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Caro diario;

Perdiamo le persone come perdiamo le forcine, ce ne dimentichiamo e le dimentichiamo, le trattiamo come se fossero nostre, come se le avessimo comprate come quei pezzetti di ferro che ci infiliamo in testa, di cui sostanzialmente non ce ne frega nulla. Le forcine si perdono, si rompono, arrugginiscono esattamente come chi ci circonda. Ne perdiamo una, due, cinque, e poi restiamo con quelle poche di cui abbiamo avuto un po' più di cuore, con quel mucchio di pochi di cui ci siamo presi cura quando ci siamo accorti che le stavamo perdendo, le stavamo lasciando andare. E poi restiamo senza. Andiamo a comprarne altre ma non esiste un negozio di cuori.

Diario di una ragazza in costruzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora