7. Essere più forti.

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Alex ora ci è difronte e dalla sua espressione deduco sia mooolto arrabbiato.
La sbronza sta passando e ciò sta facendo crescere in me un mal di testa che potrebbe far scoppiare un terremoto nella mia testa.
Sempre se sia possibile ovviamente.

-Alex non rompere le palle, ho già un gran mal di testa e non voglio stare ad ascoltare le tue raccomandazioni.-
-Raccomandazioni? Spero tu stia scherzando! Siete appena tornati a casa sbronzi, con Dylan che ti sta per morire tra le braccia per quanto è fatto e te che non ti riesci nemmeno a reggere in piedi. Sono stato sveglio fino ad ora pensando vi fosse successo qualcosa di davvero grave perchè di solito Dylan avvisa quando va in discoteca, non ho dormito nemmeno un minuto e tu mi vieni a dire che vi sto facendo delle cazzo di raccomandazioni? Ma sei fuori di testa?-

Okei forse ha un po' ragione.
Ma non per me ovvio.
-Dylan avrebbe dovuto avvisare-
Lui mi guarda con una faccia perplessa. Io sono neutra come sempre; sa benissimo che di me non deve preoccuparsi e non è ora che deve cominciare a farlo.

Lascio cadere il peso morto che mi portò dietro sul divano e io vado in camera.
Il mal di testa mi sta uccidendo, ed io di solito sono una che regge alcool, fumo ed erba.
- Questa volta non ti faccio scappare okei? Non puoi scappare sempre dalle nostre discussioni, devi capire che tu sei parte della mia famiglia ormai, sei qualcosa di importante!-
Mi guarda arrabbiato ma dolce, si sta calando, lentamente lo sta facendo senza farlo notare troppo però, ma lui non capisce che io lo conosco troppo bene.
- Lo sai che sei importante anche per me- è sbalordito; non parlo mai di queste cose con nessuno ed anche per me è strano dirlo adesso    - Alex, sai benissimo che siamo tutti una famiglia, che ognuno tiene all'altro più di se stesso. Questa cosa, per quanto condotta e stabilità da me, ci sta togliendo la voglia di vivere. Dobbiamo cominciare a vivere, dinuovo, dobbiamo lasciare indietro questa storia e riprenderla quando saremo cresciuti di più, quando saremo più responsabili, voglio cominciare a divertirmi e magari esser.....-
Non faccio in tempo a finire la frase che Alex mi prende per la maglia e mi solleva sbattendomi violentemente al muro.
E solo in questo gesto capisco quando non sia d'accordo con me, quanto per lui sia importante la vendetta.
- Non capisci un cazzo! Io abbandonato tutto, ho faticato per esserti accanto, tu hai lasciato tutto, hai lasciato ció che ti rimaneva per inseguire il passato e hai convinto tutti, non puoi pretendere che ora siano tutti ai tuoi piedi, sempre d'accordo con te e pronti ad eseguire i tuoi ordini! Farti una vita adesso non era ciò che volevi! Adesso devi ritornare quella di sempre E non fare la Cogliona dolce come sei adesso-
Mi sta strangolando, non riesco nemmeno a respirare e sono sicura che la mia faccia stia cambiando colore.
Mi lascia cadere a terra a peso morto e va via sbattendo la porta.

Noto davanti la porta della mia camera Savannha e Dylan che mi guardando, la prima con gli occhi pieni di lacrime e l'ultimo con sguardo comprensivo.
-Sentito ragazzi? Non dobbiamo lasciare la missione, dobbiamo continuare a sparare, uccidere, manipolare.
Per lui siamo tutti deboli, siamo dei ragazzini che non devono avete una vita, perchè come dice lui, non era questo che volevamo. Non volevamo vivere. Io vi comando? Ma scherziamo? Forse sono quella che si è battuta più per voi, che si è sempre fatta in quattro. A lui non basta! CAPITO RAGAZZI? DOBBIAMO ESSERE PIÙ FORTI! È questo che vuole.-
Gli guardo negli occhi, gli ho spaventati anche io, non era quello che volevo ma adesso non mi interessa. Non posso pensare anche a loro in questo momento. Devo riprendere le cose in mano e vivere come voglio io. Mi vuole più forte lo stronzo.
Non sa che più mi grida in faccia, più mi sfida e più io divento più furba e potente di lui.

Solo una cosa adesso mi farà stare meglio.
Prendo il mio numero e chiamo l'unica persona che adesso potrebbe aiutarmi.
-Connor, preparami un'auto, oggi ci sono- non sento cosa mi risponde che subito riaggancio.

Prendo la mia macchina e seguendo una serie di stradine buie che ormai conosco come le tasche del giubbotto che porto da anni, mi reco ai magazzini.

Voglio fare solo una cosa.
Gareggiare.

Saluto Connor e parcheggio l'auto accanto a quelle che saranno le prossime concorrenti della mia guida.
Appena tutti mi vedono cominciano ad urlare; ho una certa fama qui, perchè vinco sempre tutte le competizioni e quella di stasera non sarà un'eccezione.
Sono da tutti conosciuta come 'tenebra', perchè pur vincendo sempre sono una che se ne sta sulle sue e non si importa della fama.
Lo faccio più per sfogarmi e anche un po' per i soldi.

Due suoni di tromba fanno capire che la gara comincerà tra 5 minuti. Intanto mi posiziono vicino la mia auto, che è stata appena controllata da Connor; lui è sempre stato un po' parte del gruppo, anche se non è mai messo al corrente dei nostri piani. Solo, ci aiuta qualche volta.

Intravedo tra la folla il volto ancora arrabbiato di Alex. Questo qui mi perseguita.
Intanto entro in macchina perchè la competizione sta per iniziare.
I miei avversari sono abbastanza bravi ma loro stessi sanno che non potranno mai vincere contro di me.
Lo sparo da il via alla gara mentre quasi tutti urlano il mio nome.
Non ho molto paura della velocità quindi ci metto un attimo a fare le curve anche a              190 km/h.
Non mi succederà nulla. Già lo so.

Ultima curva fatta, manca poco alla fine del percorso.
Mi sono sempre tenuta in seconda posizione per capire chi è il ragazzo da superare. Non va molto più velocemente di me, peró se la cava, questo non è da escludere. Nonostante ciò, io rimango io.
Lo supero sfiorando i 215 km/h e in pochi secondo taglio il traguardo.
Esco dall'auto con un sorriso trionfante e malefico, girando lo sguardo verso Alex.

Mi guarda, lo guardo, ci guardiamo.

Occhi contro occhi.

Odio contro odio.

Si gira e va via,mentre io vado a ritirare i soldi vinti dalle scommesse.
Tutto sempre troppo facile ma pericoloso.
Voleva lui la vecchia Jasmine, io gliela ho servita su un piatto d'argento, anzi, d'oro.
Vado via soddisfatta di me stessa.
Un'altra vittoria ottenuta in uno schiocco di dita.

Addio vecchia Jasmine, benvenuta nuova.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 27, 2019 ⏰

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