Kuroshitsuji black butler/ Il demone e il covo

2) LA SCOMMESSA

Elizabeth Middlefort, o per meglio dire Lizzy, scivolò nel buio del corridoio. Lì, in quell'angolo di silenzio, era possibile sentire i versi e i rumori che provenivano dalle diverse stanze occupate. Quella casa era grande e mai vuota, eppure era facile sentirsi soli. Sebastian pretendeva sempre di vederla sorridere, a lei e a tute le altre ragazze, diceva che una brutta espressione faceva scappare gli uomini.

E lei faceva come lui le diceva, perché infondo le piaceva. Ma in un luogo come quello, l'amore non poteva esistere. E a volte, quando ci si nascondeva nel buio, era permesso essere deboli.
Sospirò, e senza neanche bussare, indirizzò la mano sulla porta, aprendola. In quella stanza disordinata e dalle decorazioni leopardate, una coppia stava avvinghiata nel letto, nel bel mezzo di un impegnativa prestazione sessuale.

Il più piccolo stava sotto, ed era uno dei pochi ragazzi a prostituirsi, oltre ad essere anche il più richiesto. Il più grande stava sopra, e nonostante fosse un abitante di quella casa, ne stava approfittando.
Lì dentro ognuno poteva fare ciò che voleva, non c'erano regole, se non quelle di sottostare a chi fosse più forte.

"Ah... Lizzy - ansimò il biondo - chiudi la porta, entra freddo"

"Pff - sbuffò - togliti, dovete lasciare questa stanza"

"Ma questa è la mia stanza! - replicò tirandosi su.

"Beh, non più. Abbiamo un nuovo membro nei Dark Souls, ordini di Sebastian"

"Oooh - sussurrò portandosi un dito tra le labbra - un nuovo membro, eh? E' carino?"

"Stammi a sentire zoccola di quart'ordine - esclamò ad un tratto il più grande afferrandolo per il viso e concludendo il suo atto con una lunga spinta - non starò qui a sentirti parlare di altri mentre ti scopo!"

Il biondo si sentì ad un tratto riempire con violenza di caldo liquido che, non appena si sollevò, prese a scivolare copioso in mezzo alle cosce.
"Ah, Claude, quanto sei virile - sospirò - A volte Sebastian ha delle così belle pensate. Sarò davvero felice di accogliere il nostro ospite a braccia e anche a gambe aperte".
In seguito a quella sconcia battuta, una risata sfuggì dalle sue labbra.

Lizzy sollevò lo sguardo al cielo, mentre invece Claude si limitò a sbuffare seccato mentre si ripuliva gli occhiali: odiava essere interrotto nel bel mezzo di una prestazione sessuale, specie se con Alois. Nonostante quest'ultimo fosse un ragazzo, lì dentro era quello che se ne intendeva meglio sul far goder uomini, ed è per questo che da molti era richiesto e da molti era desiderato. Claude però aveva stretto quello che poteva essere considerato una sorta di patto, e aveva avuto il privilegio di essere il suo preferito.

E in quanto suo preferito, provava una sorta di gelosia quando il suo favorito si voltava per rivolgere attenzione a qualcun'altro, senza che fosse stato lui stesso ad ordinarglielo.
Ora che Alois si era alzato, Claude fissava il vuoto, ancora leggermente frastornato. Questo suo atteggiamento non era sfuggito a Lizzy, la quale gli si era avvicinata e gli aveva poggiato una mano sulla spalla, facendolo fremere.

"Siamo un pò nervosetti, vero?"
Il ragazzo guardò gli occhi verdi della bionda fanciulla, intuendo le sue intenzioni. Elizabeth era un ex prostituta (in reltà continuava ad esserlo, seppur non più in mezzo ad una strada) ed era così facile per lei persuadere gli uomini. La mano le cui unghia erano tinte di un rosa shokking che si abbinava all'intimo in pizzo, strinse ancora di più le spalle di lui.

Egli sollevò lo sguardo.
"Sta zitta, se vuoi essere scopata dillo e basta"

La bionda sospirò, portandosi una mano su un fianco.
"Voi uomini siete così poco eleganti con noi donne. Eppure dovreste essere più gentili visto tutto quello che facciamo per voi".
Nel dire questa frase la sua voce era divenuta più sensuale, e il suo corpo si era mosso immediatamente verso quello di Claude. Con le braccia gli aveva circondato le spalle e si era ora seduta in braccio a lui, avvolgendogli la vita con le gambe.
Il suo profumo alla vaniglia lo colse all'improvviso.