Sono in camper, direzione Arco di Trento circuito Ciclamino. Sento già la pelle d'oca sulla pelle mentre abbasso il finestrino beandomi dell'aria fresca di montagna. Non vedo l'ora di arrivare. Mio padre è agitato perché si tratta di una gara particolarmente difficile e non si sente in gran forma; per questo motivo siamo partiti prima del previsto, così alla fine del viaggio ha più tempo per riposare.
Ieri sera sono andata fuori a mangiare con Ale e sembrava tutto normale, come se nulla stesse cambiando. Mi aspettavo delle spiegazioni ma non ho avuto il coraggio di chiederle e nemmeno lui di darmele di sua spontanea volontà.
Chi li capisce i ragazzi?
Ero palesemente diversa: molto più staccata e fredda del solito, dunque è impossibile che lui non se ne sia accorto.
Mi lascio questi pensieri alle spalle e ascolto la musica trasmessa alla radio finché non mi addormento fino a ritrovarmi nell'area in cui si fermano i camper dei piloti.L'aria è fresca, pulita e profumata. Il paesaggio è a dir poco stupendo.
È il paradiso? Forse. Siamo circondati da montagne che isolano dal mondo la pista.
Decido di farmi un giro, incantata da ciò che vedo; alcuni stanno provando la pista per aggiustare le ultime strategie, altri parlottano tra loro."MAYAA" sento urlare alle mie spalle e subito capisco di chi si tratta.
"CRISTIANNN" corro ad abbracciarlo.
Ora vi chiederete: ma da dove salta fuori questo?
Ho conosciuto Cristian con il motocross; fa parte dell'organizzazione e tutti gli anni ci vediamo qui in Trentino e talvolta anche in altre tappe.
È mitico e mi fa morire dal ridere; grazie a lui ho imparato alcuni aspetti del motocross che non conoscevo e sono per la prima volta salita su una moto.
Nessuna storia d'amore o cavolate simili. Io ho 17 anni e lui 23 ed in più è felicemente fidanzato, come credo di esserlo io.
"Come sta il tuo babbo?" Mi chiede.
"Un po' stanco, ora sta riposando"
"Magari più tardi faccio un salto da te per salutarlo"
"Va bene, ormai il vecchietto sta sempre a dormire" dico facendo l'occhiolino a Cristian sapendo che dietro di me c'è proprio l'oggetto della conversazione.
"Signorina, il vecchietto è qui in piedi e ha tutte le forze per competere in gara" mi dice serio.
Scoppio in una risata e rispondo: "Dai su non ti preoccupare, anche con alcuni capelli bianchi ti accetto lo stesso"
"Simpatica oggi mi dicono" mi prende la mano come fossi una bambina "Papà, sono grande" dico cercando di fargli allentare la presa sulla mia mano. I suoi occhi si incupiscono. Fa sempre così; per lui io sono e sarò sempre la sua piccolina, ma devo iniziare a fargli capire che tra poco sarò maggiorenne. Capisco, però, la sua paura di perdermi; ha già perso la mamma involontariamente e cerca sempre di tenermi sotto una campana di vetro. A volte penso che se non fossi nata mio padre non avrebbe mai vissuto questo trauma. Non ho mai ben capito il motivo per il quale fosse morta dandomi alla luce, ma non tiro mai fuori l'argomento, per non far soffrire papà.Mi arriva un messaggio da Ambra, mi appresto ad aprirlo notando subito una foto ritraente Alessio in centro insieme alla vipera. Non ho parole. Rido tra me e me maledicendo chiunque.
Sono delusa pure da Ambra; ieri le ho detto che partivo per distrarmi un po' da questa situazione che iniziava a starmi stretta e lei cosa fa? Mi invia queste foto. Davvero, io non ho parole.
Ho bisogno di rifugiarmi da qualche parte, senza nessuno. Solo io e i miei pensieri. Vorrei essermi portata appresso il mio quaderno-sfogo.
Non so cosa fare, non sono mai stata in un limbo del genere.
Io lo amo, tanto. C'è sempre stato ed eravamo felici, almeno credo. Tutte le mie certezze stanno cadendo a pezzi velocemento.
Istintivamente prendo il cellulare e cerco nella rubrica il numero di colui che amo o amavo, non lo so nemmeno io.
"Pronto" la sua voce tranquilla e spensierata mi fa incazzare ancora di più.
"SENTI MI HAI ROTTO, TU E QUELLA VIPERA" sento una risata dall'altra parte del telefono.
"Ti fa davvero ridere?" Gli chiedo
"Stai scherzando vero? Non sei mai stata gelosa e non ti sei mai preoccupata e ora? Ora mi fai una scenata, tipo teatrino?"
"È da più di due mesi che continua questa storia del progetto. Non sono scema come pensi."
"Si hai ragione, tra noi è successo qualcosa. Mi dispiace"
"FOTTITI!" Urlo sentendo il mio cuore creparsi.
"Dai sto scherzando"
"Io no!" Chiudo la chiamata.Non so cosa fare, non posso farmi vedere da mio padre in queste condizioni o si preoccuperebbe, così decido di sedermi lì, appoggiata alla recinzione.
Fisso il nulla.
Mi sento vuota e fa male.
Controllo il cellulare sperando di trovare una sua chiamata o un suo messaggio dove mi chiede scusa, ma non succede."Bimba!" Sento chiamarmi e capisco subito di chi si tratta; alzo la testa per guardarlo negli occhi.
"Che ti succede?" Mi chiede sedendosi di fianco a me.
Non riesco a parlare, le parole sembrano non voler uscire dalla mia bocca.
"È uno stronzo" riesco solamente a dire sottovoce.
Lui capisce al volo, lui sa capirmi sempre.
Mi abbraccia e mi dice che qualunque cosa sia successa, anche se fosse stata colpa mia, gli avrebbe spaccato la faccia.
Sorrido. Mi ha sempre protetto come una sorella e io non so mai ringraziarlo come si deve.
Torniamo al mio camper e mi saluta.
"Grazie Cristian" dico dandogli un bacio sulla guancia.
Sorride e lo vedo allontanarsi nel buio della notte.
Tutti i piloti stanno già dormendo, c'è un silenzio assoluto.
È magnifico.
Controllo mio padre e vedo che si è addormentato; gli poso una coperta addosso e vado anche io a letto.🌺🌺🌺🌺🌺
Hi guys, secondo voi potrà mai succedere qualcosa tra Cristian e Maya? E Alessio tornerà a chiedere scusa? Boh.
Se volete scoprirlo attivate le notifiche che presto verrà pubblicato un nuovo capitolo.
Kiss❤
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Cross d'amore
Romance*EBOOK E CARTACEO* Ottimi voti a scuola, un fidanzato perfetto, un padre perfetto e una vita quasi del tutto perfetta finché qualcosa, o meglio qualcuno, non entra nella sua testa e ci fa un bel casino. Il motocross e lui, la sua più grande pazzia. ...