COME(NON)CONQUISTARE UNA RAGAZZA💔
Friend / zo / ne
(slang) (neologismo)
Detto di situazione che si verifica quando in un rapporto tra due persone, l'una si limita a un' amicizia con l'altra, che vorrebbe una relazione di tipo amoroso.
...
Cammino avanti e indietro per il garage attendendo nervosamente che arrivino tutti. Sempre ammesso che arrivino. No, sono sicuro che lo faranno. Me lo hanno promesso. Mi fermo al centro della stanza, respirando profondamente e cercando di calmarmi. Verranno. Quasi inizio a piangere per la gioia e per il sollievo quando la porta del garage si apre ed entrano Jack e Zach tenendosi per mano. Devo ammettere che sono davvero una bella coppia. E io sono stato davvero un coglione a non accorgermi di quello che c'era tra i due. Rivolgo ai due ragazzi un sorriso enorme che quasi mi rompe la mascella e li invito a sedersi. Zach ricambia il mio sorriso mentre Jack alza gli occhi al cielo e insieme si dirigono verso il divano più vicino, buttandovici sopra senza tante cerimonie. Prima che uno di noi possa parlare, la porta si apre di nuovo facendo comparire Corbyn in tutto il suo splendore (vi prego, notate l'ironia). Il ragazzo rivolge un cenno del capo a mo' di saluto ai due ragazzi seduti per poi voltarsi verso di me, osservarmi dalla testa ai piedi e rivolgermi un cenno di saluto a labbra strette. Ricambio il saluto, esitante. L'arrivo del biondo è subito seguito da Jonah che dice a nessuno in particolare un semplice: <<Ehi>> prima di dirigersi verso la poltrona più vicina alla console. <<Ella?>> chiedo rivolto al ragazzo. <<Ha detto che non sapeva se sarebbe venuta e di iniziare senza di lei.>> Quelle poche parole riescono a farmi scendere il morale fin sotto le suole delle scarpe. Speravo davvero che le cose tra noi sarebbero potute tornare come prima. Il solo pensiero di aver rovinato tutto, di aver perso definitivamente il rapporto speciale e unico che c'era tra noi mi fa quasi venir voglia di piangere e di chiudermi in camera per non uscire mai più. La parte peggiore è sapere di essermelo meritato. <<Va bene... allora iniziamo.>> Il moro mi rivolge un cenno distratto della mano. Capisco subito che c'è qualcosa che non va' in Jonah. Sembra... spento. Come se avesse perso tutta l'energia e la vitalità che lo caratterizzavano. Da quando è arrivato non ha staccato gli occhi dalla sedia vicino agli strumenti. Quella solitamente utilizzata da Daniel durante i nostri incontri. Mi chiedo come stia, vorrei capire cosa è successo davvero mentre io non c'ero. Ma per questo c'è tempo. <<Allora. Vi ho chiesto di venire tutti qui oggi perché voglio chiedervi scusa formalmente. Sono stato un coglione, oltre che un pessimo amico. Mi dispiace avervi dati per scontati, non aver apprezzato tutto quello che facevate per me, anche quando non me lo meritavo per niente. Non vi ho mai ringraziato per tutto l'aiuto che mi avete dato e non ho mai ricambiato il favore. Voi ci siete sempre stati, mentre io ero fin troppo concentrato su me stesso per curarmi di ciò di cui potevate aver bisogno. E nonostante questo siete rimasti. Non ho parole per descrivere fino in fondo quanto vi sono grato per essere rimasti sempre con me anche quando non vi conveniva. Vi ringrazio di essere stati amici fantastici... e mi dispiace di essere stato un amico di merda per voi. Prometto di impegnarmi per migliorare. Mi impegnerò per diventare un amico alla vostra altezza, qualcuno che meriti di starvi accanto e di essere considerato vostro amico. È una promessa che intendo mantenere e spero voi decidiate di darmi un'ultima occasione per dimostravi che le mie intenzioni sono veritiere.>> Il silenzio cala sulla stanza non appena termino il mio discorso. Gioco nervosamente con i braccialetti al mio polso mentre aspetto impaziente una risposta. Alla fine è Corbyn a rompere il silenzio. <<Woah, James. Credo che questo sia il discorso più lungo e grammaticalmente corretto che tu abbia fatto in tutta la tua misera esistenza. Dì la verità, te lo ha scritto Jack. Non ci credo che hai fatto tutto tu.>> <<Sono stato giorni in ospedale senza avere un cazzo da fare. Le mie uniche alternative erano scrivere questo discorso di scuse o guardare l'unico programma che trasmettevano su quella scatoletta che osano chiamare televisione. Visto che l'unico programma che si vedeva trasmetteva solo telenovelas 24/24 h, ho scelto il discorso.>> <<Beh, devo ammettere che ti sei impegnato.>> ribatte Corbyn. Poi aggiunge: <<Oggi mi sento particolarmente buono, quindi ho deciso di accettare le tue scuse. Ti ho sempre considerato un coglione ma nelle ultime settimane hai davvero superato te stesso, spero tu abbia imparato qualcosa. Se accadrà di nuovo, sappi che nulla mi tratterà dal prenderti a pugni, chiaro?>> <<Cristallino.>> rispondo, e poi: <<Grazie, Corbyn>> A questo punto mi rivolgo ai due ragazzi seduti accanto al biondino. Zach mi sorride, facendo spuntare le fossette, mentre Jack alza gli occhi al cielo e dice: <<Noi ti abbiamo già perdonato, coglione. Te ne sei dimenticato?>> <<Ah, giusto. Vero. Beh, grazie ragazzi. Siete i migliori.>> Mi volto verso Jonah, per trovarlo ancora intento a fissare la sedia vuota di Daniel. Non ha distolto lo sguardo da quel punto da quando è arrivato. <<Jonah...? Tutto bene?>> chiedo leggermente titubante. Il moro sembra uscire dalla sua trance per concentrarsi finalmente su di me. <<Come? Ah si... si, ok, va bene, ti perdono. Se lo ha fatto mia sorella, posso farlo anche io.>> Io e i ragazzi ci scambiamo degli sguardi preoccupati prima che Zach prenda la parola e chieda al moro: <<Sei sicuro che vada tutto bene, Jonah? È successo qualcosa? Lo sai che con noi puoi parlare.>> <<Si, amico, puoi dirci tutto. Tanto, qualsiasi cosa sia, non può essere peggio di ciò che fa James.>> aggiunge Corbyn rivolgendo un ghigno nella mia direzione. Pur volendo, non riesco ad arrabbiarmi perché il sollievo che provo rischia quasi di farmi piangere. È di nuovo tutto come prima, almeno tra di noi. Spostiamo di nuovo l'attenzione su Jonah, il quale ha un'espressione tormentata sul volto e si torce le mani nervosamente. <<Ecco... non è facile da spiegare... cioè no, in realtà è semplice è solo che... beh... non so da dove iniziare.>> farfuglia il moro. Alla fine sospira afflitto e inzia: <<Io->> Il ragazzo viene interrotto da un paio di colpi provenienti dalla porta del garage, dalla quale spunta una testa rosa che ci saluta con un sorriso. Il mio cuore schizza in gola alla vista di Ella che entra nella stanza e si va a sedere sul bracciolo della poltrona su cui si strova il fratello. <<Ehi ragazzi. È bello rivedervi tutti qua insieme. Come va'?>> Le sorridiamo tutti, contenti di vederla di nuovo qui con noi, di nuovo felice. Tiro un sospiro di sollievo. Mi avvicino lentamente a lei sfoggiando un sorriso enorme, forse il più sentito della mia vita, e la stringo a me. <<Non puoi capire quanto significhi per me che tu sia qui oggi, mi stai rendendo davvero felice.>> le sussurro all'orecchio, per poi spostarmi e facendole cenno di sedersi con gli altri. <<Stavamo proprio parlando del coglione che sono stato, accomodati.>> <<In verità...>> ribatte la ragazza con un sorriso imbarazzato. <<Le tue scuse su quanto tu sia stato stupido le ho già ricevute, e le ho anche già accettate.>> A quelle parole quasi inizio a piangere dalla gioia mentre la ragazza mi guarda con un sorriso. <<Vorrei dire due parole, peró. A patto che, dopo aver chiarito definitivamente, tutta questa situazione orribile, che ha caratterizzato tutto questo periodaccio, farà parte del passato.>> Ricambio il suo sorriso, annuendo, per poi avvicinarmi al divano e sedermi accanto a Zach, che mi da un'amichevole pacca sulla spalla. Ella, scuotendo i suoi capelli color bubble gum, si schiarisce la voce per poi affermare: <<Mi sono scelta.>> Per qualche secondo rimaniamo tutti perplessi dalle parole della ragazza. <<Non so che cosa sia successo esattamente, ma è successo. E non ho intenzione di tornare indietro. Mi sono scelta. Una mattina, totalmente a caso. Forse perchè si sa che certe scelte si compiono così, senza pensarci troppo.>> dice con un sorrisetto facendo spallucce. <<Mi sono scelta quando ho capito che non sarebbe servito a nulla continuare a piangere, anche perchè è un comportamento che non mi è mai appartenuto davvero.>> Assottiglio le labbra, ammettendo a me stesso di non averla mai vista piangere così spesso come nelle ultime settimane. <<Mi sono scelta quando chi volevo che mi scegliesse non l'ha fatto, continuando imperterrito a cercare altrove. E proprio perchè mi sono scelta non gliene faccio una colpa.>> afferma riservandomi uno sguardo gentile, che mi fa sciogliere ancora di più. <<Mi sono scelta quando ho seguito i consigli giusti e ho rimesso insieme i pezzi.>> continua, riservando un'altro sguardo di gratitudine verso Jack e Zach, che ricambiano entrambi con un gran sorriso. <<Mi sono scelta quando ho visto la realtà, non nella prospettiva che volevo ma nella prospettiva più giusta, quando ho messo insieme i pezzi del puzzle riuscendo finalmente a capire.>> Un altro sguardo è rivolto al fratello, che le fa un cenno col capo con un leggero sorriso sulle labbra, il primo che gli vedo fare da quando è arrivato. <<Mi sono scelta quando ho cominciato ad accettare anche il dolore che sentivo, proprio perchè faceva parte di me.>> E l'ultimo sguardo che, a mio parere, sembra il più dolce, è rivolto a Corbyn. Il ragazzo, che non le ha staccato gli occhi di dosso da quando è entrata, la guarda con uno sguardo che fa percepire tutta la sua fierezza nel vederla nella sua versione migliore. <<Mi sono scelta, finalmente.>> conclude con un sospiro e un gran sorriso. <<Dopo tanto, mi sono scelta.>> Il primo ad alzarsi sono io, che mi precipito di nuovo verso di lei per stringerla tra le mie braccia, quasi a voler appurare che lei sia veramente qui con me e che questo non sia tutto un bel sogno. Tutti ci guardano soddisfatti e impossibilitati a nascondere gli enormi sorrisi sulle nostre facce. Una volta separati ci risediamo entrambi sul divano con un gran sospriro di sollievo. Siamo finalmente giunti alla fine di questa, tanto grande quanto orribile, avventura. Dopo qualche minuto di pace il primo a rompere il silezio sono proprio io. <<Io ve l'avevo detto che dire la verità fin dall'inizio era la scelta migliore.>> scherzo, rivolgendo con un sorriso ai miei amici. Tutti mi guardando con uno sguardo che sembra proprio voler dire "sei una causa persa", mentre Jack alza gli occhi al cielo come suo solito. La mano di Zach si avvicina alla mia nuca per poi darmi uno schiaffo, non poi così leggero. <<Ahia>> Strofino la parte dolorante con la mano per poi dire: <<Okay, questo me lo sono meritato.>> All'improvviso mi ricordo che manca ancora qualcosa, anzi qualcuno, a questo bel quadretto. <<Ehi, a proposito. Ma che fine ha fatto Daniel?>>
🍪IPPOPOCERONTE'S TIME🍪
Bonjour popolo di Wattpad🔥
🍪. Ebbene si, i vostri occhi vedono bene: due aggiornamenti in due giorni, un miracolo. Ovviamente è per farmi perdonare per tutto il mio periodo di assenza, per il quale mi scuso immensamente❤️come al solito. 🍪. Inoltre, mi spezza il cuore comunicarlo, ma vi annuncio ufficialmente che mancano solo 2 capitoli all'epilogo😭. Non credo di essere mentalmente pronta.
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🍪. Grazie in anticipo per coloro che decideranno di seguirmi in questo disagio di storia🌹.