«Vuoi dirmi che cazzo hai stamattina o no?» domandò scazzato Marks prima di pizzicare la guancia del suo Omega irrequieto e irrigidito da qualcosa che l'Alpha non riusciva a capire. «E non ti azzardare a sparare cazzate, piccolo. Perché mi fanno solo incazzare..» Marks aveva notato fin da subito - cioè fin da quando si era svegliato - lo strano comportamento del suo Omega e aveva cercato di ignorarlo, reputando che fosse solo l'agitazione dovuta da quella fantastica notizia, ma aveva iniziato a non sopportarlo da quando il suo sguardo teso e rattristato aveva iniziato a catturare gli interessi degli altri studenti. «E oggi è una giornata troppo bella perché possa incazzarmi con un faccino bello come il tuo.»
«N-non ho niente..» mentì Louis e le sue mani si strinsero nervosamente a pugno, facendo pressione contro le coscie coperte dai leggings neri, mentre sul suo volto nacque un piccolo sorriso tremolante. «S-sono solo un po'.. T-teso per quel c-che è successo.» disse poi e quasi tremò dalla paura quando lo sguardo del suo Alpha si fece diffidente. «N-non pensavo che p-potessi fare questo per m-me.» si affrettò ad aggiungere e Marks sorrise leggermente prima di tirarlo a sé in un abbraccio grezzo.
«Per il mio piccolo questo e altro.» disse con orgoglio, prima di lasciare un bacio dolce sulle labbra del minore. «Mi spiace solo di non averlo ucciso. La prossima volta sarò più preciso, te lo prometto.» Le sue mani grandi corsero sui suoi fianchi morbidi e successivamente scesero giù, stringendo con forza moderata il culo sodo e grosso del suo Omega, che gemette di dolore in rimando. «Fa male?»
"Fa male per colpa tua." Louis annuì lentamente, non riuscendo a capire dove trovasse tutto quel coraggio per stare vicino al suo Alpha, lo stesso che aveva mandato all'ospedale Styles e che aveva lasciato che otto su nove dei suoi sottoposti morissero - l'ultimo era morto poche ore prima, non riuscendo a resistere al dolore delle ferite; lo stesso Alpha che aveva celebrato tutte quelle morti con orgoglio e felicità. «Un po'..»
«E il fianco?»
«Non fa più male.» mentì Louis, sorridendogli leggermente per rendere tutto più naturale possibile, e la sua attenzione tornò nuovamente sul fianco dolorante che Mark aveva marchiato dopo l'amore che avevano fatto di quella notte.
O sesso.
O sarebbe meglio definirlo stupro ma Louis non voleva nemmeno pensarci; non voleva pensare che il suo Alpha - il ragazzo che avrebbe solo dovuto amarlo e proteggerlo - avesse fatto una cosa simile. «Io... Ho solo p-paura che c-ci scopriranno.»«Louis..»
«S-si sono a-accorti che i-i tuoi sottoposti m-mancano. N-non hai n-nemmeno nascosto i-i..!»
«cadaveri?»
Louis annuì velocemente e nascose la testa nel suo petto, cercando di non vomitare al pensiero di tutte quelle persone morte per colpa sua. Perché, alla fine, la colpa era tutta sua e Louis non era riuscito a dormirci la notte per quello. «C-ci troveranno..»
«Ho i miei agganci, piccolo. Non devi preoccuparti per questo.» disse Marks e le sue orecchie quasi si drizzarono quando sentì il suono della campanella dell'Università risuonare fino al cortile dove i due si erano appartati, segnando l'inizio della prima ora. «Devo andare..» sbuffò Marks e, veloce, lasciò un altro bacio sulle labbra del suo Omega prima di lasciarlo. «Ci vediamo all'uscita, okay?»
Louis annuì nervosamente e strinse maggiormente i pugnetti quando Marks gli scompigliò i capelli, salutandolo per l'ultima volta prima di allontanarsi da lui. "M-mi ha davvero... M-mi ha davvero c-creduto?" pensò stupito Louis nel vederlo entrare dentro l'Università con passo lento e scazzato. Beh', adesso che Louis ci stava pensando bene non era la prima volta che diceva a Marks che doveva aspettare un suo compagno di corso ma non pensava che potesse avergli creduto così facilmente anche questa volta. Perché, dati i fatti, quel giorno Louis avrebbe fatto tutto tranne che frequentare i corsi universitari.
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✿ Sweetener ✿ - Larry Stylinson
FanfictionOMEGAVERSE «Harry, aspetta..» mormorò Louis col volto rosso per l'imbarazzo di quel momento, portando lo sguardo sull'Alpha che, silenziosamente, stava lasciando dei baci umidi sul suo collo marchiato. «N-non credi che... che stiamo correndo un po'...