12. Lacrime,ricordi e sorrisi.

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Mi alzo dal petto di Matteo e lui mi stringe la mano,lo lascio fare, e continuo a raccontare

"Stavo dicendo... papà portò il vaso e io lo guardavo in modo interrogativo. Come a dire 'che ci devo fare?' così lui sorridendomi,portò i giornali per non sporcare il tavolo e le tempere dicendomi di disegnare ciò che mi piaceva e che lui mi avrebbe aiutato"

A quei ricordi sorrisi,anche se faceva male.

" Così ho iniziato a prendere il pennello e ho dipinto 2 fiori rossi e papà 2 blu. Quei fiori rappresentavano noi."Risi,ma era una risata malinconica.
"Ci divertivamo un sacco. Avevamo messo la musica per rendere tutto più allegro e ogni canzone la cantavamo a squarciagola" rido a quel ricordo.

Guardo i ragazzi, anche loro sembrano divertiti, Matteo continua a stringermi la mano,non mi da alcun fastidio,anzi mi rende più forte.

"Finita la nostra 'opera' abbiamo scritto le nostre iniziali L di Luna e P di Peter. E ci siamo fatti una promessa"

Prendo un gran respiro, stringo ancor di più la mano di Matteo, chiudo gli occhi e mi faccio coraggio.

" 'Qualunque cosa accada, qualunque cosa farai, qualunque cosa ti rende triste,guardando questo vaso, sorriderai e disegnerai un fiore o un cuore. Il fiore che disegnerai vorrà dire che tutto quello che è successo ormai è solo un ricordo. Il cuore,invece,significherà, qualcosa che ti è accaduto di meraviglioso .Guardandolo ti sentirai meglio e nessuno potrà mai farti sentire triste. Perché ritroverai la vera Luna'. E da quel giorno inizia a dipingere ogni spazio di quel vaso,pensando a quello che mi disse mio padre."

Mi sentii una lacrima scendere. Mi ripresi e la ascugai.
Vidi i ragazzi immobili,quasi incantati da quello che stavo dicendo.

" Ma,ma tuo padre...insomma,adesso dov'è?" Chiese timidamente Harry.

" Bhe ora mio padre mi starà guardando dalle nuvole. Se ne è andato tre anni fa,qualche mese dopo la nascita di Elisa. Era andato a lavoro la mattina presto, e da quella mattina non è più tornato."
Ed ecco che le lacrime scesero di nuovo.Matteo con il pollice me le asciugò.Sentire le sue dite mi facevano venire i brividi.
Aprii gli occhi e vidi Josh e Harry correre verso il mio letto. Saltarono sopra e mi abbracciarono tutti e tre facendomi cadere.Feci un piccolo urlo e iniziai a dimenarmi divertita.

"Ci dispiace un sacco Lunita"

"Scusaci,siamo stati degli stronzi a parlare male di quel vaso.Ci sentiamo delle merde. Spero tu possa perdonarci. Scusa,scusa"

Non riuscivo a respirare, i tre erano ancora stretti a me.E a mia volta abbracciai i tre.
Sorrisi amaramente. Ormai il vaso era rotto e nessuno avrebbe potuto ripararlo.

"Allora..." disse Harry alzandosi dal letto

"Sbaglio o oggi dovevano venire i tuoi amici?'

"Si,vero mi ero dimenticata." Mi ricomposi e mi misi a sedere sul letto.

"Allora che aspettiamo!? Prepariamoci!" gridò Josh, e insieme ad Harry scesero di sotto

Matteo rimase in camera mia. C'era molto silenzio tra noi due. Nessuno osava parlare. Poi ad un tratto lui si avvicinò con il fazzoletto e mi pulì sotto l'occhio. Io rimasi immobile.

"Avevi del mascara colato." Rise.
"Volevo dirti che..."

" Non dispiacerti. Quel che è fatto è fatto. Non si può tornare indietro. Ormai è tutto perso". Lo interrompi,mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta.

"Credo che tu debba andare a vedere che cosa stiano facendo i tuoi amici. Non vorrei qualcos'altro di rotto da qualcuno di voi.Vado a farmi una doccia e vi raggiungo per preparare le cose " dissi abbassando la maniglia.

Matteo si alzò lentamente dal letto e avanzò verso la porta, mi sfiorò la spalla ed ebbi di nuovo i brividi, ci guardammo negli occhi e abbassi la testa. Lui mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio un ' risolverò tutto.Promesso'. E così si staccò dall'abbraccio ed andò di sotto lasciandomi sulla soglia della porta, pensando a cosa si potessero riferire le sue parole.

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