Part 5

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Era sorta l'alba del 25 Agosto.
Dall'alto della collina, i ragazzi osservavano la spiaggia cosparsa di cadaveri e barche andate in frantumi: lo tsunami era arrivato e non aveva lasciato scampo a nessuno.

"Pensi che la mia famiglia sia arrivata in tempo ad Ercolano?" domandò tristemente Diana.
"Se fossero scampati al mare in tempesta, dubito siano sopravvissuti alla nube che si è spostata verso quella città" rispose lui.
Lei annuì, chinando il capo.

Un improvviso terremoto li sorprese.
Logan si affrettò a prendere Diana tra le sue braccia, prima che cadesse in un burrone.

"Di nuovo" bisbigliò lei con un lamento.

La neonata si mise a piangere, rendendo quella situazione ancora più difficile.

"No tesoro, non fare così" sussurrò Diana, cullandola.

Logan guardò verso il Vesuvio, sgranando gli occhi "Dobbiamo sbrigarci" disse, tirando la ragazza per mano, quasi facendole perdere l'equilibrio.
"Cosa? Perché?" domandò lei, stando attenta a dove metteva i piedi.
"Il vulcano sta eruttando" rispose lui velocemente.

Diana posò solo per un attimo gli occhi verso la montagna, notando come la lava iniziasse a fuoriuscire dal cratere.

Il mare si infuriò ancora una volta e dalla città arrivavano grida di terrore dagli abitanti che avevano fatto ritorno alle proprie dimore.

"Logan" lo chiamò.
"Cosa c'è?" domandò quasi spazientito.
"Ho paura" sussurrò.

Il ragazzo staccò la sua mano da quella di Diana, voltandosi a guardarla.

"Diana smetti di lagnarti. Siamo arrivati fin qui. Se muovessi quelle cazzo di gambe, arriveremmo a Cuma senza prendere fuoco" sbraitò lui "Anzi sai che ti dico? Salvatelo sola il culo. Continua a lamentarti e vediamo chi dei due sopravviverà"
"Ma che ti prende?" domandò singhiozzando.
"Mi dà fastidio il fatto che nonostante affermi di fidarti del sottoscritto, hai sempre paura che possa accaderci qualcosa. Se ti dico che ti porterò in salvo, credimi, porca puttana"

Logan riprese a camminare, mentre Diana abbassò lo sguardo piangendo.

'Logan ha ragione' pensò 'Mi lamento sempre. Se rimanessi qui, lui avrebbe più possibilità di trarsi in salvo. Sono solo un peso'

"DIANA" gridò Logan; la ragazza lo guardò, girato di spalle "MUOVITI, CAZZO"

Lei riprese a camminare, standogli dietro.

Dopo qualche attimo di silenzio, prese parola "Senti, scusa per quello che ti ho detto prima. È solo che non dormo da più di un giorno e tutto questo casino mi ha fatto dire cose che non penso neanche lontanamente. Hai lasciato i tuoi genitori per seguirmi e ti sei concessa a me. Sono stato un cretino ad affarmare che non avevi fiducia in me"
"Ti perdono" sussurrò lei, stampandogli un bacio sulla guancia, prendendolo per mano "Sbrighiamoci, dai" sorrise.

Logan sospirò sollevato, dandole un bacio a fior di labbra, riprendendo a camminare.

«—————————»

Ormai Pompei era lontana agli occhi dei ragazzi; una folata di vento caldo soffiò da sud, l'aria trasportava il calore della lava.

Il sole era alto sul capo dei giovani e ora potevano ammirare i loro abiti diventati grigi e i loro volti sporchi di cenere.

La neonata iniziò a piangere, facendo sorridere la coppia.

"Credo abbia fame" constatò la ragazza.

Logan si guardò intorno; c'erano alcune bancarelle e notò un uomo anziano vendere del latte.

"Anche se non è latte materno, credo vada bene comunque quello di bovino" disse Logan passandole una piccola anfora.
"Come hai fatto ad averla senza pagare?" domandò la ragazza, allattando la bimba.
"Alcuni mercanti hanno anche il cuore" rispose accarezzando la guancia della bambina, che beveva rilassata.

"Dove sta il tuo amico?" domandò Diana.
"Qui vicino... 10 minuti di cammino" rispose.

E così si diressero verso la nuova dimora, lasciandosi ormai la fine del mondo alle spalle.

«——————————»

"Logan, amico mio! Da quanto tempo" esclamò quello strano ragazzo, a detta di Diana. Era un uomo sulla trentina, ben vestito e con uno strano carisma.
"Come va Henry? È vero è da un po' che non ci vediamo" rispose Logan, stringendogli la mano.
"Non c'è male" affermò "Ma cosa ti è successo? Sei tutto sporco! Oh, e vedo che hai messo su famiglia. Con chi ho il piacere di parlare, bella fanciulla?" domandò, dando un bacio sulla mano alla ragazza.
"Diana Henderson" rispose, mentre le sue gote si tingevano di un rosso più acceso.
"Molto piacere. E la bambina?" chiese ancora.
"Oh no, lei non è nostra figlia" rispose ancora.
Henry corrugò la fronte.
"Abbiamo molto di cui parlare amico... Gli ultimi due giorni a Pompei sono stati un incubo" affermò Logan.
L'uomo annuì "Prego accomodatevi. Diana lei se vuole può fare un bagno con la bambina. Le farò portare dei vestiti puliti"
"Molte grazie. Effettivamente un bagno mi servirebbe" disse grata la ragazza.
"Claudia le darà tutto ciò di cui ha bisogno" disse indicando un'anziana signora, nonché una delle serve di Henry.

«——————————»

'Si, un bagno era proprio quel che mi serviva' constatò Diana, mentre si rilassava, circondata da fiori di lavanda; frattanto la bambina, in grembo a lei, giocava con i petali del fiore.
"Ma lo sai che sei la bambina più bella del mondo?" domandò retoricamente, dandole un bacio sulla tempia.

La neonata si girò, ridendo, e battendo con le piccole mani sull'acqua.

"Ti adoro" sussurrò la ragazza, ammirandole il dolce visino.
"E io adoro te" si sentii dire alle spalle e, in un attimo, il corpo di Logan si era ritrovato nella vasca accanto a lei.

"Sai che è cattiva educazione spiare le persone?" chiese Diana, ghignando.
"Stavo solo ammirando la sensualità di mia moglie" rispose lui con malizia, cingendole i fianchi.
"Frena i tuoi ormoni, ragazzo in calore" rise lei, accarezzandogli il petto con una mano, mentre con l'altra teneva la piccola.
"Non mi permetterei mai di sfoggiare tutto il mio carisma... Anche perché credo che il tuo corpicino non si sia ripreso completamente da ieri" ghignò lui.
"Che egocentrico" esclamò Diana "So che eri vergine anche tu. Finiscila con queste battutine"
Il ragazzo allargò le palpebre "Come facevi a saperlo?" chiese.
"Ah, quindi è vero?" domandò, ridendo "Ti stavo solo prendendo in giro" continuò, posando il capo sulla sua spalla.
"Sono stato fantastico, vero?" la interrogò ancora.
"Credo che questa conversazione stia prendendo una brutta piega" constatò, uscendo dall'acqua e avvolgendo attorno al corpo di entrambe un panno.

Uscì dal balneum e, quando fu sulla soglia della porta, girò il viso, guardando di traverso lo sposo.

"Comunque si, sei stato fantastico" rispose, dirigendosi verso il cubiculum.

Logan sorrise, soddisfatto. Il suo ego da uomo ora era pienamente appagato: sapere di aver soddisfatto la sua donna sessualmente era per lui segno di virilità, ora si sentiva un vero uomo.

End of the World |Logan Henderson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora