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Hey, mi chiamo Maya e ho 17 anni. In questo momento mi sento particolarmente in imbarazzo a "parlare" con questo pezzo di carta, ma la psicologa mi ha incaricato di scrivere tutti i giorni su questo quaderno i miei pensieri, per aiutare a tirare fuori le emozioni e non rimanere chiusa in me stessa.
Beh, come presentazione non è il massimo, dato che ho iniziato dicendo che vado dallo strizzacervelli.
Eh già, ho difficoltà per quanto riguarda la gestione dell'ansia fin da quando frequentavo la quinta elementare.
Non c'è un vero motivo a base di ciò, molto probabilmente ho ereditato da mia madre, che, mi raccontavano i nonni, soffriva anche lei di attacchi di panico sebbene io ne abbia molti meno; mia madre è morta nel momento in cui mi ha dato alla luce.
È strano sentirsi dire dalla gente "come farei senza mia madre?".
Io ce l'ho fatta, forse perché sono stata abituata così, ma in fondo fin da piccola mi sentivo diversa dalle altre bambine. Penso che la figura femminile in una famiglia sia fondamentale, ma nonostante ciò sono sempre stata bene, forse grazie anche alla nonna.
Mi raccontano di una mamma premurosa, attenta e felice soprattutto nell'ultimo periodo quando aspettava questo bel tortellino, così mi chiamava.

Sono cresciuta con mio padre che non mi ha mai fatto mancare nulla; è sempre stato presente nonostante si sia ritrovato a crescere da solo una figlia.
Vedo ancora nei suoi occhi il dolore della perdita di una moglie, nonostante siano passati oramai quasi 20 anni, forse perché il mio aspetto ricorda il suo.
Confrontandomi con delle foto, posso notare di essere molto simile a mia madre Ally, tanto che se mi vedessero per strada non penserebbero mai che io sia figlia di mio padre Josh.

Ho i capelli castani leggermente mossi, piccoli occhi di un verde-grigio che catturano l'attenzione; un naso piccolino a patata e infine delle labbra che coprono il mio bel sorriso, come dice sempre mio padre.

Vivo in una piccola cittadina vicino a Milano; mio padre non ha mai amato la confusione della grande città, per questo motivo poco dopo la mia nascita ci trasferimmo qui.
Non ho una vita complessa come quella delle ragazze raffigurate nei libri; sicuramente ho le mie difficoltà e i miei problemi, ma mi ritengo fortunata rispetto ad altri.
Sono una ragazza con un carattere difficile, per questo le persone che mi circondano sono poche, ma buone.
Sono testarda, stronza e impulsiva. Non è facile andare a braccetto con il mio carattere e per questo la maggior parte delle persone che ho conosciuto nella mia vita si sono allontanate da me.
Ma sinceramente non rimpiango ciò. Ho sempre Ambra al mio fianco, l'unica capace di sopportarmi e soprattutto di ascoltarmi. La conosco fin dell'asilo e ci siamo sempre trovate nella stessa classe. Destino? Chi lo sa.

È una piovosa mattina di domenica e sto sfogliando l'album pieno di foto di mia madre e mio padre. Erano veramente carini e innamorati. La maggior parte delle foto raffigura mio padre vestito da crossista che bacia mia madre.
Sì, mio padre all'epoca praticava motocross, era il suo lavoro, ma poi con la mia nascita ha smesso.
Quando diventai piu grande, verso i 10 anni, capii che per mio padre il motocross era la vita. Passava le domeniche intere con gli occhi incollati al televisore per vedere sfrecciare e saltare le moto. I suoi occhi si illuminavano e per me non esisteva cosa più bella.

Lo spronai sempre a riprendere in mano il suo sport, ormai ero abbastanza grande e non servivano tutte quelle attenzioni che tutti i giorni mi donava. Dovevo trovare il modo per far sì che si potesse rilassare un po'.
Così il giorno del suo compleanno gli feci trovare, grazie all'aiuto della nonna, una bellissima moto con stampato a caratteri cubitali il numero 46, con cui gareggiava da giovane.
Da quel giorno ricominciò a vivere a pieno, correva con gli uomini della sua età viaggiando per il nord Italia. Quando le gare si svolgono da queste parti io sono sempre presente e spesso infatti mi prendo qualche giorno di pausa dalla scuola dato che me lo posso permettere visti i miei voti.

Anche a me piacerebbe correre, ma sono troppo fifona per farlo; a volte mentre sono nella roulotte di mio padre in attesa della corsa prendo una delle sue moto e mi faccio qualche giro lì nel paddock.

Oramai è da qualche anno che mio padre corre e diciamo che sebbene abbia 40 anni se la cava.

Sono sdraiata sul letto della mia camera, che è stata sempre il mio rifugio nei momenti di sconforto.
"Principessa io vado" mi annuncia mio padre dall'uscio della porta. Questa settimana andrà via perchè la prossima gara si terrà abbastanza lontano, per questo rimarrò a casa.
"Va bene, buon viaggio e buona fortuna" gli rispondo mentre mi alzo per andare ad abbracciarlo.
"Fai la brava e se hai bisogno di qualcosa chiama la nonna, mi raccomando..." stessa litania di tutte le settimane, ma è inutile fermarlo altrimenti si arrabbia e inizia a fare discorsi sull'essere genitore, sulle responsabilità e via dicendo.
Quando finalmente sento la porta di casa chiudersi accendo il telefono e scrivo un messaggio ad Alessio, il mio fidanzato: "è uscito, puoi venire". Giusto il tempo di cambiarmi e lo trovo in soggiorno. 
Conosco Alessio da tre anni circa e mi ci sono sempre trovata bene; era il mio migliore amico fin quando le cose sono cambiate e ci siamo messi insieme, circa 1 anno e 3 mesi fa. Non litighiamo mai perchè i nostri caratteri sono molto simili e quindi ci troviamo d'accordo sempre su tutto. Abbiamo una relazione un po' monotona, ma va bene così. Mi fido di lui e viceversa.

La serata passa velocemente mentre guardiamo sdraiati sul divano "Titanic"; Ale si è già addormentato dato che in questo mese è la quarta volta che decido di guardare questo film.
È un angioletto mentre dorme. Ha dei bei capelli biondi cenere e un sorriso smagliante. Non è un piantagrane, infatti cerca sempre di stare lontano dai guai senza crearmi inutili preoccupazioni.
Appoggio la testa sul suo petto e cado in un sonno profondo.

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Ei!! questo è solamente il primo capitolo, ma ben presto ne pubblicherò altri. Fatemi sapere come vi è sembrato e supportatemi con le stelline.

Cross d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora