Discoteca+Erba+Vodka= CATASTROFE
Dopo la mia affermazione Dylan mi ha sorriso maliziosamente e mi ha letteralmente trascinata in una discoteca.
Ovviamente non avevo nemmeno l'abbigliamento adatto per venirci e per questo appena entrata le ragazze mi guardavano dall'alto al basso. Mi chiedo cosa possa importare agli altri di come mi vesto, poi dovrebbero pensare a ballare e non a giudicare.Nonostante ciò, purtroppo, i sorrisetti e i fischi dei ragazzi non sono mancati, soprattutto quando io ho finito per ubriacarmi e Dylan ha deciso di andarsene da qualche parte con qualcuna. Non voglio nemmeno immaginare cosa stiano facendo.
La cosa peggiore però, è il fatto che io adesso stia ballando su un tavolo, con ancora un bicchiere di vodka in mano e altre due ragazze che non conosco accanto.
Siamo messe davvero, davvero male.Non so come fermarmi, è come se il mio cuore abbia smesso di pompare sangue e adesso al suo posto, ci fossero litri di vodka.
È terribile.
Nonostante ciò, continuo a ballare e a scatenarmi, fin quando non sento un conato di vomito che mi costringe a fermarmi e a correre in giardino.
Una persona normale adesso correrebbe in bagno ma ovviamente io no! Io corro in giardino e vomito sotto un albero.
Entusiasmante, davvero!Getto fuori di me tutto ciò che non avrei mai dovuto ingerire, ma non me ne pento.
Per una notte sono riuscita a spegnere del tutto i pensieri, anche se so che quando tornerò a casa Savannha mi farà la predica.-Savannha, cazzo!- esclamò tra me e me gettando un pugno leggero sul tronco dell'albero per rimproverarmi. Controllo il telefono e noto una centinaia di messaggi di lei e altrettante chiamate ma decido di lasciar perdere.
-Eeeei, guarda c....ch..Che hai appena dato u...un pugno ad un unicorno! Non si trattano così gli unicorni- ecco, ci mancava solo un ragazzo più ubriaco di me che vede unicorni e barcolla quasi stesse per svenire.Ops. Come non detto.
Il ragazzo mi è appena caduto ai piedi e sta ridendo a crepapelle mentre vomita.
Vi assicuro che è una scena a cui non avrei mai voluto assistere.... proprio per non prolungare questa......splendida.... visione mi reco in bagno, sperando di calmarmi un po' con un po' d'acqua fredda in faccia.Mi passo almeno per 3 volte l'acqua ghiacciata in faccia e, dopo essermela asciugata, Poggio le mani ai bordi del lavandino e mi fisso allo specchio.
Ho davvero un brutta cera.Viso pallido, capelli spettinati appiccicati alla mia faccia, sono sudata, puzzo di vodka, di fumo e di vomito. Ho il poco mascara che uso colato sulle guance, la maglia arruffata così come i pantaloni.
Sono davvero orribile!
Uno zombie starebbe meglio di me, davvero.
Mentre sono persa nei miei pensieri sento qualcuno arrivare e faccio a tempo a nascondermi avendo intuito la situazione dalle urla che sento.
Mi chiudo in un bagno e salgo su esso per sbirciare dalla porta ciò che sta accadendo; per fortuna ho abbastanza equilibrio da potermi reggere.Noto in ragazzo che chiude la bocca alla ragazza e lei che si ribella, opponendosi.
Non avrei dovuto assistere alla scena. So cosa succederà e so anche che non saprò starmi ferma. Non posso permettere che accada la stessa cosa. Nessuno dovrebbe subire certe violenze.
Non mi accorgo nemmeno di aver letto la porta e di essermi scagliata contro quel ragazzo proprio mentre stava per mettere le sue mani sopra il corpo di quella povera ragazza.
Quest'ultima scappa e in pochi minuti una folla di gente si raduna attorno a noi per assistere alla rissa.Io non considero ciò una rissa. O meglio, so che puó essere definita tale, ma so anche che sto facendo ciò per una causa a tutti sconosciuta e che non potrebbero mai capire.
Sono sopra di lui, sto continuando a sferrargli un pugno dopo l'altro anche se non mi sembra di fargli molto; ha solo qualche graffio e livido sul viso.
Qualcuno mi solleva e mi carica in spalla mentre io cerco di ribellarmi, in meno di due minuti sento l'aria fredda della notte scagliarsi su di me e ció mi fa calmare un po'.- Mi spieghi perchè cazzo non puoi stare lontana dai guai? Stavi picchiando un ragazzo, nel bagno delle ragazze e spero che tu abbia un valido motivo per averlo fatto- okei, Dylan è davvero arrabbiato.
-Cosa sei mio padre?- non riesco a non provocarlo, è più forte di me.
-Davvero mi rispondi così? Davvero Jasmine? Prima mi hai detto che avresti cercato di comportarti da ragazza normale ma io non vedo nemmeno un miglioramento. Ti ho portato qui sperando che tu possa vedere come si comportano i ragazzi e le ragazze. Speravo che tu potessi capire che le ragazze non fanno risse!
Cazzo Jasmine io ci tengo a te e tu non vuoi capire che lo faccio per te! Non puoi rovinare tutti i miei sforzi.- vorrei davvero non rispondergli, parlargli e abbracciarlo ma devo farlo, devo giustificarmi. Con lui sento il dovere di doverlo fare.
-Ero troppo ubriaca quindi sono corsa in giardino ma poi notando che quella non fosse la scelta giusta mi sono recata in bagno. Quando ero lì ho sentito qualcosa di strano, così nascondendomi ho visto due ragazzi entrare e beh.... lui stava obbligando lei a farlo. Stava per fare ciò che non avrebbe dovuto fare. Ed io non potevo permetterlo, lo sai- concludo il tutto con un sospiro e anche Dylan sembra capire, proprio perchè i tratti del suo viso si addolciscono.-Vabene Jas. Ora peró andiamo a casa, hai bisogno di riposarti e sono già le 4:27 del mattino. Andiamo-
Non avevo notato che fosse passato tutto questo tempo. Gli sorrido un po' anche se penso che sia uscita più una smorfia, è ci dirigiamo a casa, avvolti nel buio della notte.Appena arrivati cerchiamo di aprire la porta con cautela per non svegliare nessuno.
Ci rendiamo conto che tutti dormono e proseguiamo più sollevati, sogghignando fra noi.
All'improvviso la lampada del salotto si accende.
-Ora voi due mi spiegate dove siete stati fino a quest'ora della notte-Ops.
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Shine like the stars.
ActionUna vita come quella nelle favole, felice, piena di sorrisi. Ma chissà cosa succederebbe se, in una sola notte, tutto questo andrebbe in frantumi. Infondo tutti lo sanno, dopo la tempesta arriva sempre l'arcobaleno, ma se, in questo caso, l'arcobale...