~Toccato dal Vuoto -Pt.1

2 0 0
                                    

"Barista! Un altra goccia" ordino Stouk ubriaco, seduto al banco circondato da prostitute e amici; ora era un uomo libero. Lo avevo ricompensato con: un campo ď asteroidi, congedo a vita e 500 leghe di dilitio; una somma un pó tirchia, rispetto a quello che avevamo guadagnato, dai contrabbandieri di organi, aggiunto alle armi, e ai pezzi di ricambio che avevamo rubato, dal mercantile ormai distrutto, e reso irriconoscibile dai Predator.
Salutai Stouch per ľ ultima volta, con un lungo abbraccio, e uscí dalla locanda, attraversando la porta scorrevole; e dirigendomi fuori dal giardinetto, dove Regghi e Dlavk, insieme alle mie guardie, stavano fumando una sigaretta. Dopo averli superati, iniziarono a seguirmi in posizione di scorta, io in avanti,e loro dietro di me; alla mia destra uno Slavo rapato, muscoloso e con un' alabarda fluorescente, che avrebbe tagliato, come il burro un diamate. Bastava guardarlo in faccia, per capire che non era il pizzetto a renderlo intoccabile, ma la sua espressione violenta, e la reputazione che si era creato attorno ad esso. Poi alla mia sinistra, affianco a Dlavk troviamo Ragghi, un uomo alto con un buon fisico, capelli lunghi, neri e rasati alla sinistra della nuca; ecquipaggiato con un esoscheletro, portava sulle spalle uno zaino magnetico, con chissà quali arnesi ultratecnoligici, e una carabina AK- Ultra, pronta a sparare.
Stavamo tornando sulla nave, camminando velocemente e stando sempre all' erta, perchè la coscienza di avere qulacosa che ci avrebbe fatto diventare ricchi, ci mandava costantemente in paranoia per un possibile attacco a sorpresa. i tunnel larghi poco di meno di tre metri, e brulicanti di criminali, ubriaconi e drogati; che avrebbero potuto tranquillamente sparare, alla prima persona che vedevano, senza avere ripercussioni, non aiutava la nostra incolumità.
La stazione Vega-Ultima, orbitante nell atmosfera esterna, di un supergigante gassoso, che aveva trovato stabilità, attorno ad un buco nero negli estremi della galassia Andromeda; dava alloggio a quasi un milione e mezzo di abitanti, ed era il croce-via del economia del primo khaiser, e il principale punto di sbarco, dei nuovi coloni di Andromeda. Quando morí i territori conquistati, con le svariate guerre da lui stesso finanziate, piombarono nel caos dell'anarchia; per poi succesivamente diventare indipendenti.
Ma non tutti raggiunsero ľ autonomia, infatti la stazione Vega-Ultima, e alcune colonie divennero la meta prediletta, di soggetti loschi e individui poco raccomandabili; che anche con ľ uso della violenza, avrebbero fatto scomparire, coloro che volevano una forma di autorità, che riportasse ľ ordine.
Ma i soldi accecano tutti, anche i piú umili e giusti al mondo, compresi i rivoluzionari che attoniti osservano, l' indesiderato mercato nero crescere, sotto i loro balconcini come una macchia ď olio. Trasportando contrabbandieri e criminali, che bisognosi di droga, o organi per la rivendita e il consumo, avrebbero venduto il proprio primo genito, per acquistare solo un polmone, e noi eravamo i loro principali fornitori.
Mentre entrai nell Hangar, dove la Black-Oracle era in rifornimento, chiesi a Ragghi se il Tecnomante era finalmente arrivato; lui sorridente rispose che si era già messa a lavorare, controllata dai miei sgherri, che si alternavano ogni tre ore il turno di guardia, in modo che non facesse soffiate a nessuno, o che scappasse a gambe levate con il malloppo. Salito nel ascensore magnetico, pigiai il pulsante per il ponte principale, e arrivato diedi ľ ordine a Ragghi di preparare ľ imbarco, e una rotta per un posto sicuro dove condurre gli studi, per scoprire cosa realmente, conteneva quella cripto-mappa.
Percorsi i cunicoli secondari della mia nave, attraversando la mensa, e i dormitori del personale; giungendo all' entrata dello stanzino, in principio utilizzato come magazzino ď emergenza. Aprí le porte scorrevoli, e ció che prima era un ammasso di scaffali, archivi e oggetti gettati alla rinfusa; ora conteneva: archivi, mega-computer, cartine galattiche e calcoli disegnati sulle pareti. Poi infondo allo stanzino due guardie, rigorosamente ecquipaggiate di bio-tute ed esoscheletri, girarono il loro volto nascosto da un passamontagna, e onorarono la mia presenza, mettendosi sull'attenti. Compiaciuto dissi: " riposo! Compari..." e loro lentamente tornarono tranquilli, scoprendo la tecnomante. Una ragazza con lunghi capelli biondi, e occhi viola chiaro si alzó, porgendomi umilmente la mano, presentandosi come la nuovissima specialista, di tecnologia extra-terrestri e occulte. Ricambiai stringendogliela, e facendomi riconoscere, come lo sgozzino e ladro che tutti, compresa la nuova RUG; avrebbero preferito vedere con la testa mozzata, e appesa su una forca per ľ aura, di degrado sociale che per loro creavo. continuai ad incalzarla, con la mia presentazione ironica, vedendola attenta e con gli occhi lucidi dall entusiasmo, dicendogli: "...ma ho anche dei lati negativi!" E fú cosí che di colpo da un comportamento professionale, come se stesse parlando con un professore universitario, scoppió in una risatina volontaria, che la mise a proprio agio.
" ho sentito racconti, e fatti molto strani su di lei." disse sorridente, sistemandosi la treccina dorata dietro alle orecchie, con la mano sinistra; continuai il discorso, consapevole che: se si vuole lavore bene, bisogna essere sereni e tranquilli. "Puoi anche darmi del tu Jocelyn, intanto anche se sei nella fase preliminare, di poter diventare membro ufficiale dell' ecquipaggio." la informai ricambiando il sorrisetto, e con un cenno della testa, accetó il procedimento. " Scusami se non mi sono presentata a dovere..." disse abbasando gli occhi, "come ho potuto notare, tu sai il mio nome e io il tuo, e...." Lentamente si risistemó quella treccina, che ribelle ritornava dritta sul suo naso, per infastidirla ancora una volta. " ho studiato all' università di Andreas, del sistema UK-21 nel pianeta Ariosto I, Ho un master in tecnomanzia, e studio delle tecnologie extra-terrestri, ma sono anche la cugina, in secondo grado di qulla canaglia, chiamata Francesco Corvega Ragghi." Trattenni una risatina e alcune battutacce, sapendo che stava dicendo, fortunatamente il vero; capí subito del perchè, Regghi mi sorrise quando gli chiesi di lei, all' entrata dell ascensore magnetico.
"Quindi è in famiglia, signorina Corvega!" Risposi entusiasta, e lei sorridente accenno con la testa ancora un volta un " si " mentre le guardie, fumavano tranquillamente una sigaretta, dietro alle mie spalle, e ridacchiando sotto il passamontagna.
Vista la totale associalità dei due taglia-gole, decisi di coinvolgerle anche loro nella chiaccherata, per diminuirli un pó la noia, e aiutarli a distrarsi dal lavoro, chiedendoli con ironia se, anche loro avevano dei parenti a bordo. " mio fratello e mia sorella, staranno sicuramente contrabandando, armi in un lontano sistema della via lattea." rispose con tono pacato il pirata, con una carabina e il passamontagna un pó sgualcito; poi arrivó il turno dell altro, che perso nei suoi pensieri, tardo la risposta " i miei fratelli staranno sicuramente, bene da qualche parte nel cosmo conosciuto, signore...." poi quello con il passamontagna rovinato, mi chiese: che fine avessero fatto i miei parenti? io preso in causa gli risposi, francamente: "mio fratello Roy, starà sputtanando i miglioni che si fà nel contrabbando, con: droga e puttane; mio Padre invece, stara sicuramente rubando e distruggendo, un paio di convogli mercantili, con la sua flotta di navi classe A, stando con il culo sudato su una poltrona." Sia le guardie che Jocelyn, scoppiarono con gusto a ridere, ed uno dei due sgherri aggiunse ironicamente " bhè capo, se la vediamo cosí, si capisce che assomigla quasi a suo fratello; con la differenza che lei almeno, và a sporcarsi le mani." sorrisi per la macabra battuta, perchè io e mio fratello maggiore, non siamo mai andati ď accordo; ma alla fine non me la presi, e incalzai con la scusa che: "qualcuno deve pur immergersi nella merda, per riesumare alcuni diamanti, scintillanti immersi nel suo fondo." Scoppiarono di nuovo tutti a ridere e capí, che il cabarè che stavo creando, stava funzionando e che avrebbe anche continuato.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Star Corsairs - I Cancelli Dell'InfinitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora