capitolo 7

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Rimango in mobile per circa un minuto e quella serpe non esita a continuare ad insultarmi. <<ehi parlo con te! Sfigata ci sei?>> prosegue. Mi avvicino al loro tavolo, lui è li, con i suoi occhi stupendi e il suo meraviglioso sorriso. Il mio sguardo ricade sul suo braccio che si trova sulla spalla di quella serpe. Non so perché ma sento un vuoto dentro, non credo di provare niente per lui ma mi sento, beh non so come mi sento. <<che ci fai qui tu?>> dice lei con una nota di sarcasmo <<sono solo di passaggio, me ne vado non vorrei importunarti>> dico in modo sarcastico. Prendo il portafoglio di William dalla borsa e lo lancio sul tavolo. Mi giro e me ne vado a passo svelto, non voglio passare assolutamente un altro minuto con loro. Mi incammino verso la macchina, salgo e parto. Decido di passare a mangiare qualcosa, sono a digiuno da ieri sera.

Mentre guido per andare in un bar a mangiare qualcosa sono immersa nei miei pensieri, non riesco a smettere di pensare a lui, davvero sta con quella serpe di Madelame? Pensavo che lui fosse diverso, non immaginavo che fosse come tutti i ragazzi della scuola, che vanno dietro a ragazze popolari. Madelame è solo il capo delle cheerleader.Basta pensare a lui, ho avuto la conferma che è come tutti gli altri ragazzi. Sono le due passate e decido di accostare vicino al mio liceo dove c'è il bar che frequento sempre con Abby. Parcheggio e entro nell'edificio. Non c'è molta gente, e sinceramente non ho tanta fame, sono successe troppe cose e mi è passato l'appetito. Prendo un semplice caffè. Proprio nel momento in cui mi giro con la tazza in mano mi si rovescia tutto sulla maglietta bianca di pizzo, guardo in avanti e elaboro il fatto che il ragazzo di fronte a me mi ha dato una gomitata per errore girandosi di scatto. <<mio dio perdonami scusa non l'ho fatto di proposito! ti prendo subito un'altro caffè>> dice questo ragazzo di fronte a me, non lo conosco ma a guardarlo credo abbia la mia età. Non dico di no alla sua offerta del caffè ma gli sorrido come per dirgli di si. Mi siedo ad un tavolo e cerco di pulire il più possibile la maglietta con un fazzoletto. Il ragazzo di prima si siede al tavolo di fronte a me e mi passa la tazzina.

<<mi chiamo Nicolas, e ancora scusa per il danno che ho fatto, non so dove ho la testa.>> è un ragazzo carino, ha i capelli scuri arruffati e gli occhi chiari, ma non come i miei sono ancora più chiari.<<piacere di conoscerti mi chiamo Ashley, tu sei di qui?>> in questo periodo la mia città è piena di turisti, chissà magari lo è anche lui. <<mi sono trasferito qui con la mia famiglia da circa due giorni, sto cercando di orientarmi in questo quartiere, è qui il liceo dove andrò lunedì.>>     <<io frequento questo liceo, sono al quarto anno, allora lunedì conoscerai già qualcuno!>> continuiamo a parlare e più lo ascolto e più noto che mi piace passare del tempo con lui.

Sono circa quasi le quattro e dopo aver dato un passaggio a Nicolas vado a casa. Mi è piaciuto molto passare il pomeriggio con lui, ho scoperto molte cose su di lui. Tipo che ha la mia stessa età e che gli piace leggere proprio come me. Arrivata a casa mi rinchiudo in camera e passo la mia domenica in pigiama a leggere romanzi e a pensare a William e a Nicolas.

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