Third (VoiceShipping)

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Dimenticare. Sì, volevo dimenticare Unima anche se può sembrare strano. Avevo intenzione di scordare tutto il male che avevo causato... e tutte le bugie a cui avevo creduto. Eppure non ci riuscivo, per un solo e singolo fattore: la "voce" di Zekrom. Non che il drago che mi ha scelto si divertisse a ricordare i miei sbagli, ma ogni volta che la sentivo io comprendevo, sapevo che mi avrebbe sempre riportato alla mente tutti gli sbagli che avevo commesso. Senza rendermene conto, mi ero ritrovato intrappolato in una gabbia della quale avevo forgiato ogni singola sbarra.

Ho trascorso un bel po' di tempo tra le nuvole, volando sul dorso di Zekrom per trovare un posto a cui potessi davvero appartenere. Un posto lontano da Unima, magari. Finché non mi sono tornate in mente le parole di un uomo che al tempo disprezzavo, il Professor Gasparago Aralia. Aveva parlato di due regioni, durante una sua visita a Ponentopoli. Non ricordavo la seconda... ma il nome "Kanto" mi si è presentato come un marchio indelebile.

In molti, fra i leccapiedi di mio padre, avevano compiuto anche solo una visita in quella regione, avevo sentito alcuni addirittura pensare di estendere il loro... il nostro dominio fino a lì. Forse avevano davvero motivo di apprezzare così tanto quel posto.

Non appena vi sono arrivato, ho deciso di far riassumere a Zekrom la forma dello Scurolite, almeno momentaneamente. Sapevo che le voci di quanto accaduto potevano essere arrivate anche lì, non mi andava proprio di essere etichettato subito come "il giovane sovrano che ha risvegliato il drago degli Ideali". Ciò che ero, in effetti, ma di cui non andavo per niente orgoglioso.

Smeraldopoli mi è subito parsa una cittadina molto accogliente: gli abitanti non erano molti, ma si respirava un clima niente affatto teso, rilassato in una maniera che non avrei mai creduto possibile. Da quanto si diceva, era lì che sorgeva l'ottava Palestra di Kanto, dove si poteva sfidare il Capopalestra più forte della regione. Non nascondo che inizialmente ero tentato dal fare almeno un tentativo, ma ero in parte frenato dal fatto che per gestire una Palestra... avessero dovuto per forza maltrattare dei Pokémon. Team Plasma o meno, rimanevo della convinzione che molta gente non riuscisse a comprendere davvero, non fosse nemmeno interessata ad ascoltare la "voce" di quelli che spacciavano per loro inseparabili compagni.

Sebbene i cittadini fossero tutti molto bonari, i primi giorni facevo fatica a sentirmi davvero uno di loro. Mi dicevo che era normale, che sarebbe passato, ma mi rendevo conto che quella sensazione di essere un completo estraneo non diminuiva. E forse è stato in quei giorni che ti ho incontrata. Un piccolo Pichu amante dell'avventura era capitato poco distante da me, quella mattina. Mi sono avvicinato, chiedendogli se fosse un Pokémon selvatico... o se avesse avuto la sfortuna di appartenere a qualche umano.

Pichu era molto meravigliato di quella distinzione che facevo fra me e quelli che lui reputava i miei simili, ma mi ha ugualmente risposto in maniera schietta: mi ha detto che la sua Allenatrice era una persona fantastica, che in un certo senso riusciva a capirlo in maniera simile alla mia. Sono rimasto colpito nel sapere che c'era qualcuno capace di sentire la "voce" dei Pokémon oltre a me. Mi sono sentito decisamente meno solo, per così dire.

E poi sei arrivata tu, chiamando a gran voce il nome del piccolo Pokémon che doveva essere sfuggito al tuo controllo. Ti sei avvicinata e mi hai ringraziato con leggero imbarazzo, scusandoti per le eventuali marachelle che poteva aver combinato Pichu. Ne parlavi come il tuo fratellino, o addirittura al pari di un figlio. Forse è stato questo a ispirarmi fiducia nei tuoi confronti.

In poco tempo siamo diventati amici, con mia e inaspettatamente anche tua grande gioia. Avevo deciso di darti una mano per gestire Pichu e gli altri Pokémon appena nati dalle Uova che, a detta tua, gli abitanti di Smeraldopoli ti avevano affidato per un po' di tempo. Notando che alla parola "affidato" mi ero incupito, ti sei affrettata a spiegare che quelle Uova non appartenevano a Pokémon dei tuoi concittadini, ma erano state trovate da molti di loro in alcune aree distrutte del bosco che vi separava da Plumbeopoli. 

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