Bodyguard

1.5K 90 14
                                    

🍒 🍒 🍒

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

🍒 🍒 🍒

7 anni prima:

La villa di Kim Shinjae veniva invidiata da molti, per la sua grandezza e sfarzosità. L'antico e il moderno erano state unite in modo unico e inimitabile.

In quel momento il proprietario di casa, era dentro al suo ufficio, intendo a leggere alcune delle scartoffie che gli erano state portate poco fa. Non alzò il viso, nemmeno quando bussarono alla porta e lui diede il permesso di entrare.

-Mi avevate chiamato?- chiese l'uomo sulla quarantina vestito di tutto punto.

-Si Dohyun, spero di non averti disturbato-

-Certo che no- rispose l'uomo scuotendo la testa e avvicinandosi sempre di più alla scrivania, sedendosi poi su una delle sedie davanti ad essa. Solo allora Shinjae, alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi all'uomo davanti a se.

-Prego- lo incitò quest'ultimo, in modo da sapere il motivo per cui era stato convocato.

-So che avevamo discusso di ciò giusto poco tempo fa e avevamo deciso di aspettare ancora un po', ma mi chiedevo...- si fermò per un attimo. -Saresti disposto a portare tuo figlio qui? Potrai benissimo usufruire di ogni cosa ti sia necessaria per poterlo allenare anche qua.-

Dohyun rimase sorpreso da tale richiesta. -è successo qualcosa?- chiese preoccupato, vedendo il suo capo pensieroso e seriamente disposto a fornirgli di tutto pur di portare il proprio figlio dentro quella villa.

Shinjae sospirò rumorosamente. -Si tratta di Seokjin. Negli ultimi tempi è schivo, silenzioso e sempre solo. Stavo pensando che magariavere un ragazzo della sua stessa età, con il quale passare il tempoe poter uscire, poteva un attimo aiutarlo- spiegò. -Ovviamente il tutto senza dover dimenticare i propri doveri, dopotutto dovrà pur sempre essere la sua guardia del corpo-

Dohyun annuì, capendo cosa intendesse l'uomo. Non ci pensò molto, era più che sicuro delle capacità di suo figlio, seppur fin troppo giovane per entrare in quella vita mafiosa.

-Mio figlio, Namjoon, sarà più che onorato di venire qui e servirti- gli disse. Notando il sorriso, sul viso dell'uomo, crescere.


E se qualcuno era eccitato all'idea di poter vivere a villa Kim, qualcun altro voleva solo evadere da li.

Seokjin quel pomeriggio era nell'ufficio del padre, seduto in una delle comode poltrone nere. L'ultimo posto in cui voleva trovarsi in quel momento, ma non poteva fare molto, dato che era stato convocato proprio dal padre, che sembrava avere una grande notizia per lui.

-C'è da aspettare ancora molto?- chiese, mentre muoveva in modo circolare il cellulare fra le sue mani.

-Sembri impazzente figliolo- disse divertito.

"Si, di andarmene" voleva tanto rispondere Jin, ma opto per il silenzio.

Dovette attendere pochi minuti prima di sentire un lieve bussare alla porta dell'ufficio.

Sakura flower// Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora