Bye bye, dear bitch p.1

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Erano le nove di sabato mattina e Louis non avrebbe desiderato niente di meglio se non svegliarsi tra le braccia grandi e forti di Harry mentre quest'ultimo lo accarezzava dolcemente, mormorandogli un piccolo buongiorno. Tuttavia, poiché un desiderio come quello potesse realizzarsi bisognava che ci fosse la materia prima e il riccio in quel momento era ovunque tranne che con il piccolo Omega.

Perché... Insomma... Le cose non erano andate come previsto..

Due giorni prima, al cellulare..

«N-non posso, Harry! N-non posso sparire un giorno all'altro!» rifletté Louis, asciugandosi le lacrime da volto umido. "Se me ne andassi lascerei tutto... E-e... N-non penso di poterlo f-fare... N-non posso farlo." «H-Harry, i-io vorrei m-ma non posso.. Non posso...»

«Dio Santissimo, Louis! Ragiona con la testa per un secondo!» sbottò Harry prima di sospirare stanco e passarsi una mano sul volto, cercando di allontanare la stanchezza. "Così non servirà a nulla.." pensò mentre Louis piangeva e singhiozzava dall'altra parte del cellulare. "Non è così che si parla ad un'Omega, soprattutto se testardo come Louis" «Voglio solo aiutarti, piccolo. Lo capisci?»

«S-si.»

«E siamo una coppia, giusto?»

«S-si... Credo.» disse confuso il liscio dato che, tra i due, niente era stato fissato per ora. Si erano scambiati qualche bacio e qualche effusione ma Louis non si era mai soffermato a cosa potessero essere diventati. Amanti, si disse l'Omega, sarebbe il termine più giusto.. «Sì.»

«E come coppia io devo pensare al tuo bene, piccolo, ma comprendi che non posso fare niente se continui a stare con lui... In casa sua, oltrettutto. Già posso fare poco perché sono tra queste quattro mura del cazzo ma se ti trasferissi a casa mia tutto sarebbe molto più semplice per noi due.»

«V-vi darei fastidio..»

«Non dire cazzate, Louis. Mia madre ti adora e ha già in mente i nomi per i nostri figli.» ribatté il riccio, alzando gli occhi al cielo nel pronunciare quella frase che tanto lo imbarazzava ma che - purtroppo - era più che veritiera dato che, qualche ora prima, sua madre se n'era uscita con un intero set di nomi maschili e femminili.

< Demetra... No, Demetra fa schifo. Che ne dici di Charlotte per una femmina? E Lloyd per un maschio? > aveva chiesto la Beta prima di lanciare un'altra occhiata al libro dei nomi che teneva tra me mani. < Lloyd? Cavolo, Harry, voglio un nipotino che si chiami Lloyd! >

< Ma mi spieghi che cazzo stai facendo? > aveva chiesto confuso il riccio prima di strapparle il libro dalle mani e dare una veloce occhiata ai nomi che sua madre aveva sottolineato con un evidenziatore rosa per i nomi femminili, giallo per i nomi neutri e celeste per i nomi maschili. < Aspetta... Hai detto nipotino? > e la Beta annuì, facendogli un sorriso. < Dio... Tu sei pazza. >

< Non sono pazza, disgraziato maledetto. > ribatté Anne, riprendendosi il libro tra le mani e accarezzando dolcemente gli angoli. < Sono solo ansiosa e frettolosa di diventare una magnifica nonna. E tratta con cura questo libro, è lo stesso dal quale ho preso il nome di tua sorella e il tuo. Comunque... Che ne dici di Charlotte? >

< Chiudi il libro e fa qualche sudoku, mamma. > aveva sbottato Harry, rimettendosi a giocare al cellulare. < Tutta questa ansia ti dà alla testa. >

✿ Sweetener ✿ - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora