8. Supernova

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Langue
nel cemento
della terra
con occhi trafitti
e
arti incatenati.

Lasciarsi andare
è dolce,
semplice.
Un desiderio
che seduce.

Ora che tutto è quiete,
ora che tutto è buio.

Tutto è silenzio.

Ma
nel baratro
siderale
guizza
lo spettro
di
una scintilla.

Lontana memoria?

No, là!
Freme ancora.

D'improvviso
il fondo
si squarcia.
Crepita,
si espande,
infine brilla.

Copre ogni cosa.

Tuona
aria
nella gola:
il falco stride.

Neri stivali
mangiano
il suolo
alle sue spalle.

Cade,
e un gelido diluvio
annulla
ogni sua traccia.
Redime, fortifica.

Si rialza,
il cacciatore alato
può solo
contare
su sé stesso.

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