Sedici.

256 20 176
                                    

La vita è un male, ma l’amore e l’amicizia sono dei potenti anestetici.”
-Henry Detouche


Mi sveglio bruscamente, guardandomi intorno e sprofondando di nuovo la testa sul cuscino. Perché diavolo mi sono svegliata alle sette del mattino? Cosa ne faccio adesso della mia mezz'ora concessa per dormire ancora un po’? Striscio via dal letto, facendo una smorfia e andando verso lo specchio dell'armadio. Okay, i miei capelli sembrano essere vittima di una scarica elettrica assurda, modo perfetto per iniziare la giornata. Mi passo una mano sul viso, aprendo la porta della stanza e aggrottando la fronte. C'è una rosa, sul pavimento, con un biglietto sotto. Sbadiglio e mi abbasso lentamente, facendo una smorfia per il mal di schiena.

“Buongiorno principessa! Corri di sotto, una colazione molto dolce ti aspetta! -Isaac”

Osservo il biglietto sorridendo di colpo. Ma certo, è il mio compleanno e io neanche mi ricordavo. Fantastico. Prendo la rosa, inalando il suo profumo, e percorro le scale a piedi nudi. Arrivo in cucina e fisso mio fratello che sta sorridendo enormemente.

«Non farlo, Isaac. Non cantare quella stupida canzoncina.» scuoto la testa contrariata, mentre lui comincia a cantare “Tanti auguri a te” a squarciagola. Come non detto, fratello. Fa pure come credi.

«E per finire! Carrellata di muffin preparati da Daisy apposta per te. Stamattina mi ha chiamato urlando, voleva a tutti i costi che venissi a prenderli.» ridacchia, dandomi un vassoio pieno di muffin di ogni gusto.

Sorrido enormemente. Daisy è un angelo. «Non li mangio mica tutti, sai?» borbotto, prendendone uno.

Isaac mi guarda con gli occhi lucidi, scuotendo il capo freneticamente. «La mia piccola donna ha compiuto diciassette anni! Dio, come sei cresciuta!» mi riempie di baci, facendomi sbuffare. Mio fratello è troppo emotivo quando si tratta di me, ogni anno si ritrova a piangere come un bambino perché si rende conto che sto crescendo. Anche se sono sicura che le sue lacrime sono anche perché questo è l’ennesimo compleanno senza nostra madre. I compleanni con lei erano diversi, ti faceva sentire la persona più importante del mondo e, fortunatamente, ogni anno per me è così. Isaac non mi ha mai fatto mancare nulla, ha sempre cercato di farmi sentire meno la sua mancanza e gli sono immensamente grata per questo.

Mi stiracchio sulla sedia, sorridendo appena a mio padre che ha appena cominciato anche lui a cantare la canzone. Sento suonare alla porta e mi alzo sbadigliando ancora, tenendo stretto il mio Muffin tra le dita. Mi trovo davanti una persona mai vista, che mi sorride timidamente. È un ragazzo, molto giovane e mingherlino, e tiene un biglietto tra le mani.

«Sophie Cooper?» chiede. Annuisco confusa, mentre lui mi porge il biglietto, contento. «Buon compleanno.» dice andandosene. Però, molto carino. Potevi almeno dirmi il mittente, amico, non ti avrei ucciso. Ma okay, tieniti pure i tuoi segreti. Mi gratto il capo e rientro in casa, aprendo il biglietto. È una calligrafia mai vista, non ho idea di chi possa essere.

“Tanti auguri a te, che sei la ragazza più bella e dolce che abbia mai conosciuto. Che tu possa avere tutto ciò che desideri, ti auguro che il tuo bellissimo sorriso continui a splendere, per illuminare i cuori di chi ti sta vicino. Sei preziosa, ricordalo.”

Torno in cucina, confusa, e mostro il biglietto a mio fratello. «Carina l'idea, ma sei sgamabile.» lo prendo in giro.

Mi guarda stranito, facendo spallucce. «Ma non sono stato io!» esclama.

Scoppio a ridere. «D’accordo, allora chi?» dico passandoglielo. Lui lo legge, facendo un enorme sorriso.

«Magari un ammiratore segreto, sister.» fa l’occhiolino.

Forbidden Love (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora