposi atono. «Mi fa male tutto.»

Thomas rise. «Scusami se ti ho fatto male l'altra notte.»

Gli diedi uno schiaffo al braccio. «Non è per quello. Mi sento strano, stanco.»

«Se hai ancora sonno, perché non dormi ancora un po'?»

«Non voglio sprecare quel po' di tempo che abbiamo per stare tutto il tempo a letto.»

«Beh, fino a ieri non la pensavi in questo modo.» sghignazzò lui.

Gli morsi la spalla. «Da quando ti piace fare queste battutine?»

Si girò di scatto senza darmi il tempo di reagire. Mi avvinghiò i fianchi con le sue mani e posò la fronte sulla mia. I suoi occhi mi fissavano pieni di gioia. Io li tenevo socchiusi, puntati sulle sue labbra rosa pallido che avrei voluto baciare.

«Da quando sto con te.»

Mi sollevai sulle punte dei piedi e gli lasciai un bacio su quelle labbra per poi stringermi a lui.

«Sta bruciando tutto...» commentai sentendo la puzza di bruciato.

Una colazione andata male dopo, stavamo seduti entrambi allo stesso tavolo in cucina, uno di fronte all'altro a sbocconcellare dei biscotti che Margaret aveva preparato per me e che Thomas aveva portato.

Masticavo piano, quasi non ne avevo la forza.

Thomas mi guardava a metà tra il preoccupato e l'assorto.

Blood Scream [Yaoi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora