Broken Hearts p.2

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«H-Harry..» Anche se le labbra di Louis tremarono insicure contro quelle esperte di Harry, che sapevano esattamente cosa fare per rendere magnifico quel piccolo bacio bisognoso, l'Omega dai capelli lisci non osò tirarsi indietro davanti a quel bacio. "L-lo sto.. l-lo sto b-baciando" pensò con il cuore che batteva veloce nel suo petto mentre le mani grandi di Styles percorrevano ogni centimetro del suo corpo con la stessa curiosità di un esploratore in una giungla mai esplorata. "H-Harry mi sta baciando!" Perché, alla fine, l'unico a mandare avanti il bacio era l'Alpha, che sapeva come fare; Louis invece, da tale Omega qual'era, lasciò che fu il maggiore a domare la situazione e si lasciò guidare dalle sue labbra morbide e deliziose.

«Soffici e fruttate..» commentò l'Alpha sulle sue labbra con un tono basso e roco che fece venire la pelle d'oca all'Omega, prima di riprendere il bacio tanto desiderato. «Proprio come me le ero immaginate.» sorrise Harry, tirando a sé il piccolo Omega per far unire i loro corpi e poter sentire meglio il suo odore, che era capace di mandarlo fuori di testa.

«T-ti sei immaginato l-le mie lab-» iniziò Louis ma un urletto acuto uscì dalle sue labbra quando l'Alpha lo tirò su, facendolo sedere sul lavandino di ceramica, per potersi infilare tra le sue gambe delicate e coperte dalle calze bianche.

«Cazzo se l'ho fatto.» rispose onestamente Harry, sapendo già dove volesse arrivare Louis con quella domanda. Styles non aveva nessun motivo per nascondere la verità, dato che ormai la mossa più importante era stata fatta. «Non hai idea di quanto sia florida la mia immaginazione, Loueh.» sussurro con un leggero sorriso sulle labbra mentre la sua mano destra accarezzava dolcemente le labbra del minore, per poterne sentirne nuovamente la morbidezza. «Sai, ora che sono "fidanzato" non posso fare molto..»

E se tutto era andato perfettamente fino a quel momento, quella fu la fatidica frase che riuscì a rompere l'armonia creatasi con tanta fatica; fu la fatidica frase che riuscì a riportare Louis sulla terra, facendolo cadere come un Angelo ripudiato dal signore; fu la frase che fece ricordare a Louis che apparteneva a qualcuno che non era Harry, e il suo marchio sul collo glielo poteva confermare.

«Che.. Che stiamo facendo?» chiese stordito l'Omega, non riuscendo veramente a capacitarsi del suo comportamento. "C-che sto facendo? H-ho perso la testa..?! N-non p-posso.. o-oh mio D-dio.. Cos'ho fatto?! L-l'ho baciato!" pensò sconvolto, non riuscendo quasi a respirare al pensiero che potesse aver tradito Marks in quel modo, concedendosi così facilmente ad un'Alpha fidanzato. "c-che cos'ho f-fatto?!" Tutto il piacere provato pochi minuti prima, adesso era completamente sparito; le farfalle nello stomaco sembravano essere morte e diventate pese come mattoni; il calore era diventato un dolore sordo al collo, proprio dove Louis aveva il marchio.

«Louis?»

«L-lasciami, Harry!» l'Omega appoggiò entrambe le mani sul petto dell'Alpha e cercò di spingerlo via mentre con le gambe scalciava per liberarsi dalle sue mani curiose e calde. «L-lasciami, p-per favore..!» e prima che Louis potesse accorgersene, il suo volto era rigato da lacrime amare e calde che cadevano come meteoriti sul suo maglione.

"Merda" Harry scosse la testa e tirò l'Omega a sé quando quest'ultimo scese dal lavandino, subito pronto a scappare fuori dal bagno. "che cazzo ho fatto?" «Louis, aspetta un secondo..» disse il riccio, facendolo voltare verso di per creare un contatto visivo ma il liscio non voleva saperne assolutamente. «Louis, guardami.»

«L-lasciami!»

«Guardami, cazzo! Guardami, Louis!» Le mani di Harry non volevano sapere di lasciar andare il piccolo Omega che, tra le lacrime, non riusciva più a ragionare lucidamente. "Che cazzo ho combinato.." «Non ti lascerò finché non l'avrai fatto, Louis. Te lo giuro, cazzo.»

Louis tentò la fuga altre due volte, urlandogli di lasciarlo andare, prima di scoppiare in un pianto isterico e stringersi al petto dell'Alpha e nascondere il volto nella camicia bianca che odorava solo e soltanto di Harry. «C-come f-farò a guardarlo i-in faccia?» pianse l'Omega, con la voce così acuta e rotta da far sentire male anche al riccio. «I-io l-l'ho tradito, H-harry! E-e con t-te! N-non m-mi vorr-rrà più! S-sono il peggiore O-omega del m-mondo!» strillò, in preda ad un dolore indescrivibile che si propagava dal marchio fino al suo fianco, dove Marks l'aveva marchiato una seconda volta. «F-fa tanto m-male, H-harry! T-tanto!»

✿ Sweetener ✿ - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora