Capitolo numero dieci
"Gelosia"
«Cosa cazzo-?»
Era passata una settimana intera da Halloween: Due, aka Calum, miracolosamente, quella sera, aveva seguito i due fratellastri senza proferire una parola, mentre Bella, invece, era rientrata nella sua fastosa villa, riprendendo a divertirsi come se nulla fosse accaduto.
O forse, Bella aveva cacciato tutti dalla villa pochi minuti dopo il suo rientro, con viso pallido e capelli sciupati.
Sabrina, non per vantarsi, pensava di essere diventata davvero un genio: dopo aver rifilato una scusa alla matrigna, fatta su due piedi, dove affermava che non doveva preoccuparsi e che lei e il suo bambino sarebbero ritornati un'ora più tardi, dopodiché trovò un metodo per far entrare in quella enorme casa il giovane e innocente ragazzo moro.
Bèh, Michael pensava che far lanciare Due da un trampolino, per arrivare così alla finestra della sua camera, era davvero una pessima idea, ma che, quella notte, stranamente funzionò, contro ogni sua aspettativa.
In quel momento, però, Michael aveva aperto la porta del bagno e si era ritrovato davanti una nuvola di polvere bianco latte; il rosso tossì forte, la gola iniziò a pizzicargli e incominciò a percepire prurito dappertutto, a dismisura.
«Cosa cazzo è successo qui!» gridò sconvolto e disorientato il rosso, osservando Sabrina e Calum, totalmente coperti di polvere, con due barattoli di talco, ancora sbuffanti, tra le mani e altri vuoti, stesi e rotolanti sul parquet chiaro.
Sabrina, con occhi spalancati e un sorrisino colpevole, puntò gli occhietti cristallini su Due/Calum, notando, così, il ragazzo sghignazzare come una papera, ma in un modo tenero, secondo il suo parere.
«Allora?!» incalzò la voce di Michael. Gli occhi verdi fissi su Due che, come un bambino spensierato, puntava i suoi occhietti scuri in quelli del rosso fuoco, Innocentemente.
«Sabrina aveva detto che dovevo lavarmi, stava prendendo la neve bianca, che avrei dovuto spalmare sul mio corpo e puft!» gridò esaltato d'un tratto il moro, coperto dalla testa ai piedi di talco, facendo sbiancare la bionda e spalancare gli occhi del rosso.
«Siamo arrivati a fare la lotta con la neve!» finì la spiegazione con un sorriso dolce e allegro sul viso il moro.
Michael, dopo aver rifilato un'occhiata gelida alla sorellastra, prudentemente, chiuse la porta del bagno dietro di sé.
«Siete due bambini; ora dovete lavarvi entrambi» esaló stanco Michael, passando una mano delicata e morbida tra i capelli rossi e sparati in ogni direzione.
«Insieme?» domandò speranzoso Due, proprio come un bambino gioioso, buttandosi poi addosso alla ragazza, stringendole, in una morsa stretta, il busto, posando poi il suo capo moro, come un gattino che fa le fusa, sul petto quasi del tutto piatto della biondina.
«No!» Urlarono in contemporanea Michael e Sabrina; la bassina aveva le gote rosse, di un colore simile ai capelli del fratellastro.
***
«Non è così difficile, su, cretino!»
Michael, davvero, non riusciva a credere al fatto che Sabrina, di sua spontanea volontà, si fosse proposta per fare da "maestra" al moro.
Perché sì, Calum, o meglio Due, non conosceva il significato di molte parole, fin troppe, e non riusciva a comprendere cosa significasse la parola pudore e perché non ci si dovesse abbracciare da nudi.
E ora Michael si ritrovava a spiare Due/Calum e Sabrina da dietro la porta, grazie ad uno spiraglio minuscolo.
«Michael, davvero stai spiando tua sorella?» la voce della madre fece balzare il ragazzo, spaventandolo.
Gli occhi verdi di Michael furono sulla donna in meno di due secondi, non prima di aver dato una controllata all'interno della camera.
«Cosa? Io non sto spi-»
Karen, con un riso dolce sulle labbra rosse, scosse il capo con fare esasperato.«Sabrina sta frequentando quello strano ragazzino castano che ho visto l'altra volta in cucina, vero?» domandò con tranquillità la donna, puntando gli occhi sulla camera da letto della figliastra, notando che sì: Sabrina stava seriamente frequentando qualcuno, con suo grande stupore.
E Karen che pensava che quella ragazza sarebbe morta single, dato il suo carattere.
«Fre- si sì! Si stanno frequentando, già» annuì vigorosamente Michael, preso dal panico.
Karen fece un segno col capo, puntando poi i suoi occhietti verdi, simili a quelli del figlio, sul rosso.
«E da quando si conoscono?» la domanda uscì curiosa, un pizzico di tenerezza intriso tra le labbra.
Michael puntò gli occhietti, andato totalmente nel pallone, su tutti gli oggetti del corridoio, per trovare una scusa plausibile.
«Alla festa di Halloween»
La donna annuì sorridente, avvicinandosi poi calorosamente al figlio, stringendogli una guancia rossastra tra le dita.
«Non essere geloso, la troverai anche tu l'anima gemella» e dopo di questo se ne andò, sotto gli occhi del figlio, paonazzo e arrossito.
Quello che non sapeva, però, era che un ragazzo, dall'altra parte della città, sarebbe diventanto l'altra metà del suo cuore, qualche giorno più tardi.
Autrice
E dopo molto tempo che non aggiornavo "The Mystery of Luke Hemmings" eccomi tornata!
Come vi sembra il capitolo? Si, lo so, è più corto del solito, ma shh
Baci❤🌸
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The Mystery Of Luke Hemmings|| Muke Clemmings
Fanfiction|| Luke Hemmings era il solito ragazzo dalla famiglia benestante, immerso sino alla punta dei capelli da soldi, fama e ragazze. Luke Hemmings era l'anima selvaggia di ogni festa; era il ragazzo che riusciva a strappare in meno di un secondo l'innoc...