capitolo 11

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KILLIAN 

E' passato un anno da quando mio fratello se ne è andato e molte cose sono cambiate.

-Amore sai dove sono le mie scarpe?-;

-Hai guardato sotto il letto?- le dissi;

-Ah, si eccole-; disse mentre la guardavo nel tentativo fallito di ragiungere le scarpe, -Ahahahah, aspetta ci penso io, piccoletta-; dissi mentre sgusciava fuori dal letto. Raccolsi le scarpe e le alzai fuori dalla sua portata,- Se le rivuoi devi darmi un bacio- le dissi con aria di sfida. Mi divertivo a guardarla mentre saltava tentando di prenderle. 
-Eh va bene- disse lei buttandomi le braccia al collo e baciandomi;
-come faresti senza di me- le dissi, le mi guardò con quei suoi bellissimi occhi azzurri e mi disse -Ti amo-;
-Anche io ti amo, mia piccola Nephilim... tieni queste sono tue- dissi restituendole le scarpe.

DALIA

-Dai sbrigati o faremo tardi al ristorante-, misi gli orecchini e andai da lui, 

-Sei bellissima- mi disse stringendomi forte a se -anche tu non sei niente male- e ci diriggemmo al ristorante per festeggiare i nostri 6 mesi.

Eravamo seduti al nostro tavolo, quando una cameriera ci provò spudoratamente con Killian. Sentii nascere dentro di me una rabbia incontrollabile, immaginai i suoi capelli prendere fuoco e in un lampo accadde, i miei occhi erano fissi su di lei , finchè Killian non mi trascinò fuori. Appena entrammo in macchina Killian comicniò a inveire contro di me -Cosa ti è saltato in mente?? Sei impazzita?? Avresti potuto ucciderla!-; non riuscivo a parlare ero sconvolta  e stavo cercando con tutte le forze di trattenere le lacrime-S..Scusami, non so nemmeno io come abbia fatto, ci stava provando con te e... io non volevo- dissi scoppiando a piangere. Il suo sguardo si addolcì e mi strinse forte senza dire nulla.

Alisha

1816

Quella sembrava essere una sera come tutte le altre, ero andata a trovare un'amica come sempre,  stavo attraversando la solita strada di casa. Ero quasi arrivata quando all' improvviso sentii un rumore alle mie spalle. Accellerai il padso, non sapevo se voltarmi oppure no, ma la mia indole curiosa mi fece voltare. Vidi una sagoma muoversi nell'ombra -chi è? Cosa volete?-, la figura non rispose ma si avvicinò sempre di più, provai ad indietreggiare, ma mi raggiunse, prendendomi per un braccio e trascinandomi nel bosco.  Sentii una forte pressione sul collo che durò pochi secondi poi sparì,  vidi l'ombra andarsene e sentii qualcuno portarmi via.

Oggi

-Mi chiedo sempre perché tu mi abbia salvata, perché non hai lasciato che mi uccidesse?-,

-Ti ho salvato perché tu sei la salvatrice, sarei colei che salverà la nostra specie-.

Dalia

Nonostante fosse passata una settimana Killian ma soprattutto io eravano sconvolti per quello che era successo, non capivamo come ero riuscita a farlo. Pensavamo fosse il mio potere speciale...

Flashback

-cazzo! Mi sono tagliato! -,
-amore fammi vedere-, presi la mano di killian per vedere cosa si fosse fatto,  tutto accadde in un attimo, ci fu una fioca luce viola e la ferita sparì.

Fine flashback

Quindi no, non era il mio potere speciale. Ma allora cos'era?

-Piccola sono a casa, aiutami a sistemare la spesa -

-amo?!Ma ci sei?...a eccoti !-,
- perché non mi rispondi? -.

Solo quando mi sfiorò la guancia mi resi  che killian mi stesse chiamando -che ti è successo?  A cosa pensi?-.

-A l' altra sera-,
-si anche io ci penso , arriveremo a capo du questa storia vedrai-.

Mi prese  in braccio e mi portò in camera mi  fece sdraiare sul letto e mi tolse  la maglietta. Iniziò a stuzzicarmi i capezzoli con la lingua facendo dei piccoli cerchi intorni ad essi e li stuzzucava con le dita. Era una sensazione estasiante, ma volevo di più , inarcai la schiena come per farglielo capire e infatti lui scese con una scia di baci fino al mio basso ventre. Ovunque le sue labbra mi avessero  sfiorato la mia pelle stava andando a fuco. La voglia cresceva sempre di più, ma lui continuava a lasciare un scia di baci nell'interno coscia e poi risalire. 

-Ti prego fallo- lo supplicai, lui mi guardò e mi sorrise, e continuò la sua opera per farmi impazzire. Non riuscivo a stare ferma, lo volevo con tutto il mio corpo. E finalmente mi accontentò. Sentivo la sua lingua muoversi dentro di me sempre più veloce, -Di più- gli dissi, volevo di più e mi accontentò subito, mise un dito dentro di me cominciando a muoverlo, poi ne mise due, li muoveva piano aumentando sempre di più la velocita... tra un gemito e l'altro riuscii a vedere il suo sguardo compiaciuto. Poi il piacere fini,  lo guardai e lui mi disse -ora tocca a te- con aria di sfida.

Lo feci alzare e mi misi in ginocchio davanti a lui, gli slacciai i pantaloni e li abbasai insieme ai boxer e presi il suo membro in bocca cominciando a succhiare e giocare con la lingua, mentre lui gemeva e getteva la testa all'indietro dal piacere continuava a dire "oh si..Dalia..continua..così"  lo portai vicino all'orgasmo e poi mi fermò,  mi guardò aveva gli occhi pieni di passione e di desiderio -Ti voglio... voglio venirti dentro- mi disse straiandomi ed  entrando dentro di me con una unica spinta. Iniziò delicatamente e man mano più veloce, era semplicemente stupendo, i nostri respiri andavano all'unisono  -Vieni per me Dalia- e quelle furono le paroli fatali, venni gridandno il suo nome, fece altre due spinte e venne anche lui. Restammo li sdraiati nel letto accoccolati, senza dire niente, non c'era niente da dire era tutto perfetto. E ci addormentammo così l'uno tra le braccio dell'altro.

un amore sopra le righeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora