Mi mangiucchio le unghie mentre guardo dalla finestra di camera mia, il vialetto dinnanzi casa, dove John e i suoi amici continuano a discutere da ormai mezzora a questa parte: John parla animatamente con Caleb, Jake è appoggiato a quella che credo sia la sua lucida auto nera, con un faccia scocciata e le bracce incrociate, al suo fianco Charles guarda il telefono indifferente; poco più là Christian ha lo stesso sorrisetto divertito ed irritante di quando l'ho visto, e Aron che parla, o molto probabilmente si lamenta, considerando la sua espressione, con Zach, il più tranquillo a quanto pare.
"Haysel, finiscila di torturarti le unghie, vieni a dormire - mi incita Abigail mentre mi guarda dal letto - credo che per stasera abbiamo già avuto abbastanza... sorprese"
Mi giro verso di lei e la guardo desolata "forse sarei dovuta rimanere su, ho rovinato la serata sia a te sia a loro e.."
Abigail si alza a metà busto e mi guarda con disapprovazione, scuotendo la testa "Ma cosa stai dicendo Haysel, io sono stata bene ho perfino incontrato Charles e tu non hai fatto niente di male, è tuo cugino che è isterico. Questa casa è tanto casa sua, quanto casa tua, ok? Ora vieni a letto, su dai"
Sospiro e mi giro per chiudere le tende; abbasso lo sguardo un ultima volta e, come se lui se lo aspettasse, Jake è con la testa puntata verso la finestra, o meglio verso il mio volto, che osserva quasi compiaciuto i miei movimenti. Stringo il lato della tenda con le mani continuando a guardarlo per svariati secondi, che sembrano infiniti. Tiene le braccia incrociate, lo sguardo alto e fisso, incurante degli altri;
"Haysel, cosa stai aspettando? Vieni a letto, su" la voce di Abigail mi risveglia, facendomi spostare lo sguardo. Sospiro e chiudo finalmente le tende, non riportando più lo sguardo sul corvino.
Mi avvicino al gigantesco letto e, dopo essermi spogliata ed essermi messa qualcosa per dormire, mi stendo stanca.
Mi giro per dare la buonanotte ad Abigail, ma stranamente è già crollata e dorme beata come un piccolo angelo. Sorrido e mi giro dall'altra parte chiudendo stanca gli occhi anch'io.Un rumore assordante mi risveglia dai miei intensi sogni. Apro di scatto gli occhi ritrovando la porta spalancata, causa del forte rumore, e Johnathan, che con un espressione seria mi scruta serio "Giù. Entrambi. Adesso."
Sbuffo, alzandomi a metà busto e mi volto verso Abigail, che ha già rimesso la testa sotto al cuscino dopo aver commentato con un sommesso e veloce "che diavolo di ore sono"
"Buongiorno anche a te, stronzo.." sussurro mentre John fa per chiudere la porta, ma malauguratamente mi sente e riapre la porta di scatto fulminandomi "non ti conviene peggiorare la tua situazione, ora giù."
Sbuffo e mi ributto a peso morto con la testa sul cuscino prendendo prendendo il cellulare in mano:2 chiamate perse di Andreaw
Chiamo Andreaw frettolosamente, sperando mi risponda.
Ma poi ha dormito fuori e John non sta urlando in giro per casa incazzato nero? Come è possibile? A me Johnathan mi fa la predica anche se schiaccio il tubetto del dentifricio dal mezzo..
Sbuffo al pensiero di una prossima ramanzina da John, mentre aspetto che risponda;
"Pronto?"
"Andreaw ma dove sei finito? Hai bisogno? Sei rimasto fuori tutta la notte? Ti sembra una cosa da fare stupido troglodita?! "
"Oh Hayley sei tu" parla con la voce impastata dal sonno, probabilmente si sarà appena svegliato "tranquilla sono da un'amica, John sa già tutto ma so esattamente come gestirlo" ridacchia sottovoce, mentre una voce femmile si fa spazio tra il silenzio
"Fratellino, ti sei per caso dato da fare?" rido di gusto e prima che lui possa dire altro "apparte tutto, stai attento. Non sono così convinta che John te la farà passare liscia, non è di buon umore e sai bene che ci sono cose che non accetta volentieri. Ora devo andare, rientra per pranzo o John ti ammazzerà sul serio." chiudo la chiamata e vedo Abigail uscire dal bagno già pulita e ordinata, con un'espressione assonnata e la mia tuta grigia addosso. Quella tuta è diventata ormai di sua proprietà, ogni volta che viene a dormire qui, per non rivestirsi con i vestiti della sera prima e stare comoda in casa utilizza quella tuta poi se la porta a casa, la lava, la stira e me la riporta profumata e come nuova il giorno dopo.
Mi alzo e dopo essermi anch'io un po' aggiustata, scendiamo al piano di sotto a fare colazione. Entriamo in cucina trovando già tutto pronto sul tavolo; prendiamo posto sugli sgabelli e ne io ne Abigail proferiamo parola.
John mi guarda in cagnesco appoggiato al frigo con le braccia conserte, e quando faccio per parlare ed esporgli le mie plausibili e devote scuse, la sua voce dura mi interrompe
"Non mi sembrava di averti chiesto niente di troppo difficile, giusto Haysel? - sorride sarcastico - eppure non mi sembra che tu abbia capito molto bene e purtroppo cuginetta, la scusa 'dell'assenza-genitori', non si può più usare come quando eri più piccola." mi fissa impassibile.
Johnathan purtroppo sa farmi molto male anche usando solo le parole; voleva colpire nel segno e ci è riuscito, ma io sono stanca di prediche inutili e insensate. E con ciò che ha appena detto tutto il piano e il discorso di scuse che mi ero presupposta di dirgli va in fumo."Johnathan questa è anche casa mia, ho il diritto di scendere al piano di sotto." lo guardo alzando il mento e incrociando le braccia. Johnathan si avvicina di scatto e sbatte la mano sulla superfice del tavolo, facendomi sobbalzare
"Si Haysel, ma prima di tutto, tu hai il fottuto dovere di ascoltare ed eseguire ciò che ti dico."
"Stai facendo una tragedia, mi hanno visto i tuoi amici, e allora? Ti ho messo in imbarazzo? Fattene una ragione. Questa è anche casa mia." Lo guardo negli occhi, ribadendogli la realtà dei fatti a tono.
"Haysel chiudi quella cazzo di bocca. Tu non sai niente. Io ho il dovere di proteggervi, sempre. Ho il dovere di farvi vivere una vita serena e tutto ciò che dico, faccio o proibisco lo faccio per una ragione ben precisa; ma te e a quella testa calda di tuo fratello, porcaputtana, non fate altro che rendermi le cose più difficili, distruggendo quel piccolo equilibrio che ero riuscito a creare con tanta fatica!" John mi urla in faccia colmo di rabbia e frustazione ed io non so più che dire.
Non ho mai pensato seriamente a questo lato della situazione, a come potesse stare o quanta fatica potesse compiere; e così mi ritrovo a sentirmi in colpa e a guardarlo desolata.
"John io - faccio una breve pausa non sapendo bene cosa dire - ti chiedo scusa, ma vorrei soltanto che imparassi a trattarni come un'adulta, non sei più solo, non puoi pensare a tutto."
John sospira e mi guarda per poi abbracciarmi, uno di quegli abbracci sinceri e stanchi.
"E allora da oggi in poi ti tratterò come un'adulta e come tale avrei responsabilità e doveri maggiori. Potrai girare per tutta la casa anche mentre saranno presenti i miei amici MA sarai civile ed educata, e niente di più. Se scoprirò di tuoe relazioni al di fuori, massimo, della pura amicizia, non avrai più la mia fiducia, sono stato chiaro?"Sposto lo sguardo su Abigail, che ci guarda sorridendo e mi giro poi verso John, che si è leggermente allontanato e annuendo mormoro un "affare fatto, cugino."
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Scusate l'assenza, non ci sono scuse.
Spero il capitolo vi sia piaciuto♡
[]𺰘¨˜°ºð[] ᴀʟᴇ []𺰘¨˜°ºð[]
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The forbidden trio
ChickLitQuesta è una storia particolare, è una storia che racconta di un amore costantemente incerto, di un amore difficile da comprendere, di un amore nuovo. Hayley si spingerà oltre i limiti del capibile, e soffrirà, ma si ritroverà ad amare come non ha...