Capitolo 30

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Caccio fuori un sospiro e mi massaggio le tempie per rilassarmi, e riguardo per l'ultima volta il voto della verifica di chimica dandomi un pizzicotto, sperando che sia solo un sogno, ma sembra inutile, mi guardo intorno alla classe e vedo la maggior parte dei compagni contenti del loro voto e altri che sembrano indifferenti. Non è la prima volta che prendo un' insufficienza quest'anno, rispetto agli anni scorsi, questa volta penso che verrò rimandata se continuo in questo modo, nell'ultimo periodo sono molto distratta e a malapena faccio i compiti, infatti molto spesso li copio oppure mi invento la scusa di averli dimenticati.

Se i miei genitori venissero a sapere della mia situazione scolastica penso che sarebbero delusi e arrabbiati, sono sempre state delle persone che vogliono bei voti, niente alcool, fumo, piercing o tatuaggi, insomma la figlia "perfetta".

Metto da parte i miei pensieri e riporto lo
sguardo al mio compagno di banco.
"Come è andata la tua verifica?" Domando guardandolo. So che dovrei farmi gli affari miei, ma la mia curiosità è sempre più forte di me.

"Non mi lamento, otto e mezzo-mi sorride- tu?" Domanda posando la sua verifica sul banco.

"È andata male" dico mostrandogli il voto.

"Andrà meglio la prossima volta, non preoccuparti" mi rassicura con un sorriso, e ricambio.

"Lo spero, non voglio avere un'insufficienza, e sai come ti spreme la professoressa Kim quando hai una media bassa nella sua materia" dico sbuffando e appoggiando la testa sul banco.

"Vero, ma questo non vuol dire che non puoi recuperare, questa volta è andata così, la prossima andrà meglio, si ha sempre un'opportunità. Non lasciare che un voto influenzi il tuo stato d'animo per l'intera giornata, su su" mi dà una pacca sulla spalla per incoraggiarmi.

Annuisco, so che non dovrei abbattermi per un voto, però pensavo di essere andata bene. Essere bravi a scuola non è facile, serve tempo, impegno ed è molto importante: scopri, conosci e soprattutto porterà al tuo futuro lavoro, fare un lavoro che tu desideri penso che sia una delle cose più belle della vita, non solo rende felice te, ma anche le persone che ti circondano. Metto da parte i pensieri e inizio a prendere appunti.

*Break*

Rimetto la penna nell'astuccio e mi alzo per andare a prendere una boccata d'aria, la voglia di mangiare non è molta, ho solo voglia di restare un po' sola. Percorro i vari corridoi, finché non arrivo al giardino, dove mi dirigo sulla panchina e mi ci atterrò con il mio didietro.

"raffinata come un elefante" dice una voce maschile scherzosamente.

Alzo gli occhi al cielo e tiro un sospiro, tra tutti i momenti perché proprio adesso e perché lui? Penso

"lasciami in pace" dico, mentre rivolgo lo sguardo al cielo sereno.

Se ripenso a quello che è successo la sera precedente, il viso diventa subito rosso e mi sento agitata. Non doveva finire così la serata o per lo meno non mi aspettavo che mi baciasse, magari lo avrà fatto perché voleva oppure per prendersi gioco di me, non vorrei che la verità fosse questa, ma non penso nemmeno che uno come lui possa averlo fatto perché prova qualcosa nei miei confronti, con la quantità di ragazze che gli girano attorno, di belle ce ne sono tante e ai ragazzi come lui piacciono sicuramente. Perdendomi tra i pensieri non mi accorgo che davanti a me non c'è più un vasto panorama azzurro, ma un viso di un ragazzo che mi guarda negli occhi, mi guarda così attentamente che potrei sprofondare nel suo colore marrone scuro, ha sempre lo stesso odore di menta e sigarette che ormai ho preso l'abitudine di annusare. Sollevo così velocemente la testa senza accorgermi della piccola distanza che ci separava e vado sbattere la mia fronte contro la sua.

Urliamo di dolore all'unnesco e mi massaggio la fronte dolorante.

"Certo che, anche se ti ritrovi con un corpo minuscolo hai una forza come quella di un gorilla" dice mentre si massaggia anche lui la fronte.

"Come scusa?" 

"Cosa? non ci senti più?" dice ridendo.

Sbuffo non sono nel mood di ridere, sto per andarmene, quando sento qualcosa affermarmi il braccio.

"Ehi, cosa hai?" chiede dolcemente.

"Niente..." abbasso lo sguardo. La questione sul voto mi ha davvero influenzato lo stato d'animo.

"C'é qualcosa che non va, dimmelo" dice avvicinandosi.

Sento la sua presenza vicina e il suo sguardo scottarmi la pelle.

"Non c'é niente che non va" dico semplicemente, cercando di lasciare la presa, ma  con scarsi risultati.

"dimmelo, ho detto" dice lentamente e con un tono serio.

Sospiro e gli racconto della questione riguardo il voto preso stamattina. 

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"Sei di brutto umore, solo per sta minchiata?" ride.

Gli rivolgo uno sguardo omicida e tossisce come se non avesse detto niente.

"farai ripetizioni con me"

"Eeh?!" esclamo.


*Autrice pov*

Heii, come state? Spero tutto bene. Ne è passato dall'ultimo capitolo che ho pubblicato eh, sono sincera, stavo per lasciare tutto, sia la storia che wattpad, non so cosa mi sia successo e mi sono presa una pausa da questo bellissimo mondo. Mentre ho revisionato gli ultimi capitoli ho notato che la storia stava andando troppo velocemente e quindi ho deciso di cancellarli. Spero che questo capitolo vi piaccia, scusate se magari ci sono errori grammaticali, sono di origini asiatiche e quindi capite che fare errori di italiano per me è molto semplice, spero che mi comprendiate. 

Grazie della lettura, buona serata a tutte... oh giusto! Buona pasqua!


In love with my bully || Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora