2.

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Mi sveglio di soprassalto sentendo il mio cellulare squillare: "Maya dove seiii??!!" Sento urlare nel mio orecchio da Ambra, la mia migliore amica.
Guardo l'orologio e noto che sono già le 9.00 ed un'ora fa dovevo essere a scuola per la lezione di matematica. Come al solito ho dimenticato di puntarmi la sveglia e saltare matematica non è il massimo dato che è il mio punto debole.
Mi vesto in fretta con un paio di jeans e una maglietta senza nemmeno far caso a che colori ho abbinato, metto i libri nello zaino e senza far colazione mi dirigo verso scuola, dove trovo Ambra, la mia migliore amica.

Colei che è sempre stata in grado di farmi spuntare il sorriso nei momenti in cui la mia scarsa autostima aveva la meglio. Lei è sensibile quanto me, ma a differenza mia ha un vissuto più difficile.
È cresciuta in comunità fino ai 7 anni  e poi finalmente una famiglia ha deciso di prendersene cura e ora guai a chi li tocca. Non riesce a chiamarli mamma e papà ma per lei è come se lo fossero. Ha veramente un cuore d'oro quella ragazza e si merita tutta la felicità di questo mondo. La sua famiglia non le fa mancar niente; le donano tutto l'amore che negli anni precedenti all'adozione non ha mai avuto. A volte quando è con me piange e mi dice che vorrebbe conoscere la madre biologica e sapere se avesse avuto un motivo valido per abbandonarla e per averle fatto mancare sin da piccola una famiglia.

"Buongiorno signorina Marchetti" tuona il professore di italiano appena varco la soglia della mia classe tutta spettinata e sudata per la corsa appena fatta.
Mi siedo al mio posto e noto che Ambra mi sta facendo dei gesti, ma io non riesco a capire niente. Penso non sia nulla di tanto importante e cerco di concentrarmi sulla lezione.

"MAYAA!!!" Sento strillare Ambra non appena la campanella della ricreazione suona.
"Stamattina ho visto Alessio" mi annuncia ed io faccio spallucce non capendo dove voglia arrivare.
"No, tu non hai capito" la fisso con sguardo interrogativo per incitarla a continuare prima che mi venga un esaurimento nervoso "Parlava con Jasmine".
A quel punto mi pietrifico. I miei occhi spalancati che quasi quasi fuoriescono dalle orbite. Il mio ragazzo parla con una persona all'infuori dal nostro gruppo e addirittura una delle vipere della scuola che per farsi notare la dà a tutti?
Spero sia solo uno scherzo e una risata nervosa fuoriesce dalla mia bocca per alleviare la tensione che si è creata.
"Andiamo dai! Alessio ci aspetta in giardino come sempre. Gli chiederemo spiegazioni lì" le dico fingendo di essere tranquilla e ci incamminiamo verso l'uscita.
"Ciao amore" dice Alessio mentre si avvicina per baciarmi la fronte, come è suo solito fare per salutarmi.
"Buongiorno" gli rispondo fredda. Non capisco il mio stesso comportamento; solitamente non mi preoccupo e non mi faccio mille paranoie.
Ma questa volta è diverso, forse perché si tratta proprio di Jasmine.
"Che c'è?" Mi chiede Ale notando il mio nervosismo.
"Niente... come mai stamattina parlavi con Jasmine?" gli rispondo deglutendo.
"Argomenti scolastici" taglia corto per poi sviare la conversazione.
Mi fido di lui, ma non so perché questa volta ho così tanti dubbi nella mia testa. Sarà solo un momento. Sarà che si tratta di Jasmine.
Mi bacia sulle labbra come se leggesse nei miei occhi la mia preoccupazione che però non accenna a sparire.

La giornata scolastica finisce in fretta e presto mi trovo a casa tra le braccia di Alessio che mi aiuta a studiare Italiano per l'interrogazione finendo ad insistere sul fatto che so tutto ed è inutile che io continui a ripetere.
Ma sono testarda e per circa un'ora e mezza continuo così finché lui non mi prende il libro e lo ripone su uno scaffale in alto, dove il mio metro e sessanta non arriva.
"Stronzo!" Gli urlo.
Inizia sempre la nostra solita guerra di cuscini post-studio, finché non ci stanchiamo e torniamo sdraiati sul letto.

Ho sempre per la testa Jasmine e Alessio, così approfitto del suo congedo per andare in bagno e sblocco il suo cellulare. Non ho mai fatto una cosa del genere e ho sempre ritunuto azioni simili mancanze di rispetto. Controllo Whatsapp, i messaggi, la lista delle chiamate ma non trovo il suo nome, nemmeno sulla rubrica.
Mi sto facendo troppe paranoie così chiamo Ambra al telefono e mi sfogo.
"Calma calma, non è niente. Conosciamo Ale e non ti nasconde nulla, tranquilla" le sue parole sono sempre confortanti, se non ci fosse lei in questi momenti non so che farei. Mi ha sempre sostenuto e anche io cerco di fare lo stesso nei suoi momenti difficili. È la mia migliore amica e odio vederla soffrire.

Al ritorno di Alessio mi invento una scusa per mandarlo via dato che non ho voglia di parlare con lui in questo momento.
La mia testa sta impazzendo e ho bisogno di riposare.
"Ok allora vado" mi dice sull'uscio della porta d'ingresso lasciandomi un bacio sulla guancia. Gli sorrido e torno in camera.

Ho veramente tanto bisogno di rilassarmi così prendo il quaderno che mi ha dato la psicologa e inizio a scrivere di questa giornata.
Alessio non sa delle mie crisi di ansia perché non ho mai trovato il momento giusto e il coraggio di farlo. Temo che possa non accettarlo e non sono mentalmente ancora pronta.

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Secondo voi Maya fa bene a fidarsi di Alessio? Le sta nascondendo qualcosa?
Se volete dare delle risposte a queste domande leggete il prossimo capitolo, che presto verrà pubblicato.

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