Capitolo 7

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<<Dallas aprimi la porta!>>

<<Luke se tipo tu bussassi io capirei che vuoi entrare.>>

<<Ah beh scusa.>>

Sono fermamente convinto che Luke non sia in grado di vestirsi in un modo normale. Ci sta che abitiamo un paesino con cinque case e che tu non abbia tutte le stiliste a tua disposizione. Ma una maglietta classica con dei jeans e delle all stars non è così complicata come cosa.

Indossa un paio di ciabatte di gomma, credo dello scorso secolo a giudicare da come sono ridotte. Pantaloni della tuta che arrivano fino sotto al ginocchio, tipo acqua in casa, e terminano con un elastico che sembra essere molto stretto, per terminare in bellezza una maglia gialla della Nike, penso sia un XXL o forse anche più grossa visto come gli sta, noi due non basteremmo a riempirla.

La mia casa non è grossa. Per nulla. Io e Luke progettiamo di comprarcene una noi due (anche Vera eventualmente) sempre qui, però da soli, non vogliamo più stare con i genitori, e anche un negozio di vestiti, ovviamente non scelti da Luke.

Entrando in casa mia ti trovi davanti a un corridoio, non lunghissimo, davanti a te hai la porta della cantina e di fianco la scala per il secondo piano. Poi beh ogni stanza ha un suo colore, a mia madre tutto bianco sembrava troppo monotono. Il corridoio è rosso, secondo me sta molto bene, anche con le scale, sono marroni, e poi, quando d'inverno con le cinque/sei spanne di neve che arrivano, torno a casa dopo sei ore di scuola... Beh, mi sento al caldo.

A sinistra c'è il salotto, non è un granchè come salotto, ci sono una poltrona, un divano, la tv, un armadio e il camino. La tv è appoggiata allo stesso muro vicino al camino. Nel muro a destra c'è il divano lungo e dalla parte opposta la poltrona. Di fianco a questa l'armadio. Sul muro di fronte alla tv c'è una portafinestra che ho sempre adorato. Da piccolo aprivo la portafinestra e la porta e correvo in tondo fino a star male. Il salotto è arancione. Con la fiamma del camino è molto chic.

A sinistra c'è anche il bagno, il bagno piccolo, c'è solo il gabinetto, la lavatrice e un lavandino. Questo è colorato di azzurro.

A destra poi ci sono la cucina e sala da pranzo la cucina è blu, la sala da pranzo invece è gialla con un tavolo al centro che ho sempre ritenuto enorme visto che in famiglia siamo tre e tutti i parenti vivono in città o se ne sono andati.

Quando sali le scale ti trovi davanti quattro porte due davanti una sinistra e una a destra.

Quella a sinistra è lo studio di mio padre. È tappezzato da file e file di libri, non so che colore sia in realtà ma al centro c'è una scrivania di legno stupenda.

La porta centrale di sinistra è il bagno grosso anche questo azzurro di diverso solo la doccia e la vasca da bagno.

A destra c'è la camera dei miei. È color sabbia e non ha nulla di speciale, il letto è matrimoniale e c'è un armadio. Davvero enorme che occupa interamente una delle preti.

E finalmente la mia camera. È verde. Ho deciso di pitturarla di verde e di prendermi i diritti per quel colore. È mio e nessuno lo può usare a parte me. C'è il letto a soppalco, quello sospeso, e sotto una piccola scrivania gialla con vicino un armadio, giallo anche quello, non è tanto ma la apprezzo per quello che è, ho anche il balcone che dà sulla piazza. E quando che c'è una qualche festa, quando arrivano un po' più persone nel nostro paesello, guardarle dal balcone è stupendo.

<<Senti Luke siediti un attimo che vado in bagno.>>

<<Dallas ma cosa facciamo?>>

<<Ci prepariamo no?>>

<<Ah>>

Il segreto di AzzurraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora