Capitolo 2 -Mi dispiace-

17.7K 839 153
                                    

Mi chiusi in bagno, lontana da tutto e da tutti, scoppiando in doloroso pianto isterico. Perchè a me? Che gli ho fatto di male? Oh, al diavolo. Fissai le scritte sui muri del bagno, che si intravedevano ancora dall'ultima volta che le piastrelle furono protette da un incantesimo proprio per impedire alle studentesse innamorate di scrivere frasi sdolcinate su quelle bianche e candide mattonelle. ''P+D'' Vidi scritto in un angolino, erano le uniche lettere un po' più grandi delle altre. Subito pensai alla D di Draco. Feci una smorfia. Chi poteva mai amare quella specie di serpe?

Ah, era ovvio.

Pansy Parkinson. Si sapeva dal primo anno che aveva una cotta per Malfoy. ''Come te, d'altronde.''  ripeteva la mia mente, scacciai subito quel pensiero, poi la porta del bagno delle ragazze scricchiolò.
-Stupido di un Weasley.- Tuonò una voce facendomi rabbrividire.
-Sta zitto zucca vuota. E' colpa se tua se Hermione in questo momento è da qualche parte nascosta a piangere.-
Era Ron, che parlava con Malfoy. Trattenni il respiro e asciugai le lacrime velocemente, poi una voce femminile bisbigliò ''E' lì, è lì dentro e ha pianto per quasi 10 minuti.'' Era Mirtilla Malcontenta, stupida ficcanaso.
Decisi di uscire e di non fare la codarda, e come se nulla fosse successo mi sistemai i capelli e aprendo la porta mi fermai sulla soglia di essa fissando Malfoy con freddezza. Aveva gli occhi di un bambino, come se fosse appena stato punito dai suoi genitori. Fece una smorfia di dispiacere vedendomi conciata in quel modo. Occhi gonfi, i capelli scombinati, e ancora qualche lacrima ferma sulle guancie.
Ron mi guardò, come se stesse per piangere anche lui e  senza pensarci due volte mi fiondai su di lui stringendolo forte. Non reagì subito, ma dopo aver realizzato che lo stavo abbracciando ricambiò stringendomi e accarezzandomi le spalle. Mirtilla fece uno dei suoi lamentii e sparì attraverso un muro. Mi staccai da Ron e con il pollice asciugò una delle tante lacrime sul mio viso.
Draco invece guardava la scena pietrificato, deglutendo.
-Scusate dell'intrusione per il momento tanto ''intimo''.- Mimò con le dita.
- Me ne torno in classe prima di vomitare.-
E furibondò scappò via con passo svelto. Quel comportamento aveva stupito sia me e Ron, che mi fissava a bocca aperta.

-Ma davvero?!- Dissero Ginny e Harry in una sola voce. Annuivo raccontandogli l'espressione di Draco, in ogni minimo dettaglio. Si sbellicavano dalle risate accompagnati da Neville e Ron che ridevano con le guancie piene di caramelle. Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardai che ore fossero. Erano le 23.00, Ginny l'indomani avrebbe avuto lezione di erbologia con Neville, il che andarono a dormire salutando me, Ron ed Harry. Questi due continuavano a giocherellare con le loro bacchette, e non avendo voglia di stare a guardarli in silenzio uscii per fare una passeggiata, nonostante sapessi che nessuno doveva stare fuori il proprio dormitorio a quell'ora. Camminavo per i corridoi accarezzando il muro, decidendo di andare nella sala dedicata alle coppe dei giocatori di Quidditch cercando di non essere scoperta. Entrai senza fare il minimo rumore e quando entrai accesi una o due candele, anche se in fondo alla sala si vedeva una minuscola luce. Non ci feci caso, e sedendomi rannicchiai le gambe al petto poggiando la testa su di esse. Avevo bisogno di stare da sola, e avevo bisogno di piangere, ma avrei attirato l'attenzione. Sentì un rumore e mi alzai di scatto prendendo la bacchetta dalla tasca dei pantaloni. La luce che prima era in fondo la sala veniva verso di me, facendomi indietreggiare lentamente, fin quando non andai ad appiccicarmi al muro. Avevo il respiro quasi spezzato e il cuore batteva a malapena, poi la luce diventò più grande ed ecco che lo vidi.
Malfoy.
Emisi un sospiro di sollievo, anche se non ero per niente sollevata di vederlo. -Che ci fai qui?- Dissi acida.
-Potrei chiederti la stessa cosa, sai?- Ribbattè sorridendo beffardo.
Avrei voluto tirargli un pugno in piena faccia, proprio come due anni fa.
- Sono venuta qui con la speranza di stare un po' da sola.-
Lui spense la bacchetta e rimase solo l'arancione luce che emettevano le candele.
-Aspetti qualcuno, invece.- Disse freddo. Alzai un sopracciglio e risi.
-E cosa te lo fa pensare, mh?-
Si passò una mano tra i capelli e si avvicinò. Tentai di indietreggiare, ma ero bloccata dal muro. Deglutì tentando di rimanere il più calma possibile.
Che cosa mi avrebbe fatto?
Mi prese un polso e guardandomi negli occhi mi accarezzò la mano con il pollice.
-Mi dispiace per oggi, non volevo dirlo, ma nella mia famiglia sento così spesso quella parola che ormai è un'abitudine. Scusa.-
Si avvicinò e con mi sorpresa mi lasciò un dolce bacio sulla guancia, quasi vicino al labbro. Lo guardai spaesata, mi aspettavo che mi riempisse di insulti, invece mi diede un bacio sulla guancia. La cosa mi sconvolse così tanto che non riuscii a proferire parola.
-E'..e' meglio che vada.- Dissi ancora scossa.
-Non ti trattengo. Ci vediamo, Hermione.-
Scandì bene l'ultima parola e mentre andavo via lo vidi allontanarsi. Mi sentivo strana, quasi non riuscivo a crederci. Con il suo sguardo che raffiorava ancora nella mia mente, entrai nel dormitorio e senza svegliare le altre affondai sotto le coperte per poi sognare i suoi occhi di ghiaccio.

Ice Eyes. ( dramione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora