Cos'è che ti turba? E cosa ti fa schifo di sto mondo?
Parlamene affinché io possa alleviare questo tuo dolore che il peso in due diventa più leggero.
Cosa ti sta distruggendo? E perché sei dannata?
I demoni di un passato mai passato, le tenebre di un'oscurità infinita che ti inghiotte quando guardi il sole. Raggi di una luce perpetua che perpetua lo è solo per gli angeli ma tu sei un diavolo. Un diavolo buono.
Come fa a sbiadire l'anima?
Foto logorata dal tempo. Perché il tempo o cura o annienta.
Stella o cratere? Di un cosmo troppo grande, troppo immenso per curarsi di te.
E io ti guardo, puntino del cielo.
Che sei il più bello.
Mi concedi un ballo tra le nuvole?
Siamo farfalle in mezzo a zanzare che rosicano.
Mostrami queste ferite, sei meravigliosamente debole e non voglio distruggerti, solo proteggerti.
Da cosa? Anche da me.
Sei stanca? Vorresti riposare? Poggiati al mio petto, ti canto l'amore. Canto te.
Le battaglie impoveriscono, e tu quanto hai combattuto?
Ho raccolto le tue lacrime affinché non si perdessero.
E non ti perdere che io non mi perdo. Urlami che sei qui, farò silenzio. Staremo a guardare il mondo che crolla ridendo della nostra indifferenza ma se crolli tu, io muoio.
Sabbie mobili da cui non esco, mi è impossibile.
È la fine che voglio, sei la fine che merito.
Hai gli occhi sinceri di chi sa ammettere gli sbagli, l'immaginazione di un pittore senza tela. Sussurri perché ti manca la voce e soffri al pensiero di averla gettata al vento.
Non hanno saputo ascoltarti.
E ti avrei tappato la bocca ma il dolore esige di essere vissuto.
Non amarmi se ti fa male, ma ti amerò io rischiando. Sei il proibito ed io sono folle.
Non ho limiti, confini.
Ma sei il mio limite, il mio confine.
Mi porgi la tua mano? Ti guido verso un giardino di sogni. Saresti il fiore più bello. Fiore di pesco.
E quando il sole tramonta, perché vai via?
Temi la notte? Occulti le tue ombre?
Sei un segreto inconfessabile.
Accarezzi il silenzio, abbracci il vuoto.
Ma tu, in fondo, cosa possiedi?
Scheletri di un armadio immenso, lampade in soffitta che ormai non illuminano più. La polvere ha coperto i ricordi come neve d'inverno. Ma non sfuggi da loro, tu sei loro.
Hai corso stando ferma.
Avresti potuto semplicemente guarirti ma guarire significa guardarsi dentro.
Tu piuttosto preferisci il buio.
Dimmi cosa senti. Io un boato costante e i tuoi lamenti. Anima di purgatorio.
Cosa ti hanno fatto?
Niente che possa ucciderti, stai respirando. Eppure hai quel modo strano di camminare, così leggero e così pesante, così tremendamente silenzioso che quasi sei impercettibile.
E ti inoltri nei sentieri più nascosti.
Io ti ho sempre trovato.
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Io ce la faccio
PoesiaVoglio solo aiutare tutte le persone che, come me, si sono perse e hanno trovato nella solitudine un rifugio in cui ripararsi dalle ingiustizie della vita. Voglio diffondere un messaggio di speranza, di rinascita e di bellezza. Ringrazio in anticipo...