La mente dei bambini è così confusa ed ingenua. Imparano dagli adulti parole di cui non sanno neanche il reale significato e le usano senza dare peso a ciò che dicono.
Quel giorno quelle parole dette dai tre bambini al parco avevano distrutto ogni pezzetto del cuore del piccolo Jimin, per la prima volta aveva messo piede in un mondo dove per sopravvivere dovevi attenerti a standard di un certo tipo...e se non superavi questi standard potevi ritenerti fuori da tutto, venivi etichettato,deriso,allontanato e umiliato. E questo è ciò che successe a Jimin e Taehyung che, pur se ancora piccoli, per la società non erano abbastanza.
«Jimin...»
«non ho voglia di giocare adesso...»
«non voglio giocare, voglio parlarti...»
«io no...»
«è colpa mia se quei bambini ci hanno attaccato, venivano a scuola con me alle elementari e mi hanno sempre preso in giro...»
Il moretto nascose la testa tra le ginocchia piangendo, si sentì così inutile, non voleva essere "il bambino ciccione" loro non lo conoscevano, come potevano giudicarlo?
Taehyung non sapeva che dire o fare, accarezzò dolcemente la schiena all'amico rimanendo in silenzio. Alla fine fu proprio Chim, dopo minuti di pianto, a rompere quel imbarazzante silenzio.«s-sono davvero così brutto?»
«Ma no Chim, tutti i supereroi sono super fighi!»
«lascia perdere i supereroi per un momento cavolo!»
Taehyung rimase sorpreso dal tono aggressivo del moro, era sempre stato timido ed impacciato, quasi spaventato a volte.
«sono davvero così grasso e brutto come hanno detto quei tre?!»
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•Incredible Me• {Vmin}
FanfictionTaehyung racconta al suo collega di lavoro Hoseok il suo passato da bambino, dove sognava di essere un supereroe... Prima regola del perfetto supereroe: gli amici prima di tutto.