Princess

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La villa dei Kim, stava aprendo per la prima volta, le sue porte. Esattamente sei mesi dopo la morte del suo proprietario. Junyoung Kim.

Per l'opinione pubblica, l'uomo era morto in un incidente stradale. Era stata omessa la sparatoria e il fatto che l'uomo fosse uno dei più potenti boss di Busan.

Jungyoung, aveva lasciato alle sue spalle, un solo erede. Mirae, appena diciottenne, pronta a venire data in pasto ai lupi.

Quella sera, sarebbe stata presentata a tutti, come erede ufficiale della famiglia Kim. Sua madre Yeeun, appoggiata dalla sua spalla destra Minho, aveva preso questa decisione una settimana dopo la morte del marito.

Era semplice il loro piano. Mirae sarebbe stata il volto, mentre alle sue spalle, il tutto sarebbe stato gestito dalla madre e da Minho. Avevano pianificato ogni cosa. Ma forse l'unica cosa che non avevano previsto era il volere di Mirae.

La ragazza non era affatto intenzionata a essere immischiata ulteriormente in quella vita. Rischiare ulteriormente, specialmente ora che sua padre non c'era più.

Gli affari che aveva intrapreso negli ultimi tempi Jungyoung, erano troppo grandi e pericolosi, erano stati ciò che gli avevano costato la vita. Mirae teneva ancora alla sua.

Se sua madre era da sei mesi che stava pianificando il suo "debutto in società". Lei era da sei mesi che pianificava la sua fuga.

-Non temere. Andrà tutto alla perfezione- disse Yeeun, alla spalle della figlia, che era seduta davanti allo specchio in camera sua. Le stava pettinando i lunghi capelli neri, mentre la guardava dal riflesso. -Tuo padre sarebbe fiero di te- aggiunse.

"Fidati mamma, non lo sarebbe affatto. Non desiderava questo per me" pensò la ragazza, ma preferì tacere.

-Saremmo al tuo fianco- le sussurrò la donna, mentre poggiava il pettine nel comò davanti a lei. -Specialmente Minho. Tiene molto a te Mirae. Sarete forti insieme- aggiunse poggiando le mani sulle spalle della figlia. Quest'ultima strinse forte i pugni.

-Mamma ne abbiamo già parlato, non ho intenzione di sposare Minho- le rispose. Per quanto quel ragazzo potesse apparire carino e non fosse nemmeno tanto più grande di lei, Mirae sapeva quanto fosse spietato e non aveva intenzione di avere un ragazzo del genere al suo fianco. Lo aveva visto picchiare a morte un uomo, davanti ai suoi occhi. Non risparmiandole nulla. E infine lo aveva ucciso, con un colpo di pistola, davanti a lei. Mirae era rimasta totalmente traumatizzata da quella scena.

-Cambierai presto idea. Fai sempre la cosa giusta- la madre la accarezzò dolcemente i capelli, mentre le porgeva la maschera, che la ragazza, avrebbe indossato per tutta la serata, in modo da potersi mostrare solo all'ultimo.

Quella era stata un idea che aveva proposto la stessa Mirae, era l'unico modo per poter passare inosservata agli occhi dei grandi boss della mafia che sarebbero entrati in casa sua, a tutti quei criminali, che sicuramente avrebbero voluto la sua testa. Era l'unico modo per scappare e rifarsi una vita da zero, senza che nessuno sapesse la sua vera identità.

Sakura flower// Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora