Rimanere se stessi

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A volte mi fermo ad osservare gli altri e mi accorgo che la maggior parte delle persone cambia il proprio atteggiamento per piacere agli altri. A me questa cosa non piace.

Chi sono io? Mi chiamo Ishimaru Chiaki e ho sedici anni. Ho un carattere forte e deciso e le mie amiche a volte dicono che sono un maschiaccio. Personalmente non mi interessa di cosa pensano gli altri: io sono io e se vogliono stare con me devono accettarmi così.

— Chiaki-chan, ti vedo pensierosa. Sei strana oggi.

— Cosa? Sto benissimo, Natsu-chan. Che si diceva?

— Haru-chan ieri è riuscita a parlare con Akira-kun. Ha ottenuto un appuntamento con lui per sabato. Non è fantastico?

— Sono contenta per te, Haru-chan.

— Non vedo l'ora che sia sabato, però non so ancora cosa mettermi. Cosa pensate che gli piaccia? Forse dovrei mettermi un bel vestito, oppure pensate che preferisca che metta qualcosa di più comodo?

Questo è quello che dicevo. Non riesco a capire perché bisogna cambiare il proprio modo di fare o di vestire solo per piacere a qualcuno.

— Per me dovresti vestirti come ti senti meglio tu. Se inizi subito a farti vedere come non sei veramente la storia non durerà.

— Ma se poi non gli piaccio? Io non voglio rinunciare a lui.

— Se non gli piace la vera Haru-chan, vuol dire che non è il ragazzo giusto per te.

— Ci penserò.

— Chiaki-chan, tu non ci parli mai di te. Ti piace qualcuno?

— A me? No, per ora sto bene da sola. Non ho nessuno che mi interessa particolarmente.

— Certo che la vita è ingiusta. Tu hai un casino di ragazzi carini che vorrebbero uscire con te, ma li rifiuti tutti, mentre noi non riusciamo neanche ad avvicinarci ai ragazzi che ci piacciono.

— Non ho chiesto io di essere popolare. Ora ho altro a cui pensare, non ho tempo per i ragazzi.

Nonostante quello che dicono le mie amiche, stranamente ho particolarmente successo con i ragazzi.

— Non è che per caso sei ancora interessata a Hiro-kun? Anche se vi siete lasciati da poco, state sempre insieme.

— Vi ho già spiegato perché ci siamo lasciati. La storia con Hiro-kun appartiene al passato ormai.

— Però è strano che siate ancora amici. Addirittura più di prima.

— Ma non stavamo parlando di Haru-chan? Come siamo arrivate a parlare di Hiro-kun?

— Ho capito, cambiamo argomento.

Quando esco con loro si arriva sempre a parlare di queste cose. Possibile che i discorsi vertano sempre sui ragazzi?

Un messaggio.

"Chiaki, avrei bisognod i parlarti di una cosa importante. Possiamo vederci? Hiro."

Cosa sarà successo? Parla di una cosa importante. Forse è meglio che lo raggiunga.

"Dove sei? Ti raggiungo."

— Ragazze, io devo andare che ho un impegno. Ci vediamo a scuola.

— Scommetto che devi vedere Hiro-kun. Sei proprio sicura che non ci sia più niente tra voi, vero?

— Basta, Natsu-chan! Non farmelo ripetere di nuovo.

— Ho capito, la smetto. Allora a domani.

Nel frattempo mi arriva la risposta di Hiro-kun: "Sono a casa."

Bene, da qui non ci metto molto ad arrivare a casa sua.

"Arrivo. Tra poco sono da te."

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