Nike è la personificazione della vittoria ed è figlia del Titano Pallante (la personificazione della Saggezza).
Nike era una donna raffigurata con delle ali, ecco perché viene definita "alata".Ma secondo me, si può dire anche altro sul perché la vittoria possa essere "alata". Avete mai provato ad afferrare la gioia e la soddisfazione di una vittoria? Attenzione, non si parla solo di vittoria sportiva nel più profano dei significati e delle sensazioni, le vittorie ci sono e sono diverse in base agli aspetti che uno ha e vuole dare. Una qualsiasi vostra vittoria, etica, morale, sportiva, qualsiasi, provate ad afferarla, anche solo per un minuto, ci riuscite? Non penso proprio, le vittorie possono essere definite "alate" anche per questo motivo, la gioia effimera, il piacere che dura pochi istanti, quella sensazione inebriante che ti fa sentire in cima al mondo, ma che dopo pochi istanti ti rimette con i piedi per terra, con una crudeltà e cattiveria degna del suo nome. Secondo me, i Greci, anche per questo la intendevano "alata", pronta a spiccare il volo e andare via poco dopo averti dato tutto, per lasciarti solo a combattere contro tutto e tutti e cercare ancora una volta di raggiungerla, sempre più in alto, più in alto la si raggiunge, più sarà difficile e dolorsa la caduta. Ma non è forse questo che una persona maggiormente ricerca nella vittoria? La gloria eterna o passeggera che sia, ma quella sensazione di soddisfazione e di gioia momentanea, che duri un minuto o un'ora, consapevole che dopo poco, la testa deve ripartire da capo, dal momento che la vittoria da e la vittoria toglie. Bisogna essere sempre pronti a reagire, quando dopo una vittoria si ha una brusca caduta e bisogna mantenere la testa lucida e capire che anche dopo diverse vittorie di fila, si possono anche ricevere diverse fianconate non indifferenti, a quel punto si sofferma tutto sul volere di una persona e sulla sua forza mentale, si sa che alla fine senza grande spirito di iniziativa e grande forza per reagire le vittorie che si possono ottenere sono misere e limitate.
Josh è sempre stato perseguitato dalla voglia di vincere. Ma credetemi, non è quella voglia di vincere sotto il punto di vista di una competizione diretta con qualcuno. Quella di Josh è la voglia di vincere sotto tutti i punti di vista, per tanti anni è stato criticato per tanti motivi.
La sua superbia ed arroganza infastidivano chi per mancate conoscenze gli risultava inferiore sotto alcuni punti di vista, cercando di impegnarsi tre volte di più rispetto a lui per poter mantener vivi i loro continui stimoli. Sotto questo punto di vista, sapevo di aver vinto, essere lo stimolo di diverse persone per far meglio è una vittoria, non mancata, ma conclamata.
Portare qualcuno alla voglia di raggiungerti, alla voglia di superarti, per me non è altro che una vittoria, in quanto sta a significare che si sono davvero resi conto di un qualcosa da parte mia.
Ho sempre cercato la vittoria per far ricredere chi in me non ha mai creduto; chi non ha creduto nelle mie possibilità di vittoria e riuscita non ha partecipato ai miei successivi festeggiamenti, spesso ho fatto mordere la lingua a chi credeva di poter aver ragione sulle mie capacità.
La cosa che adoro maggiormente sono le sfide, accettarle e dimostrare a quella persona che si sbaglia terribilmente. Vedendola da questo lato, ho preso troppo intensamente la mia voglia di dimostrare che Josh è qualcuno, che non è solo e che ha tanta voglia di emergere.
Rimanere all'ombra quando si è in grado di fare qualcosa è per codardi. Prendete la situazione di petto, affrontatela e buttatevi a capofitto. Un po' come il gioco d'azzardo, forse una coincidenza, ma adoro tanto anche quello. Quella sensazione di doverti sfidare, di saper fingere, di studiare la giocata giusta e usarla al momento giusto. Le sensazioni che cerco in una sfida ed in una vittoria sono le stesse medesime, per tanto tempo però non è stata la stessa cosa.Josh per tanti anni camminava a sguardo basso, quasi a cercare il motivo per fare un altro passo. Mancavo di stimoli, non avevo grandi voglia di affrontare nessuna nuova sfida, non avevo sensazioni forti. Cercavo il motivo per fare un altro passo, sentendomi come se dietro avessi l'uncino e davanti, lo squalo bianco. Le persone continuavano a criticare, ad attaccare, a sottostimare, ma la peggior cosa, continuavano a non prendere in considerazione le mie capacità, non perché io sia un talento purissimo in tutto quello che mi viene assegnato, ma tutti noi abbiamo delle qualità che nessuno deve permettersi di dire che non sappiamo sfruttare. Bisogna semplicemente capire quanto inconsistente sia lo scherno degli altri, imparare ad andare avanti alle parole che ci vengono dette perché non è vero che non sei capace di fare qualcosa, anzi al contrario, a quel punto bisogna mostrare gli artigli e far capire che noi siamo in grado di fare quello ed altro.
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Venus
RomanceLa vita di un ragazzo come tanti, le sue storie, i suoi amici e le sue curiose similitudini con la storia passata, con gli antichi dei e con la musica, recente o passata; un mix fra la storia e la musica, per raccontare ed aiutare a capire ciò che q...