Capitolo 42

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Lunedì  25 Marzo

Da Domenico :
Come stai?  Oggi non sono potuto venirti a trovare!
A Domenico :
Non fa niente !! Io sto bene!
Da Domenico :
Hai mangiato?
A Domenico :
Si!! Dottore, non si preoccupi!!  Io mangiato un bel piatto di verdura e una buona frutta.
Da Domenico :
Non prendermi in giro!!  Lo sai che lo faccio per te...  Comunque ,  ci sentiamo  domani .. Ora vai a letto che é tardi!
A Domenico :
Va bene dottore! BUONANOTTE! 😉
Da Domenico :
Buonanotte!! 😃

La luna é ormai alta nel cielo accompagnata dalle sue stelle.
Il mare é calmo e le onde mi cullano in questa serata.
Si sente il  rumore del mare che si infrange sulla sabbia. L'odore caratteristico salino.
Metto il telefono  sul comodino e mettendomi sotto le coperte  cerco di trovare sonno che non tarda ad arrivare.

2 Ore dopo :
Una fitta alla pancia mi fa sobbalzare dal letto.
Metto una mano sul mio ventre e dopo vari respiri sembra passare..
Lo spavento é tanto, ne mostra le gola secca e il sudore sul mio viso.
Decido di andare a bere un bicchiere di acqua e di sciacquarmi la faccia.
Scosto le coperte pesanti e noto sul lenzuolo  alcune macchie di sangue.
Guardo i miei pantaloni  anche essi rossi.
"No!!  Il bambino ! ".
Le mie lacrime scendono senza sosta.. Il cuore batte a mille, le mani tremano, il mio cervello non ha neanche più la forza di pensare o di dire qualcosa di logico.
Sono sola,  non posso andare all'ospedale  sola.
Grido aiuto,  ma invano,  chi mi può  sentire in questo posto sperduto.
Metto una mano sul comodino  in  una ricerca disperata del telefono, ma tra le mille cianfrusaglie  é davvero difficile.. Finalmente  il cellulare, dopo aver fatto cadere  tutto sul pavimento, arriva nelle mie mani.
Con le mani  tremante  cerco di comporre  il numero  di Domenico.
Ma  tentativo  risulta invano, le mani non sembrano essere  collegati al cervello, tanto che anche il telefono  mi cade sul pavimento. Lo prendo ma lui non sembra  rispondere a me...
"Dai.. Dannatissimo telefono! "
Cerco di accenderlo ma lui sembra avercela con me.
" Non so cosa fare!!  Per favore, Dio mio,  fa che non succeda niente  al bambino  "
Butto il telefono  sul letto e con tutta la forza che ho cerco di alzarmi da quel lago di sangue.
La mia forza é davvero poca,  le fitte alla pancia cominciano a farsi sentire.
Metto il cappotto ed esco di casa con la speranza  di trovare qualcuno,  in questo mondo, che mi aiuta,  che mi porti in ospedale  o almeno che chiami il 118.
Cammino lungo la strada coperta da una fila di case. Decido di bussare a quella vicino del mio amico ma dopo vari tentativi  di bussate nessuno viene ad aprire...
I piedi si trascinano   mentre con una mano sembro tenere il ventre in segno di protezione.
Decido di passare alla casa successiva,  tra poco non avrò più neanche  le forze per chiedere aiuto e questo sembra essere la mia unica salvezza..
"vi prego aiutatemi ! " dico battendo più volte il palmo della mia mano sulla porta di legno.
" Aiuto! ".
Finalmente  dopo tante grida la porta si apre e sulla soglia compare un  uomo sulla Trentina  d'anni  in pigiama e mezzo assonnato
" Lei chi é? "
" Per favore.. Sto male... Sono incinta.. Devo andare in ospedale"
L 'uomo vedendo i miei pantaloni  rossi dice
"Mi vesto.. E vi accompagno subito "
" Grazie  "
" Vuole entrare.. Vi porto un bicchiere d'acqua , vuole andare al bagno "
" No!!  Grazie "
L' uomo scompare nella sua stanza per riapparire  dopo pochi minuti.
Prende le sue chiavi poste sul tavolo e mettendo una mano intorno alla mia vita mi aiuta a salire nella sua macchina non molto lontana da casa...
" Come si chiama? " domanda  l'uomo guidando come un pazzo
" Cristina  "
" Suo marito  dov'è?una donna nella sue condizioni  non dovrebbe  restare sola "
" Discorso lungo " dico poggiando la testa sul finestrino
" Piacere, io mi chiamo Max "
" Ho paura di sporcare i tuoi sedili! "
" Tranquilla! La laverò..  Non si preoccupi  di questo"
"Ho paura  per la mia bambina...!" dico piangendo
"Sto andando più veloce che posso.. Comunque,  adesso chiamo il 118  per farci trovare un dottore fuori ad aspettarci." dice l'uomo guardandomi con compassione
Io annuisco mentre le lacrime scendono senza sosta.
L'uomo, mentre con una mano tiene saldo il volante con l'altra digita sul suo telefono.
"Buonasera .. Senta,  ho un emergenza.. Ho qui una donna incinta che perde sangue...Non so di quanti mesi é!!.. Aspetta che domando "
" Di quanto mesi é? " dice spostando  il telefono  dal suo orecchio
" Tre "
" Tre mesi.. Si.. Vorrei un dottore fuori dall'ospedale.. Stiamo arrivando .. Grazie "
Chiude la chiamata buttando il suo telefono  sul cruscotto.
Finalmente  dopo minuti  che sono sembrati secoli, arriviamo di fronte l'edificio  dove aspettarci c'è un dottore,  che non conosco , pur lavorando qui, con una barella.
Vengo sdraiata li sopra e con urgenza  vengo portata in ginecologia.
"Chi é il suo ginecologo?" domanda  il giovane  dottore
"Domenico"
"Lo chiamo subito"
Il dottore  scompare dalla stanza per ricomparire poco poco.
"Tra poco arriva.. Ora la visito "
Mi alzo la maglietta mettendo il gel sopra la mia pancia.. Posiziona  il macchinario  e la mia bambina  compare finalmente  sullo schermo.
" La bambina  sta bene.. Lei ha  avuto il distacco della placenta.. Per stasera la terremo qui e le faremo una flebo che ferma l'emorragia "
Vengo portata in una stanza dove vengo attaccata ad una flebo..
La stanza é vuota, per la prima volta,  da quando sono diventato medico mi ritrovo ad essere  dal lato  opposto  : Paziente.
Vedo la porta della mia stanza aprirsi e un Domenico  tutto agitato appare sulla soglia.
"Come stai? "dice sedendosi ad un lato del letto
" Domenico .. Ho avuto paura.. Tanta paura.. " dico piangendo.
" Shh! È tutto finito! "dice avvolgendomi tra le sue braccia
" Tanta.. P.. Paura " dico singhiozzando
" Non piangere.. È tutto finito.. Ho parlato con il mio collega .. La bambina  sta bene.. Ora come ora devi fare solo riposo.. Però non puoi più stare sola.. Ti conviene tornare a casa con i tuoi figli.. Loro si prenderanno cura di te e pure io, appena  posso verro' a trovarti "
" Va bene!!  Domani mattina  chiama  Gianluca  e i ragazzi  "
" Va bene.. Ora riposa.. Io sono qui a vegliare "
" Ma puoi rimanere  qui? "
" Tecnicamente , questa notte sarebbe libera per me. Però per tornare  a casa non ne vale la pena,  nel mio ufficio  non posso andare siccome ho il mio collega quindi tante vale che resti qui "
" Grazie !! Buonanotte  "
" Buonanotte " dice lasciandomi un piccolo bacio sulla fronte.
Lui si siede su una poltrona accanto a letto mentre il suo sguardo é fisso su di me.
Anche se ormai manca davvero poco all'alba mi lascio trasportare da morfeo..

Spazio Autrice :
Povera Cristina !! Mai un momento  di felicità!! 
Voi cosa ne pensate ?
Riuscirà questo piccolo problema  a riunire i nostri protagonisti ?
Restate con me e lo scoprirete!. Baci!

Convivere Con il Mio Migliore  Amico 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora