Trap

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C'era una cosa che a Kim Shinjae non era mai andata giù. Ed era come la guardia del corpo personale di suo figlio, fosse riuscito a raggirarlo per bene, riuscendo a scappare con Jin. Erano passati quattro anni, da quando Namjoon e Jin era riusciti a fuggire insieme, ed era da quattro anni che il padre li cercava incessantemente. Il figlio perché era il suo unico erede, Namjoon, perché lo voleva morto. Desiderava ucciderlo con le sue stesse mani.

Dohyun stesso, padre di Namjoon, non avrebbe avuto pietà verso di lui. Il solo sapere di avere un figlio omosessuale lo disgustava. E dopo l'alto tradimento fatto ai Kim, lo avrebbe fatto soffrire, prima di dargli la pace nella morte.

Erano tutte cose, di cui Namjoon era ben conscio. Ecco perché aveva fatto il possibile per scappare e per tenere se stesso, ma specialmente Jin al sicuro.

Aveva macchiato la sua anima di crimini impronunciabili per quel ragazzo, che ora sentiva essere in pericolo.

Guidava come un pazzo, seguendo alla perfezione le indicazioni che Hoseok gli aveva mandato sul navigatore. Mirae dietro di lui, lo seguiva, senza battere ciglio per la velocità estrema. Perché lei stessa era preoccupata più che mai per i suoi amici.

-"Cherry preparati, ci siamo"- le disse Jungkook, mentre controllava le munizioni della sua pistola, caricando subito dopo quella di Namjoon.

Frenarono, lasciando le loro macchine alla peggio. Trovandosi davanti a un palazzo abbandonato e un cantiere. Namjoon scese velocemente, chiudendo la macchina con un tonfo violento. Jungkook lo seguì subito, esattamente come Mirae, che affiancò il più piccolo dei due.

-Per quanto so che tu sia contro, qui si tratta di vita o morte. Non esitare mai- le disse piano Jungkook.

-Facciamo fuori questi bastardi- disse invece fra i denti Namjoon.

Mirae lo guardava spaventata. Non lo aveva mai visto così furioso e serio. Non voleva proprio essere al posto di quegli uomini.

Davanti a un edificio, abbandonato, di ben quindici piani, c'erano le macchine dei loro amici. Il furgone blu aveva tutte le porte spalancate.

I tre si fermarono guardigni, guardandosi fra di loro e il perimetro intorno.

-Nam- disse Jungkook preoccupato. Stava seriamente iniziando apensare che potesse essere una trappola.

Mirae, impugnò meglio la sua pistola, avvicinandosi piano al furgone e controllando. Il computer di Hoseok era buttato malamente sul piano di ferrò. Acceso e con le direttive che aveva mandato a loro tre.

Corrugò le sopracciglia, stava per avvicinarsi al posto del pilota, quando sentì un imprecazione da parte di Jungkook. Si voltò, notandolo accanto alla sua macchina. Il vetro dalla parte del pilota era frantumato e gocce di sangue al suolo. Sgranò gli occhi, mentre vedeva il moro, stringere forte la sua revolver, tanto da far sbiancare le nocche, la mascella contratta e gli occhi iniettati di sangue.

Sakura flower// Park JiminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora