« I found peace in your violence »

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L'estate è stato un momento di passaggio, almeno fino a quel 26 agosto.

Ho « conosciuto » Ivan su instagram.
Si sa, tra un post e un altro si trova di tutto. Così, tra un click e un follow, trovo il suo profilo.

Lui è il bellissimo dio greco che tutti gli autori classici aspiravano di descrivere.
Sono annegato negli occhi più azzurri dell'oceano e più profondi del cielo.
Sono rimasto impigliato in quei suoi capelli così morbidi e ricci.
Quel naso davvero perfetto.
E quelle labbra che avrei voluto sempre baciare.

È di due anni più grande di me. Ha 15 anni.
Sarebbe potuto essere il mio fidanzato ideale, ma uno così non si sarebbe mai innamorato di me.
I giorni passavano e io lo vedevo sempre di più nelle story degli altri.
All'inizio non gli davo così tanto peso, però poi è diventata una vera ossessione. Non riuscivo a pensare a nessun altro, dovevo guardare le sue storie e conoscere il più possibile di lui solo con pochi instanti di video.

Mi sentivo meglio quando guardavo le sue foto. Lui era la mia cura a tutto quello che affrontavo durante le mie giornate. Era il mio angelo.
Ma è proprio con questa relazione fatta di immaginazione, senza diventare altro che un pensiero ricorrente, che ho cominciato a provare una sensazione dolorosa di vuoto. Non poter andare oltre instagram e non potergli parlare era davvero frustrante.

Sembra davvero una cazzata detta così tra le prime cotte. Ma io sapevo, e so tuttora, che era diverso.

È così incantevole che mi sono sentito felice di essere gay. Ero felice di avere l'opportunità di apprezzare un ragazzo come lui. Ero felice di essermi innamorato di lui.
Ma anche se fossi stato eterosessuale, il mio orientamento sessuale sarebbe stato in crisi a causa sua.

E di tutto questo, tu ne eri all'oscuro.

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