Giordana aveva imparato da tempo ormai a nascondere la sua fragilità attraverso una corazza ma a scriverla e raccontarla nelle sue canzoni.
Voleva condividere con il suo pubblico le sue emozioni e ciò che aveva dovuto affrontare nella vita semplicem...
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Ero stata chiamata più volte per ritirare dei fiori che venivano poi lasciati nel corridoio immenso di quella scuola che ormai era diventata la mia casa. I miei compagni di avventura stavano lì a ridere ed ipotizzare su chi potesse essere mentre io speravo che in qualche modo tutto questo centrasse con una sola persona, Elena ormai era diventata una fissazione non riuscivo davvero a smettere di pensarla nonostante sapessi che lei era sentimentalmente impegnata. Ovviamente leggendo il bigliettino mi accorsi subito che quella non era una dedica di una donna e già solo per questo avrei voluto dargli fuoco. Mentre leggevo mi rendevo conto che quella persona cercava di attirare la mia attenzione parlando della mia fragilità e dei miei problemi che fondamentalmente non poteva mai sapere. Mi dava fastidio il modo in cui insisteva con questi regali e questi bigliettini per cui avevo chiesto di palesarsi al più presto e smetterla con i fiori perché tra l'altro non erano la mia cosa preferita.
- ma che belli questi fiori Angi sono per te?
Elena era appena entrata in stanza per comunicare la prossima lezione ed io in quel momento avrei voluto tanto sparire.
- si sono per me, ma nessuno d'importante quindi se vuoi puoi prenderli tu
- meglio di no sai il mio futuro marito potrebbe pensare davvero male, grazie del pensiero.
Si allontanò scrivendo alla lavagna l'orario per la prossima lezione e lasciandomi un bacetto sulla guancia come quando compatisci una totale idiota che sbava per te e che non avrà mai speranza. Ma col cazzo che non avrei avuto mai speranza.
Tish si avvicinò tutta gasata per i fiori ed io glieli lanciai in quel piccolo divanetto come per farla capire che da quel momento erano tutti suoi; Sbuffai più volte per quella situazione ridicola sperando che non sarebbe accaduta più e mi allontanai nei corridoio per provare in santa pace le canzoni che avrei dovuto portare come compito assegnato dal maestro Rudy Zerbi aka il nemico numero uno della sottoscritta. Alessandro si avvicinò a me parlando di una sua brutta storia d'amore ed io gli accennai così a cappella una canzone che avevo scritto per la mia ex, una ferita che tuttora fa molto male.
"Mi hai lasciato senza una parola, senza niente, come se ci fosse un modo per scordare una persona"