Nove.

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Far pace dopo un grande lite è più bello.
-Publilio Siro


La primavera, quella stagione in cui i fiori sbocciano, diventando più belli e colorati, gli uccellini cominciano di nuovo a cantare e nell'aria si respira quel profumo di estate ancora lontana ma che cerca di raggiungerti. La primavera a Ronwood è arrivata in anticipo, la mattina di quel venticinque febbraio. Il sole splende alto, le farfalle volano di rosa in rosa, e la città sembra essersi svegliata in un vortice di colori accesi e vivaci.
Un po’ di bel tempo, dopo giorni di tempesta, sembra rallegrare i cittadini del piccolo paese, che si sono già svegliati mettendo nella loro quotidianità, un po’ di gioia, un po’ di sfumature, proprio come il cielo che oggi sembra darci uno dei suoi buongiorno migliori.

Dal canto mio, per omaggiare questo suo inaspettato regalo, sono già sveglia e pronta per affrontare un altro giorno alla Ronwood High School, sperando che sia migliore del precedente. Grazie ad Addison, nessuno ha osato fare riferimento alla visita che Nathan ha voluto farmi la settimana scorsa, a nuoto. E so che non dovrei pensarci neanche io, ma la mente molto spesso è bastarda e ti mette in testa pensieri non molto positivi.

Attacco la giacca sulla vita, voltandomi verso la finestra e notando Addison che si sta vestendo. È a petto nudo e sembra essere particolarmente in ritardo. Sorrido e mi appoggio al davanzale, fischiando per attirare la sua attenzione.

«Ehi vicino! Colazione da Daisy?» chiedo.

Lui si volta verso di me, affacciando il busto seminudo e annuendo appena. «Sì, mi vesto veloce e scendo. Oggi grande giorno per i Lion, sembra essere l’ultimo prima della partita.»

«Oh, sicuramente vincerete! Ti aspetto giù, Miller.» sussurro, acchiappando gli occhiali da sole e mettendoli sulla testa. Scendo di fretta le scale, dando un bacio in guancia a mio padre e mio fratello. «Isaac, fai colazione in pace, vado a mangiare fuori con Addison, quindi di conseguenza vado a scuola con lui.»

Mio padre sorride teneramente, guardandomi. «Oh, vedo che ti sei tolta dalla mente quel ragazzo, Nathan.» dice.

Isaac lo guarda confuso, facendo poi una smorfia. Fingo un sorriso e annuisco. «Non farti strani pensieri. Sì, la questione di Nathan è chiusa, ma Addison è il mezzo ragazzo di Mad, non potrei mai farle una cosa del genere!» esclamo, uscendo dalla porta.

Stamattina mi sento serena. Ho messo la maglietta dei Lion, legandola sopra la pancia, una gonna a quadri rossa e nera, la giacca uguale legata alla vita, e un paio di converse. Ho legato i capelli in una mezza coda, e messo un po’ di mascara e il rossetto rosa chiaro.

Mi appoggio davanti al cancelletto, aspettando Addison. Il ragazzo arriva dopo poco, con la giacca della sua squadra appoggiata sulle spalle. Mi sorride, aprendo la macchina.

«Direzione Daisy, dico bene?» chiede salendo.

«Sì!» esclamo aprendo il finestrino.

Lui ridacchia, annuendo. «Non mi aspettavo di vederti così, onestamente. Non dopo quella piccola discussione con Nathan.» dice serio, andando verso la tavola calda.

«Ho imparato a fregarmene, che stia con quelle della sua età, io sto bene così.» farfuglio, ondeggiando la testa a ritmo di musica.

«Ben detto! Anche io ho imparato a sorridere un po’ di più, nonostante Maddison non mi abbia neanche mandato il buongiorno.» sospira, parcheggiando.

Consumiamo la nostra colazione al bancone e corriamo subito a scuola, rischiando di arrivare in ritardo. Una volta lì, scendo con un sorriso enorme, lo stesso che si spegne alla vista di Nathan che scende insieme alla sorella, terribilmente cupo.

Forbidden Love (DA REVISIONARE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora