8 ottobre

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                                                                                  Lunedì 13:02

Siamo appena usciti e appoggiati al recinto della scuola Luchino ci inizia a raccontare una sua avventura 

"Provate a indovinare"

 "Hai messo un uovo nel microonde zì" tenta Gio

"Peggio, avete presente la tipa che fa ripetizione con mia madre?"

"Quella con le tette grosse?" risponde Elia

"No quella con l'apparecchio... le tette medie..."

"Ah si si ho capito e allora?" chiede impaziente Gio

"Abbiamo pomiciato fra" confessa lui con un sorriso fiero e noi tutti ci congratuliamo con lui

"E non vi ho detto la cosa più importante"

"N no zì se sono zozzerie vostre io non le voglio sapè" lo fermo subito io

"No no diccela" dice Gio

"Allora non ci aveva il coso lì...come si chiama...quel pirulo là...il clitoride"

"Luchì ma che cazzo stai a dì" esclama Elia, ma io ormai avevo perso interesse in quella conversazione, un po' più avanti a noi ci sono due ragazzi che chiacchieravano e non potevo non notare il più basso, non lo avevo mai visto, sicuramente sarà nuovo, c'è qualcosa in lui di davvero strano non riuscivo a smettere di guardarlo, ma vengo distratto dallo squillo del mio cellulare, è mio padre che mi ha mandato un messaggio: Ciao come stai? Vuoi venure da me a cena mercoledì? che stronzo, crede di poter fare il padre quando vuole, che merda e rifiuto l'invito con una scusa.

Subito si avvicinano a noi Silvia e Sana, due amiche di Eva, la prima ci informa entusiasta che sono le nuove rappresentanti della radio e noi ci complimentiamo con lei, ma non sono complimenti sinceri, ma solo prese in giro, e Sana ovviamente se ne accorge e ci tira un'occhiataccia.

"Giovedì c'è la prima riunione vi potrebbe interessare?"

"Si...ma noi giovedì.."

"Eh si giovedì abbiamo quell'impegno" confessa Elia tenendomi in gioco

"Secondo me cambierete idea presto" esclama subito Sana e tutti noi rimaniamo in silenzio, ogni cosa che lei dice ti lascia sempre spiazzato e non sai mai che risponderle e con questo se ne vanno.

"Rega a me quella mi mette troppa paura" confessa Luchino e mentre lo guardo ridendo noto che dietro di lui c'è ancora quel ragazzo dai capelli ricci e neri, potevo notare il suo sorriso, è bellissimo.

"Cannetta relax a casa mia? E tu hai recuperato l'erba?" dice Gio voltandosi verso di me. Me ne ero completamente dimenticato, dovevo parlare con Federicona e trovare una scusa per andare a casa sua e riprendere l'erba che avevo nascosto in terrazza.

"Non ancora frate però ci sto lavorando"

"Vabbè"

MartinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora