Capitolo 2

21 1 0
                                    

Entro a scuola con Charlie accanto a me e mi guardo attorno: ci sono vari studenti che fumano, c'è chi ripassa, chi tenta di non addormentarsi in piedi e poi c'è...

"Ei Kate! Come va?" dice Diana

Già. C'è lei.

Vi spiego brevemente: Diana è la mia ex e nonché una delle persone più false che io conosca, e non perché parli male alle spalle dei suoi amici o cose del genere! È buona come un pezzo di pane! Ma io so che ha un carattere completamente diverso da quello che vuole fare credere a tutti di avere.

La saluto "Ciao Diana, va tutto abbastanza bene. Io e Charlie stavamo andando a storia. Ah! A proposito" dico imbarazzata "Diana, questa è Charlotte Devis: la mia migliore amica. Charlie, questa è Diana Blueberry, è... Un amica..." non ne sembro molto convinta.

"Felice di conoscerti!" dice Diana cinguettando

"Madonna che falsa"

"Piacere tutto mio" risponde Charlie sorridendo ma lanciandomi un'occhiata del genere 'dopo mi dici'

"Mi conosce troppo bene"

Ci salutiamo e quando Diana mi passa accanto per andare a lezione mi da di nascosto un biglietto.

Sospiro mentalmente.

"Dopo un mese si ricomincia a lavorare a quanto pare!" dice la mia coscienza nostalgicamente

Prima bisogna vedere che lavoro è questa volta. Non accettiamo più tutti i lavori, ricordi?

"Massì, massì! Le ultime parole famose!"

"Charlie, devo andare un attimo in bagno! Tu vai avanti, ti raggiungo dopo!"

Lei annuisce e io mi dirigo verso la meta. Entro dentro un bagno, chiudo la porta e leggo il biglietto

'dopo storia negli spogliatoi femminili'

"Spero che sia un lavoro decente almeno" mi dico brontolando

"oooo, potrebbe anche non essere un lavoro!" dice la mia coscienza.

Gesù, aiutami tu.

****

La lezione di storia finisce in fretta eppure io avrei preferito restare in classe piuttosto che andare negli spogliatoi femminili.

Abbastanza contrariata mi alzo dal mio posto e mi dirigo verso gli spogliatoi.

Entro dentro cercando di sembrare il più disinvolta possibile e mi guardo attorno.

Vedo Diana e le dico "Bene, sono quì. Dimmi pure."

spero che mi abbia chiamato quì per un lavoro e non per altro. Non voglio ricadute.

"Parli come se fosse un'influenza"

Mi guarda e devo avere una faccia molto tesa perché sospira "Abbiamo un nuovo lavoro" mi dice

"Oh! Grazie al cielo!" penso sollevata.

"Di che si tratta?" dico guardandola seria

"Una piccola ribellione da attuare" dice con nonchalance

"C'è un ragazzo che viene maltrattato da un altro ragazzo. Siamo state ingaggiate dal ragazzo in questione per farlo smettere" aggiunge poi.

"Potresti essere più specifica?- chiedo seccata -Chi sono i ragazzi in questione?" domando

"Il nostro cliente si chiama Jhon Potter, mentre il ragazzo da sistemare si chiama Andrew Monroe

"Siamo alle solite" dico e rido amaramente

Funny but not too muchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora