capitolo 14

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Dalia

Erano passati più o meno 5 minuti da quando Loren, o forse dovrei chiamarla mamma,se ne era andata.  Ero seduta sul divano, nella confusione più totale, solo qualche ora prima avevo litigato con Killian e lui era tornato a casa ubriaco fradicio e ora ci si metteva anche questa donna che diceva di essere mia madre che spunta fuori dopo 16 anni passati a fingersi morta.Sentii un rumore provenire dalla cucina mi girai e vidi che Killian si era alzato. Mi rigirai subito, non avevo voglia di litigare anche stamattina. Lo sentii preparare  il caffè e ritornare in camera. Mi alzai e mi diressi verso la camera per recuperare il mio pacchetto di sigarette. Quando entrai vidi Killian in balcone a pensare, presi il pacchetto e mi diressi anche io in balcone,  mi misi accanto a lui e accesi la sigaretta. solitamente l'avremmo smezzata ma probabilmente non voleva nulla da me in questo momento quindi fumaii in silenzio fino a quando: - ma cosa cazzo hai ?- disse esasperato . -cosa??-dissi non capendo ,- tu!-disse indicandomi- tu mi spieghi cosa hai, fino a ieri ero io incazzato con te... Ora sei te ad ignorarmi è per ieri sera è perchè sono tornato ubriaco? Ti prego dimmelo-  mi guardava con quegli occhi tristi, non sapevo cosa fare.. dovevo dirglielo?  Emise un profondo sospiro e fece per andarsene -Mia madre è tornata- dissi tutto d'un fiato, lui si fermò di scatto si girò guardandomi con aria interrogativa -Stamattina mentre te dormivi ha bussato una donna alla porta dicendo di essere mia madre, la mia vera madre... Loren-  vidi per un secondo il suo sguardo addolcirsi poi abbassai il mio, lui si avvicinò e mi strinse forte baciandomi la fronte -Oh piccola mia mi dispiace- disse tirandomi indietro per guardarmi negli ochhi- come stai?-, -Io.. io..- non riuscii a finire la frase che scoppiai a piangere tutta questa situazione mi stava distruggendo era successo tutto così in fretta la scoperta della mia vera natura, Alex o Marco non sapevo più come chiamarlo ormai, killian e ora la mia madre biologica no tutto questo non aveva senso, niente aveva più un senso ero così confusa...  guardai killian con gli occhi gonfi e le lacrime che ancora scendevano, sentii tutte le mie emozioni mescolarsi insieme: dolore, rabbia, senso di colpa. Il suo volto e la sua voce che mi chiamava fu l'ultima cosa che sentii prima di svenire. Quando riaprii gli occhi ero stesa sul letto...e avevo un forte mal di testa, non sapevo cosa fosse successo, ricordavo solo di essere svenuta. Provai ad alzarmi, ma le mie gambe erano deboli , cosi rinunciai al tentativo. -Killiaaan-urlai dalla camera da letto,-arrivo amore- a quelle parole lo vidi comparire sulla soglia della camera e guardarmi con quei suoi stupenti occhi -Ti sei svegliata finalmente.. Cominciavo a preoccuparmi-

-Per quanto tempo sono svenuta?- si staccò dalla porta e si diresse verso il letto mettendosi  seduto accanto a me -Per circa un ora... Sei sicura di stare bene ?- non sapevo proprio cosa rispondere a quella domanda, diressi il mio sguardo fuori dalla finestra - Si.. Credo- dissi lasciando uscire un gran sospiro.
ALEX

-Sai alla fine questo corpo non è niente male- borbottò Alisha ancora sdraita nel letto sotto le coperte, la ignorai completamente dirigendomi nell altra stanza per telefonare -Angelique è ora di agire, non abbiamo piú tempo-,

-Sará fatto entro stasera-. Non ci furono altre parole, era arrivato il momento. Mi diressi di fuori a fumare l'ennesima sigaretta. La coscienza di mio fratello era quasi enesistente, si era spenta rassegnata. -Me ne offri una?- mi girai al suono della sua voce, si era rivestita e truccata sexy come sempre, si avvicinò a me con quel suo fare da donna  superiore-Tieni-dissi offrendogli la sigaretta. -Non mi hai mai detto il vero motivo per cui  tu voglia vendicarti di Dalia-,

-Ti basti sapere che lei mi ha portato via tutto -; cercai di liquidare la domanda piú in fretta possibile, odio chi si intromette troppo nella mia vita. Spensi la sigaretta e rientrai -Sbrigati è ora di andare, mia sorella ci aspetta-.
Dalia
-Amore io esco ho un appuntamento con Lo.. Con mia madre, non aspettarmi sveglio-

-ok tesoro- mi disse attirandomi a se e dandomi un lungo bacio. Mi sciolsi dal suo abbraccio e mi diressi verso la porta e uscii.

Eccolo li, il coffe bar dove avrei dovuto incontrare mia madre, mi avvicinai ancora di qualche metro e la vidi li seduta a un tavolo qualunque di un bar, come se la sua vita fosse del tutti normale. Mi avvinai a lei e mi sedetti sulla sedia difronte a lei.-Ciao Dalia come stai ?-mi guardava con uno sguardo dolce e apprensivo allo stesso tempo, come quello di una madre che guarda suo figlio per la prima volta, ma lei per me era solo una donna spuntata fuori dal nulla che diceva di essere mia madre. -Ciao Lor...mamma, sto bene grazie. Come mai hai chiesto di vedermi oggi a cena?-ok forss ero stata troppo diretta, infondo lei voleva solo conoscermi, provai a correggermi ma lei mi batte sul tempo -Volevo vederti e parlare con te, conoscerti-; -si certo scusami-. In quel momento arrivò la cameriera , io ordinai un piatto di spaghetti alla carbonara e un insalata, lei invece ordinò solo un insalata. La cena passò tranquilla, parlammo del piú e del meno, con assoluta tranquillitá. Una volta pagato il conto ci dividemmo per tornare a casa. Mentre camminavo verso casa mia avevo la sensazione costante di essere seguita, eppure non c'era nessun'altro  apparte me nel parco. Misi la mano in tasca e mi accorsi di non averlo, dopo un breve attacco di panico mi ricordai di averlo lasciato sul tavolo del ristorante, corsi indietro e fortunatamente era ancora li sul tavolo " che fortuna" pensai. Presi il telefono e mi voltai oer tornare a casa, ma quando lo feci trovai davanti a me una figura alta e slanciata, una donna.-Scusi ci conosciamo?- chiesi incuriosita, ma lei non rispose rimase li a fissarmi con occhi di ghiaccio, e carichi di rabbia. Ok ora comimciavo ad avere paura, feci per andarmene, ma lei mi afferò per il braccio costringendimi a guardarla negli occhi -Ciao Dalia, che piacere vederti- -Chi sei? Cosa vuoi da me ?- chiesi cercando di liberarmi dalla sua stretta invano. Mi trascino nel buio in cui era sommerso il parco e mi gettò a terra con violenza. Cercai di strisciare via ma lei me lo impedi -Tranquilla non voglio ucciderti non ancora almeno-...-Ch... Che cosa ti ho fatto?-, ora ero completamente terrorizzata e immobile -Povera piccola Nephilim cosí tanti poteri sprecati per te. Tranquilla abbiamo in mente altri piani per te- I suoi occhi cambiarono colore divennero quasi inesistenti, si avvicinò sempre di piú a me, sembrava quasi volese baciarmi. Quando era ormai vicinissima a me chiusi gli occhi per paura e aspettai, ma non accadde nulla, quando li riaprii  vidi quella donna stesa a terra e mia madre sopra di lei intenta a sferrare pugni uno dietro l'altro gridando-Sporca sperduta, devi stare lontana da mia figlia-; -Non rinuncerò mai alla mia vendetta sappilo- e cosí dicendo si rialzo capovolgendo la situazione ora era lei sopra a mia madre. Provai ad alzarmi aorreggendomi ad un albero lí vicino, vedevo mia madre stesa a terra che cerca di difendersi dalla furia di quella donna, e un senso di rabbia crescette dentro di me, quasi istintivamente stesi la mano in avanti e proprio come avevo fatto con la cameriera al ristorante pensai a cosa volessi e lo vidi accadere, la donna venne sbalzata dall' altra parte. Ora era a terra apparentemente priva di sensi. Corsi verso mia madre, per fortuna stava bene, la aiutai ad alzarsi e istintivamente l'abbracciai. -Grazie- le sussurrai all'orecchio , sentendo le sue braccia stringersi piú forte a me, ma subito dopo la sentii sussultare e le sue braccia divennero morbide e cascarono lungo la mia schiena, vidi il suo corpo cadere a terra, e notai il coltello nella sua schiena-NOOOOOO- urlai accompagnando il suo corpo a terra.

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