Questo è il primo dei castighi: nessun colpevole può essere assolto dal tribunale della sua coscienza.
(Decimo Giunio Giovenale)
Respira.
Un passo in avanti.
Mantieni il controllo, non perdere la calma.
Ancora uno, lentamente, lo sguardo appena vacuo e un leggero tremore diffuso in buona parte del suo corpo.
Inspira, espira.
Era un fascio di nervi.
Lo stomaco si dimenava colto da spasmi improvvisi: quei tremori che fino a poco prima lo scuotevano ormai sembravano esser riusciti ad arrivare fin dentro le sue interiora, rigirandole e rivoltandole come panni grondanti di semplice e puro terrore.
Lo sentiva fin dentro le ossa, mence come non erano mai state; lo avvertiva grazie a quella singola goccia di sudore appena percepibile che scivolava lungo la tempia e la guancia, continuando la sua discesa inesorabile verso il collo.
Gliene parlavano il suo respiro affannato e il roteare improvviso cui spesso il mondo attorno a lui si lasciava andare.
Gli arti, convulsi, non facevano che dolergli e reggerlo a stento tanto che, dopo solo una manciata di passi, fu costretto a reggersi alla prima cosa alla sua portata senza neppure pensare troppo a cosa fosse di preciso.
Tutto quello sforzo, tutta quella fatica, giusto per arrivare alla posizione eretta e muovere qualche passo.
Il liquido che colorava le sue mani era, ormai, decisamente appiccicoso e terribilmente maleodorante ma, per chissà quale ragione, la sua mente sembrò non prestargli particolare attenzione ignorando, allo stesso modo, le macchie che le falangi stavano lasciando su quello che pareva essere un tavolo probabilmente in ebano, o qualcosa di simile.
Il diciottenne vacillò lievemente e, in risposta, si ancorò ancor più strettamente al ripiano, prendendosi giusto qualche secondo per chiudere gli occhi e far mente locale riguardo il da farsi.
Pessima idea.
Per quanto basilare quell'operazione fosse, non fu affatto semplice e immediata, anzi: un martellare continuo accompagnato da fischi di breve o, talvolta, di lunga durata era esattamente quello che la sua mente gli rimandava, impedendogli di concentrarsi anche solo per un minuto di fila.
Sofferente, si portò la testa tra le mani, serrando i denti per il fastidio e restando appoggiato alla superficie solo con i gomiti.
Lo spaesamento durò solo pochi altri secondi, poi il nulla.
Da un momento all'altro, qualsiasi elemento precedentemente di disturbo pareva essersi volatilizzato come si fosse trattato di un semplice, temporaneo acquazzone che, velocemente come era arrivato, si era dileguato senza lasciar altra traccia se non il bagnato sull'asfalto.
E, in effetti, qualcosa di umido era rimasto: senza alcuna logica spiegazione, gli occhi avevano ripreso a lacrimare.
Attraverso un gesto repentino, si affrettò a nascondere quelle tracce, attribuendole forse alla stanchezza o al forte stress a cui era sottoposto.
Ma poco importava, in quel momento.Ciò che più lo allarmava era invece la consapevolezza di non ricordare assolutamente nulla del come e del quando fosse finito in quella casa, in quella situazione e, soprattutto, di cosa fosse successo di preciso.
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Nothing left but pieces: brama di potere [Ereri]
Fanfiction[Ereri] [AU] A quarant'anni dalla "Grande Rivoluzione", che aveva visto il crollo dell'imperialismo e la nascita del "Congresso degli Etici" atto a mantenere la pace tra le Sette Terre, il Regno di Eoh sembra finalmente libero. Nonostante la parven...