Capitolo 29

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E così siamo arrivati all'atteso capitolo. Mi raccomando, non leggetelo con i genitori nei paraggi!!

Canzone per il capitolo:

I Need My Girl - The National

CARTER's POV

Le sue mani vagarono su e giù per i miei gianchi, facendomi sussultare.

"Sei ancora sensibile, angioletto." Ridacchiò, appoggiando la sua fronte contro la mia. Mi bloccò completamente nel materasso e con entrambi le mani mi afferrò la vita. "Sarà l'ultima volta che farò una cosa del genere." Ringhiò dandomi baci sul collo, la punta del suo naso sfiorò il luogo d'incontro della mia spalla con il mio collo, lasciando poi un dolce bacio dietro il mio orecchio.

Un'improvvisa risata sfuggì dalla mia bocca, ed Harry aggrottò le sopracciglia. "Pensi che sia buffo, eh?" Sussurrò. Scossi la testa e mi morsi il labbro, cercando di sopprimere il sorriso che si stava creando nelle mie labbra. Non volevo ridere, era solo per il modo in cui l'aveva detto che l'avevo fatto. Non ho smesso una volta di pensare alle sue labbra, che attaccarono inaspetatamente alle mie. Nel complesso, un milione di farfalle scoppiarono nel mio stomaco.

"Grazie." Mormorai, aggrovigliando le mie dita nei suoi ricci. "Per avermi fatto sentire al sicuro e per continuare a farlo." Le sue mani vagarono lungo i  miei fianchi, causandomi una risatina che lo fece sorridere. Fissai i suoi occhi verdi, dove mi perdevo ogni volta.

Stava ancora sorridendo, la lingua che spuntava leggermente dai denti, le fossette ben evidenti nel suo sorriso. Lui era perfetto, partendo dai suoi scintillanti occhi verdi e arrivando alla sua risata adorabile. Era tutto quello che potevo desiderare in un mondo così inquietante come questo.

"Sei tutto quello di cui ho bisogno, tesoro." Sussurrò. le sue dita rastrellarono il mio stomaco,arrivarono fino alla mia fronte, dove mi diede un dolce bacio. Le sue dita iniziarono a sollevare l'orlo della mia camicia, sentivo il suo alito che sapeva di menta. Mi portò più vicina a lui, baciandomi. Harry gemette, sentivo che i miei leggins scivolavano giù dalle mie caviglie. Le sue dita callose sfiorarono la mia coscia, lasciandomi sfuggire un gemito dalle labbra.

Ero stranamente ansiosa di quello che sarebbe successo se saremmo andati oltre. Riconobbe il mio desiderio ardente e improvvisamente sorrise. Chiuse lo spazio tra di noi, cercando di non schiacciarmi. Potevo dire di essere terrorizzata e eccitata.  Iniziò a sbottonare la camicia, non ho potuto non pensare a noi, mentre lo vedevo praticamente prendere il controllo. Mi baciò con abbastanza forza da far diventare le mie gambe delle gelatine.

"Ho intenzione di toglierti la camica, angelo." Borbottò, afferrando l'orlo della mia camicia. Misi subito la mia mano sulla sua, fermandolo per un secondo.

"Non l-l'ho mai fatto prima." Confessai. "Non so cosa fare."

"Guardami, non devi avere paura." Sussurrò dandomi un morbido bacio sulla fronte. Ci è voluto un po' di tempo per riuscire a calmarmi e Harry procedette, togliendomi la camicia. La mia schiena venne in conttato con  la trapunta, e vidi la camicia volare dall'altro lato della stanza. Cercai subito di coprirmi, ma Harry afferrò le mie braccia e le bloccò sopra la mia testa. "No." Disse.

"N-no?"

"No."

Anuii lentamente e sorrise. Si chinò e iniziò a baciare il mio collo. Lasciai un rantolo, la sensazione di Harry che mordeva e succhiava il mio collo mi fece inarcare la schiena. Si trascinò più in basso, nel mio petto, ed il mio respiro divenne ancora più irregolare. Alzò lo sguardo e ci fissammo a vicenda. Un sorriso si fece lentamente strada sul suo volto.

Si buttò quasi giù dal letto e corse fuori dalla stanza, lasciandomi li completamente confusa. Mi sedetti  e aspettai che tornasse. Quando arrivò lasciai un sospiro di sollievo e notai che aveva qualcosa fra le mani.

"Guarda che cosa ho trovato." Mi fece l'occhiolino prima di gettare un pacchetto sul letto. Si guardò i pantaloni e se li sfilò lentamente. Eravamo tutti e due in biancheria intima, mentre strisciò nuovamente sopra di me, il  sorriso ancora presente sul suo volto. Non mi ero resa conto della situazione e mi corpii di nuovo fino a quando non mi tirò via le braccia nuovamente. "Carter. non c'è bisogno di essere timidi." Mi disse.

"Lo so." Mormorai, sorridendogli.

"Tu sei il mio bellissimo angelo." Sussurrò e cominciò a scoprirsi del tutto, liberandosi dell'ultimo indumento che aveva, mentre mi baciava con foga. Mi prese il viso tra le mani, poi si concentrò sul pacchetto, aprendolo. Potrei dire che fossero dei preservativi, e speravo che non iniziasse a dire cose logori e grezze. "Sei il mio angelo." Gemette, le sue mani toccarono ogni centimetro del mio corpo.

Portò la mia mano alla bocca e la baciò. "Mia."

Poi baciò il mio naso. "Mia."

Quando baciò la mia fronte e disse nuovamente mia, finalmente mi baciò sulle labbra.

"Tutta mia."

Da quel momento potevo dire di essere emozionata più che nervosa. Un libro su uno degli scaffali volò attraverso la stanza, spaventandomi a morte e rovinando quel piccolo e bellissimo momento che ci eravamo creati. "Ignoralo." Sussurrò. Annuii esitante, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo, tirandolo verso di me.

La catena d'oro fredda appesa al suo collo toccò il mio petto, facendomi venire la pelle d'oca. Ci guardammo l'un l'altra, ancora una volta, sentivo il suo membro duro contro di me  poi un dolore lancinante. Gemetti mentre spinse in me, prendendo il mio viso tra le sue mani. Chiusi gli occhi e gli feci cenno di continuare. Afferrai le sue spalle, mordendomi il labbro.

"Apri gli occhi." Mi chiese tranquillamente. Mi costrinsi ad aprirli ed un altro dei suoi sorrisetti si formò nel suo viso, mentre tutto intorno a noi si spense, comprese le luci. Lo ignorammo nuovamente, perchè iniziai a sentire un forte piacere. Inarcai la schiena, il mio stomaco toccò il suo caldo. Le sue spinte pian piano accellerarono e un gemito uscì dalle mie labbra. Harry seppellì il viso nel mio collo, inondandomi di baci, gemendo forte.

"Fottutamente mia. Sei mia, angelo." Ringhiò nel mio orecchio, ansimando pesantemente. Sentivo come se dei chiodi scavassero nella mia schiena, i nostri corpi sudati e caldi. Sembrava che in camera mia ci fossero venti gradi.

Aprii finalmente gli occhi e fissai i suoi.

"Tua." Respira con un cenno del capo. Stava lentamente rallentando, ma con un'ultima dura spinta si liberò in me. Si accasciò contro di me, le sue braccia mantenevano il suo corpo per non schiacciarmi completamente.

Nessuno di noi sembrò davvero sorpreso delle parole che dicemmo entrambi all'unisono.

"Ti amo."

Deranged (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora