n-9 [Ciara]

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Capitolo numero nove

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Capitolo numero nove

“Ciara”

Sotto lo sguardo omicida, oscuro, di Due, Bella deglutì rumorosamente.

«Ricapitolando: un pazzoide "zombie" ha provato a mangiare Bella, tu passavi di lì e l'hai ucciso con una bottiglia di vino, trovata e rubata pochi attimi prima...?» la voce di Michael era sbalordita, quasi come se stesse raccontando un qualcosa di irreale.

«Bèh, non è propriamente andata così, il vino lo avevo trovato in cuci-» gli occhi verdi di Michael si puntarono seri su Sabrina, la quale, subito, fece un piccolo sospiro colpevole, alzando sia mani e occhi al cielo, in segno di resa.

«Okay okay, hai ragione. Sì, è accaduto questo»

Due, durante quel dialogo eloquente tra i due fratellastri, osservava Bella, la quale, leggermente impaurita dalla sua espressione furiosa e così simile a quella di un animale con la rabbia, gli stava il più lontano possibile, anche se seduta sul suo stesso marciapiede.

«Secondo me, la dobbiamo uccidere» Due, velocemente, puntò i suoi occhietti vispi su Ciara, la quale, con sguardo annoiato e voce assonnata, si trovava alla sua sinistra, seduta scompostamente e con in mano un frappè.

Incavava le guance e risucchiava all'interno della sua bocca liquido rosa confetto, un accenno di fossette la rendeva quasi innocente e docile.

I suoi occhi trasparenti, senza alcun colore apparente, erano fissi sulla rossa, la quale si alzò spaventata quando Due, quasi assente, le lanciò un'occhiata violacea e furibonda.

«Ragazzi...» Bella, impaurita, indietreggiava lentamente, non dando le spalle al moro neanche per un secondo, avendo paura di un suo ipotetico, e sicuro, attacco.

«Forse dovremmo portarlo alla centrale di polizia! possiamo, non so, anche solo chiamare mio padre!» Michael agrottó le sopracciglia, puntando gli occhi verdognoli in quelli azzurri e concentrati della bionda.

«Perchè tuo padre e non mia madre?»
Sabrina assunse un'espressione ovvia, con un retrogusto che emanava sicurezza.

«Karen aveva paura di farti venire qui: se viene a scoprire tutto ciò, minimo, non ti farà più uscire di casa per tre anni. Anzi, ti farà uscire di casa a quarant'anni, ovvero quando avrai più pancia di un nonnetto e più rughe dei carlini.» 

Due si alzò di scatto dal pavimento, con gli occhi di un viola intenso, un colore che fece spaventare, a dismisura, la povera Bella Thorne.

«Ragazzi!» prima che il moro si scaraventasse su di lei, la rossa, che, a primo impatto, poteva sembrare poco intelligente, schivó il colpo, pieno di forza bruta.

«Cosa!?» Urlarono in contemporanea, scocciati, i due fratellastri, notando, subito dopo Due fuori controllo.

«Falla fuori, il tuo amichetto ne sarebbe felice, lo sai bene. L'ho riconosciuta, è lei la ragazza che amava, l'unica che gli abbia mai fatto battere il cuore... Prima che arrivassi tu, ovvio. Cancella il suo passato per sempre, fallo per lui.» la voce di Ciara sussurrava alle orecchie sensibili di Calum; nel frattempo, la vista del giovane, magicamente, sembrava vorticare, la sua mente non era propriamente lucida, percepiva odio, rancore, all'interno del proprio petto, come se vi fosse un uragano in azione.

Ciara era perspicace in quelle questioni, sapeva tutto di tutti, era come se fosse una di quelle vecchie pettegole di città che, pur essendo all'apparenza innocue e gentili, quelle che ti offrivano una spalla su cui piangere nei momenti difficili, erano più perfide di cento vipere, confidando i tuoi segreti a chiunque incontrasse, senza provare il minimo risentimento.

«Puoi prendere quel ramo laggiù. Farai velocemente, non soffrirà quando glielo conficcherai in gola, nella parte destra, quella più delicata e soffice» soffiò cattiva vicino al suo orecchio, con un  tono più tagliente di cento lame.

Nel frattempo, Michael e Sabrina provarono in ogni modo possibile a bloccarlo, mentre Bella, urlante e scattante, schivava gli attacchi poco precisi del moro, rischiando quasi di rimetterci, più volte, un occhio o un braccio.

«Due! Due!» urlavano i due fratelli, cercando di bloccarlo ancora, senza arrendersi.

Michael, poi, prima che Due colpisse Bella in pieno volto, scattò dinanzi a lui.

«CALUM! CALUM!» Il moro si bloccò in un secondo.

Due assunse una faccia interdetta, disorientata, mentre i suoi occhi ritornavano al loro colore naturale, ovvero di un intenso castano scuro.

«Ti ha chiamato Calum, per caso?» domandò, schifata, Ciara, al moro. Egli annuì lievemente, sedendosi, poi, sul terriccio verde, rimuginando su alcuni pensieri ignoti e non propriamente collegati alla situazione.

Michael era rimasto all'inpiedi, affannato, impaurito; Sabrina era sconvolta, con gli occhi gelidi spalancati; Bella, invece, provava un senso di gratitudine verso Michael, una di quelle sensazioni piene di gioia mista a sollievo, ma provava anche un senso di vergogna perché, quella lì, era la seconda volta in quella serata che era stata aiutata e salvata da morte certa.

Sentiva, percepiva, riusciva quasi a toccare, il proprio orgoglio a pezzi, soprattutto per lei che non accettava mai il bene altrui, dato che, come gli diceva sempre suo padre
«Le persone ti aiutano solo se vogliono qualcosa in cambio»

Bèh, Michael e Sabrina, forse, volevano soldi per le loro prestazioni eroiche, quindi doveva sbarazzarsene subito.

Tra le labbra della rossa, con cattiveria, fuoriuscì un
«Piccole e pezzenti sanguisughe»

I suoi occhi marroni si irrigidirono un po', ma cercò di non darlo a vedere, assumendo un sorriso finto e una postura seria.

«Grazie» mormorò freddamente, rivolgendosi al rosso, il quale, con un sorriso frastornato, con gli occhi verdi intrisi di impercettibile paura, scuoteva il capo, come se aiutarla fosse una cosa normale; bèh, lo era, per lui.

«Michael, cosa dovremmo fare, ora? Tua madre sta per arrivare»
«Dille che rimaniamo qua, torniamo domani a casa»

Sabrina spalancò le labbra fini, quasi a voler dissentire, ma Michael scosse il capo.

«Dobbiamo capire da dove diavolo viene»

Bella chiuse gli occhi e trasse un respiro profondo, cercando di calmare i propri nervi.

«Portatelo a casa vostra questo pezzente, non voglio vederlo; già che ci siete, non voglio neanche più vedere i vostri visi da sporchi barboni senza soldi.» se ne uscì Bella con voce gelida. Aprì di nuovo gli occhi scuri, puntandoli, subito, su Sabrina.

Michael parve confuso a primo impatto, ma poi, l'espressione della bionda gli fece capire che, quella reazione, doveva aspettarsela fin da subito.

«Sei la solita stronza senza cuore, Bella»

Grugnì la bionda offesa, sollevando, con tutte le forze che possedeva, Due dal pavimento, in modo rozzo e poco cortese.

«È un complimento per me, cara» un sorriso maligno si materializzò sulle labbra rosse di Bella, mentre gli occhi di Sabrina erano sprezzanti di odio puro.

«E ora come facciamo, Mikey Mouse?» se ne uscì una volta fuori dall'immensa villa la biondina, gli occhi cerulei erano fissi sul rosso fuoco.

«Beh, improvviseremo... Ovvio, no?»

The Mystery Of Luke Hemmings|| Muke ClemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora