Capitolo 2

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Dalla porta vedo entrare il professore e Niccolò Moriconi, che strano effetto dire il suo nome, subito il professore lo presenta: "Buongiorno, ragazzi e ragazze, ecco il nostro giovane talento, è stato un mio alunno anni fa, di strada ne ha fatta tanta e sono molto orgoglioso di lui, credo che molti di voi lo conoscono già. Niccolò Moriconi, in arte Ultimo farà un master di tre giorni nel nostro conservatorio e suonerà anche con alcuni di voi. Buon master e buona giornata. " a quelle parole sudai freddo, pensai, cavolo e se sceglie me? Io non reggo, mi viene la tachicardia (da buona ipocondriaca) però quanto è bello, quanto è timido.. Aveva una maglietta nera e un paio di jeans strappati, gli occhiali da sole che non potevano mancare e i capelli spettinati, ero persa nei miei pensieri quando ad un tratto la sua voce mi risveglia. "Buongiorno ragazzi, allora rompiamo subito il ghiaccio, cosa volete che io suoni?" Subito pensai a "Giusy" quella canzone la sentivo talmente mia che ogni volta le lacrime scendevano a più non posso ma subito dopo pensai no non posso piangere non davanti a lui. E un ragazzo rispose: "suona il pezzo di Yiruma- River Flows in You" lui approvò si sedette al piano e iniziò a suonare, lo guardavo immobile, ero persa a guardare le sue mani che dolcemente toccavano quel piano, aveva una dolcezza per suonare quel piano indescrivibile, alzo lo sguardo e mi soffermo sui suoi occhi anche se con gli occhiali si vedevano a fatica, esprimeva una sensazione di libertà, di sicurezza mentre suonava allucinante. Dopo che finì di suonare disse
N: " bene ragazzi adesso tocca a voi, uno ad uno fatemi vedere come e cosa sapete suonare, se vi posso dare qualche dritta volentieri."
Nessuno si propose, e io volevo scappare da quella stanza, ero troppo timida per andarmi a sedere davanti a quel piano e suonare con lui vicino, non avrei retto conoscendomi, avrei sbagliato tutto. Allora un mio collega si prese di coraggio e andò, guardavo ogni suo piccolo movimento, era così dolce nel spiegare dove stavano gli errori, e io mi ero nuovamente persa nei miei pensieri, quando arrivò l'ora di pranzo, eravamo liberi, e io sono scesa al bar con Molly, collega e amica da una vita. Ci siamo prese un panino e ci siamo sedute, quando ad un tratto arriva anche Niccolò, si era tolto gli occhiali, entrò e ci guardammo, i suoi occhi dentro i miei, i suoi occhi marroni, i suoi occhi, c'ero cascata in pieno nei suoi occhi. A riportarmi alla realtà fu Molly che nel frattempo mi stava parlando ma io non avevo capito nulla di ciò che aveva detto
M: "Terra chiama Lea" disse. "Si può sapere che ti prende? Ti sto parlando da mezz'ora e non hai spiccicato parola, mi stai ascoltando Leù? Ma aspetta quello è Ultimo, e sta fissando proprio te." Dice Molly, " si è Ultimo, o meglio Niccolò e ma che dici? Con tutte quelle che ha intorno va a guardare proprio me ma smettila per favore" dico io, e ritorno a mangiare, ridere e scherzare con Molly.
Finisce la pausa pranzo e ritorno in aula magna, aspetta che qualcuno inizi a suonare qualcosa e va un'altra mia collega, passano le ore e io di ritornare a casa non ne ho proprio voglia ma sono andati via quasi tutti siamo rimasti io, Molly che mi è venuta a trovare, la ragazza seduta al piano e Niccolò.
Bene presumo che sia ora di andare, dato che la mia collega aveva finito e si era fatta pure una certa, stavo andando via salutando quando ad un certo punto sento
N: " Hei, tu che fai? Non mi fai ascoltare niente? Te ne vai così?"
Lo guardo, e dico
L: " beh si è fatta una certa ora, magari dovrai andare a riposare dato che è stata una giornata pesante, del resto c'è ancora domani e dopodomani"
N: "ma io voglio ascoltarti adesso, non voglio aspettare domani."
Guardo Molly, Molly guarda me tutta felice ed emozionata e io mi metto il cuore in pace e mi siedo davanti quel pianoforte. Stavo andando a fuoco, sentivo il suo profumo, lo sentivo così vicino, mi guarda e dice
N: " piacere Niccolò, ma già lo sai" (ride)
L: " sono Lea, piacere mio. "
N: " mmh Lea, allora che me fai sentì? "
Mi gratto la testa come a dire non saprei e lui capendolo mi mette davanti uno spartito. Un suo spartito. "L'eleganza delle stelle" ok pensai adesso sono cazzi miei.
N: " è una mia canzone, la conosci?"
L: " a dire la verità si, è una delle canzoni che amo di più! " (oddio che imbarazzo)
N: " bene allora iniziamo."
Inizio a suonare e...




Spazio autrice. Buongiorno a tutti, premetto che non ho mai scritto storie, questa è la prima, mi sono fatta prendere da Niccolò e l'amore per la musica, che faccio continuo, vi piace la storia? Fatemi sapere. Buona giornata! 💫💝
L. 🌻

La mia stupida fragilità. // ULTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora