n-5 [Morsi ed Urli]

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CAPITOLO NUMERO CINQUE

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CAPITOLO NUMERO CINQUE

“Morsi ed Urli”

«Sai, questa festa»
Percepì liquido caldo scivolare all'interno della sua gola.
«me l'aspettavo»
Furono ingeriti sorsi dopo sorsi.
«più divertente» le labbra rosse della ragazza, con un sonoro "pop", si allontanarono dalla bottiglia.

Bella Thorne, la giovane più conosciuta di tutta la scuola, passò il palmo destro, sudaticcio, sulle labbra, cosparse da una bevanda non identificata, ma con un alto tasso alcolico.
La mano sinistra stringeva, debolmente, una bottiglia nera come la pece, pur se essa, pesava sul pavimento lucido della camera da letto di Bella.

Il suo sedere sodo era pressato contro il pavimento lucido, fasciato da un tessuto scomodo e stretto, mentre la sua schiena era rilasciata all'indietro, contro il proprio letto.

Gli occhi scuri erano, inizialmente, puntati verso l'alto, sul soffitto color rosa shocking.
La sua mente era annebbiata, piena di pensieri frivoli e inutili.
Le sue labbra rilasciavano, senza alcun motivo, risate brevi e svogliate.

Con un broncio, puntò i propri occhi sul ragazzo seduto al suo fianco; era seduto in modo scomposto, i suoi capelli erano di un color grigio cenere, i suoi occhi rossi come il fuoco, le sue labbra carnose rilasciava, ogni secondo, sangue.

Tanto, troppo, sangue.

«Bel costume, comunque.» ridacchiò con fare provocatorio Bella.
Portò, con nonchalance, il collo della bottiglia mezza piena alle labbra, bevendo altri sorsi.

Il liquido era bevuto senza controllo.

Il ragazzo non commentò neanche quella volta: i suoi occhi erano puntati sul corpo invitante della rossa; le sue mani tremavano, il suo petto vibrava.

Gli occhi scuri di Bella erano lucidi, le sue labbra erano fin troppo gonfie. Si staccò dalla bottiglia, lanciando, con finta innocenza, uno sguardo al ragazzo.

Il ragazzo si allungò verso la ragazza, salendogli, con nonchalance, sulla vita.

Lei spalancò gli occhi, per niente abituata alla posizione.
Con fare titubante e confuso, posizionò le proprie mani sulla vita spigolosa del ragazzo, notando come lui, man mano, avvicinasse le labbra sul suo collo.

Purtroppo, però, non ricevette nessun bacio languido, ma solo un morso lieve, appena accennato.

Agrottò le sopracciglia: quel morso, purtroppo, non aveva niente di eccitante.

Notò che il ragazzo, dopo il primo tentativo mal riuscito, morse con più tenacia la sua pelle, procurandole dolore.

«Ma sei cretino?!» urlò confusa e arrabbiata, spingendo contro il petto asciutto del ragazzo le mani piccole e curate.

The Mystery Of Luke Hemmings|| Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora