"Ciao io sono Anne, ho 22 anni, suono chitarra e piano, amo disegnare e sono scappata di casa.
Non me la sento di rivivere i motivi della mia fuga, è tutto molto complicato quindi cercherò di non pensarci..."
Fuuuuuuuu
-oddio il treno!- penso -perchè devo sempre essere in ritardo per qualunque cosa-In quel momento mi ricordai della cena di Natale due anni fa, di come riuscii a farmi odiare anche dalla mia famiglia -No, non posso permettermi di pensarci adesso, mi rovinerebbe di nuovo-
Fuuuuuuuu Fuuuuuuuu
-perche cavolo continuo a distrarmi! Forse questo è uno dei motivi del mio continuo ritardo...- cerco di darmi una spiegazione.Mi precipito correndo sul treno e con un balzo riesco a raggiungere la mia carrozza ormai piena di gente rischiando addirittura di perdere la mia chitarra, la mia unica accompagnatrice.
Sfodero i biglietti in tempo per l'arrivo del controllore -per fortuna non gli ho persi, sarebbe stata la mia ennesima figuraccia- mormoro tra me e me.
Inizio a vagare tra gli scompartimenti in cerca del mio posto: scompartimento numero 5 posto A.
Dopo aver disturbato qualche coppietta che si baciava e qualche persona che cercava di dormire trovo finalmente il mio spazio.
"Ahhh finalmente mi sono seduta non ce la facevo più a stare in piedi!" Esclamo sbuffando.
Mi rilasso per qualche minuto ma quasi subito la voglia di suonare ha il sopravvento, la musica in questo periodo è stata la mia unica valvola di sfogo e mi sono ritrovata più volte a rifugiarmi in essa. Soprattutto in una canzone...una canzone che ritengo meravigliosa anche se non so neanche chi la canti, -penso sia una band-Inizio a cantare accompagnandomi con la mia chitarra, pizzicare le sue corde mi distrae dal mondo circostante.
"Hey Judeee
Don't make It bad
Take a sad Song
And make It Better...
"Hai sbagliato, l'ultimo accordo non è un sol7" esclama una voce proveniente dalla porta dello scompartimento, a parlare è stato un ragazzo, probabilmente sui 25 anni, vestito da damerino che mi fissa sorridendo.
-carino- penso -ma forse troppo perfetto-"Aspetta ma tu come fai a saperlo?" Gli domando.
Prima che lui mi possa rispondere però nello scompartimento entra un altro giovane vestito esattamente come lui ma con qualche dettaglio più stravagante: indossa un cappellino da capotreno su dei capelli a caschetto forse in po'troppo lunghi sui lati e degli occhialini ridicolmente rotondi che stonano con il completo elegante che indossa. Precedendo qualsiasi mia reazione il nuovo arrivato mi prende per i fianchi e mi dice"Mi concede questo ballo milady? Eeee casquè!" E mi fa quasi cadere sostenendomi però con un braccio.
La sua faccia è a soli 3 centimetri dalla mia, sento il suo respiro caldo sul mio collo.
Non posso fare a meno di notare alcuni particolari del suo volto: ha denti storti e bianchi che spiccano in una bocca con due labbra così sottili da sembrare quasi femminili, un naso dritto -forse troppo dritto- e lungo, ma che non stona con il resto del volto. L'ultima cosa che noto in lui è la mascella, ben marcata, in contrasto con il suo volto magro.
Esco dai miei pensieri, torno alla realtà e mi rendo conto di essere tra le braccia di uno sconosciuto appena irrotto nel mio scompartimento. "Lasciami subito brutto porco!" Appena terminate queste parole gli tiro un potente schiaffo alla guancia sinistra.
Lui si ritira subito coprendosi la guancia dolorante e lasciandomi cadere a terra. "AHIA! Brutto idiota come ti permetti?! Non ci conosciamo neanche!" urlo.
Lui fingendosi addolorato e appoggiandosi la mano al petto dice "Mi perdoni milady. Sono stato scortese. My name is Lennon, John Lennon, Winston John Lennon, Lennon John Winston, John Winston Lennon". "Lascia perdere, penso abbia capito..." all'improvviso mi ricordo del primo ragazzo, che pronuncia queste parole appoggiato alla porta dello scompartimento dopo essersi goduto la scena. Guardandolo bene però, mi sembra quasi di percepire della gelosia nei miei confronti. -Non può essere...mi sarò sbagliata- penso. Nel frattempo, l'altro che ha detto di chiamarsi John, riprende la parola un po' infastidito dall'interruzione dell'amico.
"Comunque...io sono John, lui è il mio..." prima che lui possa terminare l'amico gli tira una gomitata nelle costole tossicchiando "Coff coff" si guardano per qualche secondo e alla fine John continua dicendo "Lui è Paul. Quei due spioni laggiù sono Richard, Ringo per gli amici e George" e indica due nuove figure, che non avevo ancora notato, fuori dalla porta che mi fissano in modo inquietante.
"Da quanto tempo siete qui?!" urlo infastidita da tutto quello che è successo "Abbastanza da goderci la scena!" esclama uno dei due con uno strano accento.
Mentre dico questo li osservo meglio tutti e quattro: sono vestiti esattamente uguali -forse dei modelli?...Naah-,
Paul sembra uscito da uno spot di profumi e trucchi, ha due ciglia così lunghe da far invidia a qualsiasi ragazza, su degli occhi verdi striati di marrone tendenti verso il basso, in una faccia dalle guance paffute,
George invece ha una faccia magra e appuntita con zigomi alti e sporgenti e sopracciglia folte e unite,
per ultimo, Ringo ha un naso e una bocca troppo grandi per la sua faccia che gli donano un'aria da bambino tenero, noto anche che ha le dita piene di anelli -forse da lì il soprannome Ringo?-.
Torno per l'ennesima volta alla realtà e esplodo dicendo "Ma insomma cosa volete da me!?""Da te? Niente! Questo è il nostro scompartimento!".
Sono basita...mi hanno infastidito per mezz'ora e devo anche averli come compagni di viaggio?!
Mi arrendo all'evidenza e sospiro "Proprio a me dovevano capitare?!". "Su col morale bellezza siamo ottimi compagni di viaggio" mi dice George che nel frattempo ha tirato fuori un panino dalla borsa e ha iniziato a mangiarlo "Joj sempre a mangiare stai?" "Non è colpa mia Ringo, se ho fame ho fame" -Inizio promettente- penso sconsolata.
Il resto del viaggio però passa tranquillo, soprattutto perchè loro ogni tre per due decidono di uscire per infastidire qualche altro povero passeggero, comunque penso che mi stiano simpatici in fondo, soprattutto John e Paul (penso siano i più legati del gruppo, mi è sembrato di vedere molte occhiate complici tra di loro); ma in fondo non devo interessarmi troppo a loro non li rivedrò mai più dopo questo viaggio...o forse no?
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Broken heart
Fanfiction{ℙ𝕚𝕫𝕫𝕚𝕔𝕒𝕚 𝕚𝕝 𝕕𝕠𝕝𝕔𝕖 𝕞𝕖𝕥𝕒𝕝𝕝𝕠 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕖 𝕔𝕠𝕣𝕕𝕖 𝕕𝕖𝕝𝕝𝕒 𝕞𝕚𝕒 𝕔𝕙𝕚𝕥𝕒𝕣𝕣𝕒... 𝕝𝕦𝕚 𝕖𝕣𝕒 𝕝𝕚' 𝕔𝕠𝕟 𝕞𝕖... 𝕞𝕒 𝕚𝕝 𝕤𝕦𝕠 𝕤𝕘𝕦𝕒𝕣𝕕𝕠 𝕖𝕣𝕒 𝕡𝕖𝕣𝕤𝕠 𝕔𝕙𝕚𝕤𝕤𝕒 𝕕𝕠𝕧𝕖, 𝕔𝕙𝕚𝕤𝕤𝕒 𝕔𝕠𝕟 𝕔𝕙𝕚...}